Pisa, questa è una sconfitta in fotocopia Per i nerazzurri stavolta è un passo indietro

Stessi peccati e bicchiere mezzo vuoto: gol subito nei primi minuti e rosso al centrale difensivo. La sosta arriva al momento giusto

di SAVERIO BARGAGNA -
3 settembre 2023
Pisa, questa è una sconfitta in fotocopia  Per i nerazzurri stavolta è un passo indietro
Pisa, questa è una sconfitta in fotocopia Per i nerazzurri stavolta è un passo indietro

di Saverio Bargagna

Stavolta è un passo indietro, senza dubbio. Il Pisa perde a Modena offrendo una prova insufficiente e fa suonare un primo campanello d’allarme. Ora, sia ben chiaro, il giudizio è strettamente rivolto a questa partita: qui inizia e allo stesso tempo (si spera) finisca. Ma ciò che preoccupa è il riproporre gli stessi esatti errori che sono costati punti all’Arena senza però, stavolta, mostrare anche il lato migliore del gioco di Aquilani. Riavvolgiamo il nastro a quattro giorni fa: partita in casa con il Parma, sconfitta per 1-2. Gol preso dopo quattordici minuti e rosso al centrale difensivo (Leverbe) lasciato solo nell’uno contro uno al minuto numero ventotto del primo tempo. A Modena, l’uno-due micidiale si ripete anche nella scansione temporale: quattro minuti e Tremolada firma l’1-0 modenese; trenta giri di lancette ed Hermannsson si vede sventolare il rosso in pieno volto colto in fallo – secondo il Var, ma resta qualche ragionevole dubbio – come ultimo uomo. Però siccome rimediare non è mai facile, stavolta il Pisa non si riprende dallo choc e resta "morto" per il resto del match.

Ma c’è di più: esattamente come contro il Parma anche il secondo gol arriva in pieno recupero e al termine di uno slalom gigante avversario fra nerazzurri troppo morbidi in fase di interdizione. Insomma, errori ripetuti in fotocopia a cui si somma una scarsa finalizzazione: il Pisa tira poco, pochissimo in porta e anche questo è un aspetto sul quale riflettere. Ora, stiamo parlando di un dramma? Nel modo più assoluto. Il Pisa era stanco, il Pisa è in piena fase di costruzione e gli alti e bassi sono da mettere nel conto, al Pisa mancano elementi importanti che devono rientrare e devono fare (leggi Torregrossa e Caracciolo) la differenza. Una serie non di scusanti, badate bene, ma di situazioni oggettive che possono spiegare una prova incolore come quella vista in terra emiliana. E allora sia benedetta questa sosta per le Nazionali. Giorni per riprendere il fiato, riflettere sugli errori, riprendere un lavoro e inserire i nuovi (ottimi) acquisti. Insomma, passare dall’entusiasmo, al cosmico disfattismo sarebbe un grave errore per di più i primi di settembre.

Certo bisogna dire che il campionato non aspetta: al ritorno dopo la sosta all’Arena arriverà il Bari, squadra ostica e con la quale c’è anche un conto – sportivamente parlando – in sospeso. Due sconfitte di fila sono sempre difficili da digerire, toccherà ad Aquilani rimettere in piedi morale e fiducia sapendo che c’è ancora tutto il tempo del mondo ma che il campionato di Serie B è cattivo, anzi cattivissimo e noi ne sappiamo qualcosa a queste latitudini. La Cadetteria non aspetta mai nessuno e con questa rosa che vanta il miglior centrocampo del girone restare troppo indietro sarebbe un vero peccato

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