Da quest’anno Michele oltre a ricoprire il ruolo di team manager collaborerà con il diesse. Malpeli, decima stagione granata : "Sono felice, darò una mano a tutti»

In ogni organizzazione di successo ci sono uomini che restano dietro le quinte, ma che sono assolutamente imprescindibili. Michele Malpeli,...

di FRANCESCO PIOPPI
28 giugno 2025
Michele Malpeli, 47 anni

Michele Malpeli, 47 anni

In ogni organizzazione di successo ci sono uomini che restano dietro le quinte, ma che sono assolutamente imprescindibili. Michele Malpeli, ex calciatore di buon livello e storico team manager della Reggiana, fa certamente parte di questa casistica. Ha sempre lavorato tanto e parlato poco e forse, proprio per questo, non tutti conoscono davvero il suo (grande) valore di uomo e professionista.

Da quest’anno il suo ruolo si estenderà anche alla parte più ‘tecnica’ visto che collaborerà a stretto contatto con il direttore sportivo Fracchiolla e con il dt Scognamiglio.

Malpeli, è soddisfatto del nuovo incarico?

"Ringrazio la proprietà che ha deciso di affiancarmi a Domenico (Fracchiolla, ndr) e Gennaro (Scognamiglio), sono contento, ma per me non cambia nulla. Già diversi anni fa avevo iniziato il corso per direttore sportivo in maniera silente e questo step credo faccia parte di un percorso di crescita. Ho dato la mia disponibilità in maniera molto umile, sapete che non mi piace apparire. Preferisco incidere come persona".

Com’è stato il primo approccio con il ds Fracchiolla?

"Direi ottimo fin da subito, lo conoscevo come nome, ma non di persona e quando ci siamo incontrati mi ha detto di sedermi al suo fianco e mi ha detto di volermi coinvolgere. So come sei, mi ha detto, io non ho segreti". Sono i primi passi per diventare poi un direttore sportivo ‘autonomo’?

"Non so se farò mai il direttore sportivo anche perché ho davvero tanta passione per il mio lavoro di team manager. In un percorso mi piace che ci sia il momento giusto. Stavo facendo il corso quando qui c’era Alvini che però mi disse: Michele se mi vai via tu quattro volte a settimana, qui è finita, poi è arrivato il Covid e sono rimasto un po’ in stand-by. La Reggiana per me viene prima di tutto".

Un bell’attestato d’amore.

"Reggio è la mia città, è casa mia. Come dico sempre: ho il sangue granata. Cerco di dare una mano a tutti. Piuttosto di lasciare le cose a metà non vado a casa, anche se ho due figli piccoli...".

Per lei inizierà la decima stagione in granata: qual è la soddisfazione personale più bella che ha vissuto?

"Che tutte le persone che se ne vanno da qui, non importa se bene o male, mi telefonano per ringraziarmi e dirmi che sono un valore aggiunto per la società e per il percorso. Io credo che la forza del gruppo rappresenti sempre quel valore che fa la differenza".

Francesco Pioppi

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