Dionigi: da Ascoli a Reggiana, un altro miracolo salvezza
Mister Dionigi, noto per l'impresa salvezza con l'Ascoli, replica il successo con la Reggiana. Cavion elogia il tecnico.

Mister Dionigi, noto per l'impresa salvezza con l'Ascoli, replica il successo con la Reggiana. Cavion elogia il tecnico.
Prima del miracolo con la Reggiana, mister Dionigi si era già messo in evidenza con un’altra impresa salvezza. Era il 24 giugno 2020 e il tecnico fu chiamato in soccorso dell’Ascoli che – quando mancavano nove giornate alla fine – era in quart’ultima posizione e con evidenti difficoltà ambientali.
Il tecnico (il quarto di quella gestione dopo Paolo Zanetti, Stellone e Abascal) rivitalizzò la squadra e con 14 punti conquistati nel rush finale (1,57 di media contro l’1,71 ottenuto in granata) condusse i marchigiani ad un ‘clamoroso’ 14° posto.
Michele Cavion, centrocampista di qualità di proprietà del Vicenza che a Reggio debuttò tra i professionisti nel 2013-2014, contribuì a quella cavalcata in modo decisivo, mettendo a segno 2 gol e 5 assist complessivi. Cavion, come sta?
"Bene, lo scorso giugno sono diventato padre di un maschietto di nome Leonardo Maria e siamo al settimo cielo. Dal punto di vista professionale non è stata un’annata fortunata invece (nessuna presenza con la Carrarese che lo aveva voluto in prestito dal Vicenza, ndr), ma guardiamo avanti. Adesso sto tifando il mio Vicenza che è impegnato nei playoff di B e spero possa essere promosso: non c’è niente di meglio di indossare la maglia della propria città".
Reggio e Vicenza sono sportivamente legate da un antico gemellaggio, ma adesso c’è un altro elemento in comune tra lei e il granata…
"Immagino vi riferiate a mister Dionigi: è davvero un grande! Ho fatto il tifo per lui quando ho visto che veniva alla Reggiana. Ha messo in piedi un altro miracolo come aveva fatto con noi, all’Ascoli".
Ci spieghi meglio.
"Venivamo da una stagione travagliatissima e lui ha ridato vita alla squadra. C’erano giocatori con buone potenzialità, ma purtroppo eravamo entrati in un vortice che sembrava senza fine. È un motivatore pazzesco, ma non solo: lavora tanto e cura ogni minimo dettaglio sia tecnico che tattico…Ne ho avuti pochi di allenatori così e anche il suo staff è di primissimo livello".
Si dice un gran bene anche del match analyst Hiroshi Komatsuzaki, che tipo è?
"Fantastico sia come persona che come professionista, ma anche il vice Sibilano è come lui. ‘Hiro’ è un lavoratore infaticabile, capace di dormire due ore a notte per studiare ogni virgola dell’avversario. Non mi capacito di come siano stati fermi così tanti mesi, evidentemente non c’erano i presupposti giusti, ma parliamo di professionisti eccezionali".
Il miglior pregio di Dionigi?
"Ne ha tantissimi sia come persona che come allenatore, ma mi piace tanto perché è uno diretto e anche i tifosi lo apprezzano per questo. Non è quel tipo di mister che va in conferenza stampa a inventarsi le cose: se la sua squadra gioca male o sbaglia, lo dice apertamente. Facendo così si guadagna la credibilità della piazza proprio come aveva fatto ad Ascoli dove poi, purtroppo, la proprietà non gli aveva riconosciuto il grande lavoro svolto".
Che ricordi ha di Reggio Emilia e della Reggiana?
"Bellissimi per quel che riguarda la città, per il calcio fu un anno un po’ particolare perché non c’erano le retrocessioni (stagione 2013-2014) e c’era meno entusiasmo, ma è stato importantissimo per il mio percorso di crescita e lo ricordo con affetto".
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