Il pubblico è il ’segreto’ per non retrocedere "La Regia partirà già con qualche punto in più"

L’ex attaccante non ha dubbi: "Con i tifosi sugli spalti la squadra di Alvini non sarebbe tornata in Serie C".

di GIUSEPPE MAROTTA -
9 giugno 2023

di Giuseppe Marotta

Guardando ai meri numeri (31 presenze, 12 gol e 3 assist tra Serie C e B, tra il 2019 e il 2021) potrebbe sembrare un profilo come altri, ma Mattia Marchi (34 anni) ha lasciato un grande ricordo ai tifosi della Reggiana. Protagonista della conquista della B con Alvini (8 gol in 18 partite), giocò, poi, solo 149’ in B. Oggi è il vice allenatore della Primavera 3 del Sudtirol.

Marchi, la Reggiana, dopo due stagioni, rigiocherà in B.

"Meritatamente e, rispetto al 2020-21, questa ‘Regia’ partirà già con qualche punto in più…".

In che senso?

"Ci sarà il pubblico, noi, purtroppo, giocavamo con gli stadi vuoti per la pandemia".

Con i tifosi sugli spalti la Reggiana di Alvini si sarebbe salvata?

"Non ho dubbi su questo. Il pubblico reggiano porta punti".

Sensazioni dopo il blitz di Olbia?

"Bellissime. Ho sentito diversi ex compagni e mi sono goduto la festa da lontano. Mille video sui social, una goduria. Con un po’ di rammarico se penso che nel 2020 non avevamo potuto festeggiare così...".

Un successo meritato, ma non senza intoppi.

"Da fuori ho sempre avuto la sensazione che la B sarebbe arrivata. La si meritava già l’anno scorso. Le conferme definitive le ho avuto a Cesena, ero allo stadio".

Cosa di preciso l’ha colpita? "Una serata stupenda. Mi ha stupito l’entusiasmo. Non è poco vincere in trasferta uno scontro diretto del genere e soprattutto farlo con 3000 tifosi al seguito. Il Manuzzi è una cornice importante, vittorie così ti danno una consapevolezza enorme. Poi è stata la volta della sfida con l’Entella, ma secondo me nel momento del sorpasso ligure è emersa la forza di gruppo della Reggiana".

Parlando di lei: com’è stata questa prima stagione in uno staff tecnico?

"Un’annata importante e difficile, perché era la prima dopo aver smesso di giocare. Ho vissuto emozioni diverse, con dinamiche che non conoscevo. Sono soddisfatto, qui al Sudtirol abbiamo lavorato molto bene facendo un grande lavoro di staff".

Sta facendo un percorso simile un suo amico, Andrea Costa.

"Volevo proprio parlare di lui. Sono felicissimo della salvezza ottenuta dalla Primavera 2 granata. Grande risultato".

Tornando a lei: quindi la sua strada è quella di allenatore, in futuro.

"Sicuramente è una di quelle che considero, ma nella vita non si esclude nulla. Mi affascina anche osservare i calciatori da dirigente, chi lo sa, vedremo".

Sempre al Sudtirol?

"Dobbiamo ancora parlare del futuro, ma ci sono buone possibilità. Vedremo in che ruolo, avremo modo di parlare".

Tornerà a Reggio?

"Vorrei vedere una partita di Serie B col pubblico, perché io le ho vissute con lo stadio vuoto".

Tra i modi per restare in contatto con alcuni suoi ex compagni di Reggio c’è anche il fantacalcio.

"Esatto (ride, ndr). Lo abbiamo mantenuto negli anni, siamo al terzo, qualche partecipante cambia ma siamo sempre in 10. Quest’anno ero ultimo, poi ho chiuso sesto. Però l’anno scorso ho vinto io eh!".

Aimo Diana non sarà il mister, e arriverà Alessandro Nesta: che scelta le pare?

"Non giudico mosse attuate da gente che ci lavora 24 ore su 24. Mi limito solo a dire che dispiace per Diana, ha fatto 167 punti in due anni, un grande lavoro. Credo che troverà un’altra squadra, il suo lavoro lo hanno visto in tanti".

Che Serie B sarà la prossima? "Quest’anno a volte l’ho vista da vicino, il Sudtirol ha fatto una stagione enorme. La B è il torneo più difficile di tutti: piazze che magari hanno valori tecnici un po’ più bassi, hanno comunque 10-12mila tifosi. Poi ci sono quelle storiche, che costruiscono squadre sempre forti. Ci sono tante incognite".

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