Il ritorno di Guglielmotti tra nostalgia e ricordi: "Mi manca da morire il calore del pubblico"
L’esterno del Lecco domani al ’Giglio’: "Per me una gara speciale. Il mio addio? Non me lo aspettavo, ma Nesta onesto a spiegarmi il perché"

Il ritorno di Guglielmotti tra nostalgia e ricordi: "Mi manca da morire il calore del pubblico"
Le 61 presenze con 7 assist e 8 gol tra cui quello contro il Rimini, eletto come il più bello dello scorso campionato, raccontano solo in parte di quello che Davide Guglielmotti ha rappresentato per la Reggiana e, viceversa, di quello che i colori granata hanno lasciato a questo uragano della fascia destra, entrato nel cuore di tantissimi tifosi.
Guglielmotti, innanzitutto come sta?
"Adesso bene, ci sarò. Ho saltato Pisa e Palermo per una contusione al polpaccio, ma sono tornato in gruppo. Non so se partirò dall’inizio o se entrerò a gara in corso però sono a disposizione".
Sensazioni?
"Ho già giocato partite da ex, ma questa sarà diversa perché i traguardi che ho raggiunto lì a Reggio sono unici e poi il calore di quel pubblico non lo trovi facilmente. Quella è forse la cosa che mi manca di più".
Come ha vissuto il suo addio alla Reggiana?
"Mi sono lasciato bene anche se onestamente non me l’aspettavo, sia perché avevo rinnovato sia per quello che avevo dato in campo, ma la scelta è stata dettata soprattutto dal cambio di modulo. Ogni tecnico ha idee diverse e Nesta per la difesa a quattro voleva un giocatore più bloccato: è stato onesto a dirmelo. A volte mi chiedo cosa sarebbe successo se fossi rimasto, ma con i ‘se’ e con i ‘ma’ non si va da nessuna parte".
Come si trova a Lecco?
"L’inizio è stato difficile, adesso ci stiamo riprendendo. Abbiamo cambiato modulo, difendiamo molto e cerchiamo di ripartire con quelle che sono le nostre armi: giochiamo con un 4-3-3 che poi diventa 4-5-1. Le ultime due vittorie hanno sollevato il morale e la classifica, ci siamo sbloccati".
Che impressione le sta facendo la Reggiana?
"Credo che Goretti abbia comprato bene e costruito un’ottima squadra. Una volta messa al sicuro la categoria, la Reggiana può puntare ad entrare nelle prime dieci. Mi piace il tipo di gioco che fanno, ma al di là di questo li vedo in fiducia: corrono e ‘picchiano’ al momento giusto, è un gruppo convinto di quello che fa".
Se riavvolge il nastro quali flash le vengono in mente?
"Il primo è il giorno della firma, mamma mia quanto mi hanno preso in giro perché ero troppo elegante! (giacca e cravatta nonostante il caldo africano, ndr). Poi penso a noi nello spogliatoio dopo la vittoria a Fermo (9 aprile 2022), incollati alla tv a seguire il Modena con l’Imolese…".
Con relativo gol di Gagno dalla sua porta…
"Quella fu una mazzata tremenda, c’è poco da fare. La delusione dei playoff con la Feralpi non la considero perché anche se è brutto da dire, dopo aver perso il campionato in quel modo era scritto che saremmo usciti. Ma è arrivato il momento del riscatto…".
Cosa ricorda della cavalcata promozione?
"Il profumo della vittoria".
In che senso?
"Mancavano sette-otto partite alla fine del campionato, arrivai a Cavazzoli e sentii un profumo che non sentivo dai tempi in cui avevo vinto lo scudetto Primavera con l’Inter. Non chiedetemi che fiore fosse, non lo so, ma in quel momento dissi al prof Anitua che avremmo vinto il campionato. Ad Olbia ho avuto la pelle d’oca in campo per la prima volta, Laezza mi teneva aggiornato sull’Entella. I giocatori di quel gruppo saranno uniti per sempre".
Tornerebbe alla Reggiana?
"Certamente sì, sono legatissimo a tante persone oltre che al club. Chissà…".
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