"Non è colpa degli arbitri"

Amadei: "Su Varela niente rigore, Antiste ha agito d’istinto" .

di DANIELE PETRONE -
12 dicembre 2023
"Non è colpa degli arbitri"

"Non è colpa degli arbitri"

Patron Amadei, come sta?

"Oh beh, guai a lamentarsi...".

Anche se parliamo di calcio? Con il Brescia è un punto guadagnato o due persi?

"Diciamo che il pareggio non lo butto via. Anche perché alla vigilia avevo qualche timore di perderla. Noi venivamo da una brutta sconfitta a Modena, loro da una grande vittoria per 3-1 con la Sampdoria. In più mettiamoci le tante assenze nostre… insomma non abbiamo vinto, ma neanche perso. Poi certo, è evidente che quando sei in vantaggio al 92° speri di vincerla. Il pareggio lascia un po’ l’amaro in bocca. Ma andiamo avanti".

I tifosi se la sono presa con l’arbitro…

"I tifosi sono giustamente di parte. Che l’arbitro possa influire in maniera negativa è storia vecchia. Ieri ho visto e rivisto l’episodio del fallo a Varela: era fuori l’area di rigore. Decisione giusta".

E il penalty assegnato al Brescia?

"C’era eccome. Grosso come una casa. Purtroppo Antiste ha avuto l’istinto di intervenire in scivolata...".

Lei dimostra la sua saggezza nelle risposte e giustamente da ‘papà’ della Reggiana difende i suoi giocatori.

"Più che papà, sono un nonno… Però è facile giudicare dopo. Se poi il calciatore del Brescia che ha subito il fallo avesse segnato? Ora staremmo qui a dire che Antiste doveva intervenire".

Provo a rifarle la domanda: lei al posto di Antiste sarebbe entrato in quel modo?

"Beh, ma io da giovane giocavo attaccante e nella mia area non ci andavo mai a difendere. E grazie a questo sono stato capocannoniere del cosiddetto ‘torneo delle schiappe’ a Sorbolo. Era una competizione dove giocavano balordi o ex giocatori. Io non ero né un balordo e né un ex giocatore, così segnai otto gol in sette partite… (ride a crepapelle, ndr)".

Non dribblerà più in campo, ma davanti alle domande è ancora bravo… Torniamo seri: c’è troppa negatività attorno a questa Reggiana?

"Non possiamo nascondere che è un momento critico e che la classifica è pericolosa. Abbiamo il ricordo della retrocessione di tre anni fa dopo un anno di Serie B: è normale avere paura".

Si aspettava di essere più avanti in classifica a questo punto della stagione?

"Il valore della squadra non si traccia sulla carta, lo si misura sempre a campionato in corso. Non avevo fatto alcuna supposizione. Quindi andiamo avanti e si vedrà".

Come giudica il lavoro di mister Nesta?

"Non mi sento di dare giudizi. Anche perché devo stare attento a fare considerazioni non da tecnico. È chiaro che a volte ci si pone qualche domanda sulle scelte, ma giudicare dopo è sempre troppo facile. E non è detto che questi giudizi siano poi giusti. Però mi piace dirla così: il giudizio è più positivo che meno...".

Chiaro che nel calcio spesso purtroppo contano solo i risultati.

"Speriamo contino senza purtroppo… (risata delle sue, ndr). Si può discutere tutto, lo si fa al bar o in televisione dove ne sento di ogni… L’importante è una cosa: bisogna avere rispetto di chi va in campo tutti i giorni, allena e vede i giocatori. Si può parlare liberamente di tutto, ma sempre attenti a non fare danni. Battute a parte, la fiducia in Nesta c’è. Poi è chiaro che il calcio è anche casualità: una palla che finisce sul palo, un’altra va dentro... Il giudizio dipende anche da questo. Vediamo dove andrà il prossimo pallone...".

Si avvicina anche il mercato di gennaio.

"Qui però ci pensa il direttore sportivo Goretti...".

Goretti però se lei non apre il portafoglio può fare davvero poco.

"Beh ma si possono fare anche degli scambi tra giocatori. Magari ci sono alcuni che stanno giocando poco da noi e che potrebbero essere più funzionali per altre squadre. E così anche noi potremmo trovare qualcuno adatto che non gioca altrove. Qualcosina si farà e qualcosina mi faranno sborsare sicuramente…(altra grassa risata, ndr). Mettiamola così: è il pegno che devo pagare per aver vinto a briscola contro Goretti".

Ah è così che fate i summit di mercato?

"Ma no, la scorsa settimana Roberto è venuto nel mio ‘chalet’, il mio rifugio in mezzo alla Immergas tra anatre e oche… Io giocavo in coppia con Fico. E Goretti col suo collaboratore Marcello Pizzimenti. Diciamo che Roberto è sicuramente più bravo come direttore sportivo. Ma gli concedo l’alibi: le carte e la fortuna non giravano dalla sua parte...".

In giro c’è qualcuno che predice le carte alla Reggiana: “Amadei vuole vendere”…

"Non è vero. Non sto cercando acquirenti. Poi, se qualcuno si presentasse alla porta e mettesse qualche euro per il bene della Reggiana, l’operazione si potrebbe fare".

Magari se bussa qualche fondo arabo…

"Direi che questo è impossibile. Si perderebbe tempo con me. Non accetto operazioni speculative. In primis perché chi arriva deve volere bene al club e alla città. E poi qui, diciamocelo, c’è poco da guadagnare...".

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