Rino Gattuso vicino alla nomina come nuovo ct azzurro: decisione imminente

La nomina di Rino Gattuso a ct azzurro potrebbe avvenire presto. Il nuovo progetto punta su un team di collaboratori esperti.

di PAOLO GRILLI
14 giugno 2025
Gennaro Gattuso, 47 anni: la sua nomina a ct dell’Italia è sempre più vicina

Gennaro Gattuso, 47 anni: la sua nomina a ct dell’Italia è sempre più vicina

La nomina di Rino Gattuso a nuovo ct azzurro potrebbe avvenire molto presto. Forse proprio in questo torrido weekend. "La fumata bianca è vicina", sintetizza il padre Franco. Anche i bookies danno quasi per scontato il suo insediamento su una delle panchine ora più difficili del panorama calcistico, quella di un’Italia che si approccia all’estate con la terribile prospettiva del terzo mondiale di fila da spettatrice.

Il presidente Figc Gabriele Gravina, un paio di giorni fa, aveva precisato che non c’era fretta per fare il nuovo commissario tecnico: una calma solo apparente, dettata dalla necessità di affiancare il prossimo condottiero di tutti i collaboratori più capaci. L’idea del gruppo diventa centrale non solo per una squadra che ha perso l’anima, ma anche per lo staff che deve costruirla, guidarla e sostenerla.

‘Ringhio’ avrà accanto senz’altro come assistenti e collaboratori Gianluca Zambrotta, Leonardo Bonucci, Simone Perrotta, forse anche Andrea Barzagli. Poi, da direttore tecnico, si è fatta strada l’ipotesi di Claudio Prandelli: tutte posizioni che hanno il placet di Gigi Buffon, il capodelegazione.

E’ questo il nuovo progetto auspicato dal presidente federale, ben conscio del fatto che una singola persona messa al comando non potrebbe ribaltare un ambiente che langue nelle proprie incertezze. Naturalmente, il nuovo assetto deve essere calibrato e i compiti ben definiti. O l’effetto sarebbe quello sconfortante di aumentare le insicurezze. Pesi e contrappesi per una macchina da rimettere in moto verso settembre, con i prossimi impegni delle qualificazioni – il 5 a Bergamo con l’Estonia, l’8 contro Israele a Debrecen in Ungheria – sperando in un improbabile crollo della Norvegia. I playoff a marzo per i Mondiali sembrano già stagliarsi all’orizzonte, con tutto il loro carico di incognite. Gattuso, in ossequio alle proprie preferenze tattiche, dovrebbe segnare un ritorno al 4-3-3 per l’Italia, o al 4-2-3-1.

Va detto che le altre candidature non sono del tutto tramontate. Roberto Mancini, voluto quasi all’unanimità dallo spogliatoio, trova però la netta opposizione dello stesso Gravina: l’addio via mail certificata dell’ex ct all’azzurro avvenuto a Ferragosto 2023 è qualcosa che difficilmente ai piani alti di via Allegri sarà mai perdonato. Sullo sfondo, poi, rimangono sempre i nomi di Daniele De Rossi e Fabio Cannavaro, altri eroi del 2006 come Gattuso ritenuti in grado di dare una scossa a tutto l’ambiente.

Tra gli outsider anche Domenico Tedesco, ex commissario tecnico del Belgio. Tutte ipotesi plausibili, anche se poi serpeggia la consapevolezza che sia l’intero movimento a non sfornare più quei talenti che sono necessari per la caccia a qualsiasi trofeo. Nemmeno ‘Mancio’, dopo il trionfo del 2021 agli Europei, era riuscito a ribaltare l’inerzia di un’Italia in caduta. E così Spalletti, maestro di calcio incompreso passando all’azzurro.

E pensare che le nostre formazioni giovanili brillano eccome a livello internazionale. Se poi il passaggio alla maturità agonistica su maggiori palcoscenici calcistici è problematico, la colpa sarà pure di qualcuno.

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