Europa League, Svilar: "Settimana scorsa discusso del rinnovo, ma penso solo a vincere"
Le parole del portiere giallorosso alla vigilia della sfida contro il Porto

Il portiere della Roma Mile durante la conferenza stampa pre Porto-Roma
Roma 13 febbraio 2025 – Giorni di vigilia in casa Roma e di analisi. Oggi si torna in campo per disputare la partita di andata del turno di spareggio per gli ottavi di finale di Europa League. I giallorossi volano in Portogallo, dove all'Estadio Do Dragao affronteranno i dragoni del Porto nella partita probabilmente più interessante tra i primi accoppiamenti della competizione. Una trasferta complicata, che per alcuni come Mile Svilar significa un ritorno al passato. Per il portiere belga di origine serba infatti il Portogallo rimanda all'esperienza vissuta per anni a Benfica, dove i biancoblù sono stati i primi rivali nelle varie lotte per i titoli attraverso gli anni. Una partita che il giocatore sicuramente sentirà di più a livello personale e per questo era al fianco di Claudio Ranieri nella presentazione della gara in conferenza stampa. Ecco le sue parole.
La prima domanda per l'estremo difensore ha domandato al portiere se oggi si senta un leader all'interno del gruppo, aggiungendo una considerazione riguardo 7 anni fa, quando arrivava in Portogallo dall'Anderlecht per vestire la maglia del Benfica. "È cambiato tanto in questi 7 anni, sono cambiato io ed è cambiato tanto anche nella mia vita privata. Mi sento bene e penso solo a domani, a vincere le partite. Sono grato alla Roma di potermi far vedere nel calcio e mi sento molto bene".
Uno dei temi scottanti legati al portiere è il suo rinnovo, dove a sorpresa il giocatore ha dato una risposta molto diretta: "Si, settimana scorsa hanno discusso del rinnovo, però io non ci penso troppo. Per me il calcio è più importante".
Dal rinnovo ai pensieri del giocatore, il quale a domanda esplicita, racconta come non abbia mai pensato di lasciare la Roma: "No, non ho mai pesato di andarmene. Io vivo molto la partita, alle volte succede che uno si arrabbi, come nella partita contro il Como. Io mi arrabbio, a volte lancio le cose, succede anche in allenamento, ma non ho mai pensato di andare via".
L'Estadio Do Dragao è uno degli stadi più caldi d'Europa, un tifo acceso e uno stadio grande che rendono l'ambiente quantomeno intimidatorio. Il giocatore non si dice però spaventato, perché non c'è nulla di bello come l'Olimpico. "Come l'Olimpico è difficile. È uno stadio bello, c'è un ambiente molto caldo, ma nulla è come l'Olimpico. Non vedo l'ora di scendere in campo".
L'ultima domanda per il portiere riguarda la difesa e il suo nuovo vice Gollini: "Come il mister diceva quando siamo concentrati e facciamo le cose con attenzione è difficile farci gol. Difesa a tre o quattro, questo non cambia. Gollini è un ragazzo con l'energia giusta. Lavora bene e questo è quello che ci serve nel nostro piccolo gruppo di portieri. Si è sentito subito a casa e questo ci fa veramente bene".
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