Roma, Hummels: “Ranieri è un leader naturale. Mio debutto? Il peggiore possibile”
Le parole del difensore tedesco in un'intervista alla Lega Serie A

Mats Hummels in campo
Roma 27 aprile 2025 - Arrivato in estate con un curriculum da campione fatto e finito, la sua avventura con la Roma è stata ricca di alti e bassi, diventando però protagonista nel momento clou dell'annata. L'anno in giallorosso non è senza dubbio il più semplice della carriera di Mats Julian Hummels, ma questo non ha impedito al tedesco di diventare leader e protagonista di questa stagione capitolina. Con tutto questo sulle spalle, il difensore tedesco ha deciso di rilasciare una lunga intervista al canale Youtube della Lega Serie A. Ecco le sue parole.
Hummels: "Momenti difficili, ma ne siamo usciti”
La prima domanda per il giocatore riguarda il suo adattamento all'Italia, in particolare al vivere a Roma. "Io volevo vivere una vita nuova, uscire dalla zona di confort e questo è quello che è successo. Ho vissuto momenti difficili, momenti complicati, ma li ho affrontati e ne siamo usciti come squadra. Personalmente mi sento ricompensato in un certo senso. A Roma ci ero già stato diverse volte, sia privatamente, sia con la Nazionale. Io amo il diverso, amo conoscere nuove culture e la città mi piace molto. Penso di essermi adattato bene. L’unica cosa che all’inizio è stata un problema grande per me è stato il traffico. Era folle, ma alla fine mi sono abituato anche a quello. Mi sento davvero molto bene qui".
Ci si è spostati subito sulle vicende della stagione, domandandogli quanto per lui (e i suoi compagni) sia stato difficile digerire ben tre allenatori diversi in una stagione. "È stato chiaramente difficile. Con De Rossi avevamo parlato molto di come mi piaceva giocare e lui faceva un lavoro molto orientato sul gioco senza pallone al distruggere il gioco avversario. Con Juric e Ranieri lavoriamo invece di più sui nostri punti di forza. I buoni giocatori che abbiamo, combinati naturalmente con un’idea difensiva. Questo mi si addice molto di più. Credo che alcune delle mie qualità risiedano nel gioco con la palla. Poterle esprimere di più e influenzare la squadra mi piace molto ed è anche più nelle mie caratteristiche".
Ranieri? “Ha un’autorità naturale”
Il meglio della stagione di Hummels è senza dubbio arrivato con Ranieri in panchina, un allenatore speciale, che il difensore racconta così. "Ranieri porta con sé un’autorità naturale, è gentile, ma quando si arriva al dunque è duro e deciso. È coerente in ciò che vuole vedere dai suoi giocatori e nelle sue decisioni. Gioca e questo mi è sempre andato bene. Non ho mai avuto problemi. Viene sempre rispettato, perché fa tutto il possibile per il successo della squadra. Lui dà l’esempio. Si aspetta molto dalla squadra, ma qui ha anche un gruppo molto professionale. Tutti lavorano bene. Penso che la nostra combinazione tra allenatore e giocatori sia molto buona".
Il calcio italiano è famoso per la qualità dei suoi difensori, per questo ci si è chiesti se, nonostante la grande esperienza, il tedesco abbia imparato qualcosa dalla scuola italiana. "Sì sto imparando molto, ma nel calcio è sempre così. In Italia si difende molto uomo contro uomo su tutto il campo, in Bundesliga qualcuno lo fa, ma nelle mie squadre non era mai successo. È stato sicuramente qualcosa di nuovo, ma ci si fa l'abitudine. Ci sono volute alcune settimane per capire questo stile di gioco. Poi ci sono alcuni giocate particolari usate spesso in Italia che non si vedono in Bundesliga. All’inizio mi hanno un po’ sorpreso, ma ora so più o meno quando arrivano. Per il resto sono piccole cose. Alla fine il calcio è sempre calcio".
Stagione difficile: “Inizio peggiore possibile”
Ripercorrendo ancora le orme di questa stagione, si è chiesto a Hummels cosa abbia pensato il giorno del suo debutto, quando da subentrante, partecipò al 5-1 inferto dai viola ai giallorossi. "Sì, quel periodo è stato molto difficile a livello personale. Però era difficile anche per la squadra, perché non vincevamo molte partite e non giocavamo un bel calcio. Prendo queste cose con ironia e l’ho visto così. So bene che continuando ad allenarmi e lavorare il mio momento sarebbe arrivato. Mi stavo allenando duramente, ho pensato quello fosse il mio momento e ovviamente è stato molto amaro. In quel momento però almeno ero felice perché l’autogol non aveva avuto influenza sul risultato finale, la partita era già persa. Comunque, l’inizio è stato il peggiore possibile. Sarà una frase fatta, ma dopo la pioggia arriva il sereno e sapevo che le cose sarebbero migliorate".
Nonostante Hummels arrivi da una piazza calcistica molto passionale come Dortmund, anche lui è rimasto colpito dalla passione dei tifosi giallorossi. "La passione dei tifosi la vedo ogni giorno. Lo vedo al centro sportivo, allo stadio, e soprattutto in città. Ovunque ci sono tifosi che mi dicono 'Forza Roma' o 'Daje Roma' quando mi incontrano per strada. Anche di martedì pomeriggio a Trastevere si percepisce tutta l’emozione che c’è per la Roma. È davvero spettacolare. Posso confrontarlo con Dortmund, dove le persone sono altrettanto appassionate e amano il calcio. Io adoro questa connessione tra tifosi, squadra e club".
Si è parlato anche dei post Instagram di Hummels, spesso ricchi di ironia e non sempre apprezzati. Un vizio però che il giocatore non ha intenzione di togliersi, aggiungendo come questo gli succedesse anche quando giocava in Germania. "Il senso dell’umorismo non è ben accetto nel calcio moderno. Io però continuerò a fare battute. Prendo sempre con grande ironia la mia situazione personale. È successo anche in Germania che le mie parole venissero deliberatamente male interpretate per creare titoli. Non mi farò condizionare. Chi si fa sconvolgere da questo è colpa sua. Credo che ci faccia bene prendere certe cose con più leggerezza. Continuerò ad essere così, perché è il mio modo di essere e di affrontare le situazioni. Se ogni tanto qualcuno interpreta negativamente, va bene. L’importante è che il mister, il club e i compagni capiscano il senso, e sono sicuro che lo capiscono sempre molto bene".
L'intervista di Hummels si è conclusa con un aneddoto del giocatore da piccolo, quando leggeva Asterix e Obelix, giocando con il fatto che Roma e i romani oggi siano centrali nella sua vita. "Li ricordo bene. Roma e l’Italia erano molto presenti nei fumetti. Non avrei aspettavo un giorno di giocare qui, ma sì, è proprio così. Non ci avevo mai riflettuto prima. In realtà Roma e l’Italia hanno avuto un ruolo importante nella mia vita fin da piccolo".
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