Roma-Fiorentina, Ranieri: “Scelgo sempre i giocatori più adatti. Dovbyk? Credo in lui”
Le parole del tecnico in conferenza stampa a due giorni dalla partita contro la formazione viola

Claudio Ranieri (Ansa)
Roma 2 maggio 2025 - L'Olimpico può diventare il teatro dei sogni e la casa di un'occasione più unica che rara. Dopo una risalita eccellente, la Roma è ora a due soli punti dalla Champions League e si gioca la chance tra le mura amiche di salire tra le prime quattro anche se solo per poche ore. Domenica sera infatti i giallorossi ospiteranno la Fiorentina in una gara che può decidere le sorti di entrambe le squadre nella rincorsa all'Europa che conta. Una partita dal peso specifico elevatissimo, ancor di più visto come manchino solo quattro gare, questa compresa, da qui alla fine. Una sfida di cui Claudio Ranieri oggi ha parlato così in conferenza stampa. Ecco le sue parole.
La prima domanda per il tecnico romanista è sulle condizioni della rosa e della crescita di Koné. "La squadra sta bene, tranne Dybala, abbiamo recuperato Nelsson e Abdulhamid. Ci siamo tutti. Manu è un giocatore universale. Può ricoprire più ruoli. Lui gioca in Nazionale con due mediani, lo fa molto bene, anche contro l'Italia. Sa adattarsi alle situazioni. Può essere box to box o davanti alla difesa. Io dipende un po' dall'avversario che abbiamo davanti, lo metto da una parte o dall'altra a seconda delle situazioni".
La corsa per l'Europa è ormai fatta di dettagli e per Ranieri gli episodi e la freschezza sono le due chiavi per il successo. "Per la rincorsa europea dipende proprio dalla freschezza della squadra e dagli episodi che arrivano. Chi li sfrutta prima ha una buona possibilità. Queste due componenti in questa lunga lotta per entrare in qualcosa di importante. Non mi piace promettere, ma voglio il massimo da me stesso e lo chiedo sempre ai miei giocatori. Non vogliamo rimpianti e non vogliamo pensare a quello che eravamo. Ci serviranno determinazione e prontezza. La Fiorentina ha perso 10 partite in stagione solo ieri sera. Ha tutte le carte in regola per andare in finale. Ha battuto la Juventus, con 3 gol, ha pareggiato a Milano. È una squadra che ha grande qualità, grandissimi giocatori e dovremmo fare una super partita. È una gara da prendere con le molle".
Si torna sul tema Dovbyk, ormai ricorrente nelle conferenze stampa del tecnico. "Io ancora credo in lui. È un giocatore che ha fatto notevoli progressi. Ha ancora tanto da migliorare. Non è un acquisto sbagliato, perché quando prendi il capocannoniere della Spagna, vuol dire tanto. Poi capita che ci sta chi si adatta prima e chi dopo. Voi ricordate Dzeko. Lui ci ha portato tanti punti importanti. Come primo anno è positivo, deve migliorare però perché ha i mezzi e le capacità per farlo".
E’ l’ucraino l'incedibile del club? "Non mi piace parlare di queste cose. Mi piace parlare di quello che possiamo raggiungere quest'anno. Vogliamo il massimo e queste parole possono togliere la concentrazione sull'oggi. Quello che verrà dopo il Campionato, ne parleremo alla fine del Campionato. Vale per Dovbyk, ma vale per tutti".
Neanche la Champions potrebbe far cambiare idea al tecnico sul suo ritiro? "No. Nulla. Io amo la mia squadra. I miei colori e tutto quello che mi porterebbe a fare un altro anno sarebbe uno sbaglio per la Roma. Verrà un nuovo allenatore. Dovrà avere il tempo, invece di fare un anno con me, io lo aiuterò in tutto quello che servirà. Arrivare in Champions? Non sarà come il Leicester, nulla è come quello. Ora lottiamo perché non dobbiamo avere scusanti. Abbiamo 4 partite e dobbiamo lottare con il coltello fra i denti. Rincorsa Champions? Io sono sicuro che bisogna lavorare e dare il massimo. Non vuol dire che non abbiamo ambizioni, ma dobbiamo lavorare, lavorare, lavorare".
Tornando al campo, all’allenatore si chiede perché abbia utilizzato così poco Paredes. "Perché ho scelto altri giocatori. Stanno tutti bene e sono tutti disponibili. Scelgo quelli che reputo più confacenti nel cercare la vittoria durate la partita. Così come Saelemaekers o Hummels. Stanno tutti bene e mi mettono veramente in difficoltà. Quando dico che scelgo il sabato sera o la domenica mattina, è la verità. Ma io penso solo agli avversari e a come metterli in difficoltà, scelgo solo i giocatori più adatti".
Dai temi interni ai rivali della Fiorentina, con un particolare riferimento al possibile utilizzo di Shomurodov e Dovbyk insieme dal primo minuto. "È una soluzione per la partita. Sono due giocatori complementari che si aiutano a vicenda e aiutano la squadra, quindi è un opzione".
Sul nuovo tecnico la risposta è secca. Quando si potrà sapere il nome? "Quando il presidente lo riterrà opportuno".
Ma come sceglie la formazione Ranieri? “Vedo chi è più in forma, vedo come gioca l'avversario e tra noi chi sta bene. Cerco sempre di mettere dei granelli di sabbia nel loro ingranaggio e vedo come si può vincere.La squadra avversaria alle volte può essere stata più forte o si è adattata meglio a noi, al nostro gioco. Anche gli altri hanno le loro strategie tattiche e noi dobbiamo essere bravi a controbilanciarli. A volte ci riusciamo, altre subiamo oltre misura. Noi quando leggiamo meglio la partita i ragazzi sviluppano in maniera diversa il loro gioco. Io posso dire certe cose, ma poi c'è sempre la forza dell'avversario, che alle volte ti mette in difficoltà. Quando ti metti bene, come un pugile, cerchi il momento per mettere ko l'avversario, sennò ti copri per difendere anche se prendi dei colpi".
Un rapido accenno anche alla questione stadio. "Si è vinto anche con stadi più piccoli. Ma se vuoi competere con grandi squadre, anche per decoro...su, andiamo, qualcosa devi fare o deve essere fatto. Dove andiamo, andiamo, vediamo stadi che sono gioielli. Ieri a Siviglia abbiamo visto il Villamarin e per un periodo giocheranno nel terzo stadio per rinnovare quello vecchio. Tutti nel mondo stanno rendendo più moderni gli stadi. Gli unici che lo fanno lentamente siamo noi. Troppa burocrazia, troppe cose. È una vergogna".
Ranieri non sente pressioni in questo finale di campionato. "Sappiamo da dove veniamo. Non dobbiamo avere pressioni. Stavamo sotto bagno. Abbiamo alzato la testa e cominciato a respirare. Ora che respiriamo, dobbiamo spingere. La pressione ce l'hanno gli altri che stavano lassù dall'inizio".
Infine Shomurodov, un giocatore fondamentale secondo Ranieri. "Lui è già fondamentale per quello che ha fatto, per l'impegno che mette. Quello che ha, dà. Dà tutto a cento all'ora. Lui si impegna tantissimo e qualcosa sbaglia. Poi sta a me vedere se cambiare strategia. Io lo amo perché è un ragazzo d'oro e non si risparmia mai. È un ragazzo che dà tutto se stesso".
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