Roma: qualità palla a terra e pressione asfissiante per la seconda vittoria fuori casa

L'analisi del successo romanista nella trasferta contro i lagunari

di FILIPPO MONETTI
11 febbraio 2025
Paulo Dybala esulta dopo il gol

Paulo Dybala esulta dopo il gol

Roma 10 febbraio 2025 - Tre punti preziosi e la seconda vittoria consecutiva lontano da casa per dare continuità. La Roma aveva un terrificante bisogno di confermarsi e nonostante l'avversario sulla carta battibile, è stato necessario dare fondo a tutte le qualità a disposizione di mister Ranieri e della sua squadra per fare la differenza nella sfida contro il Venezia, vinta per 0-1. Il gol vittoria non a caso lo firma il giocatore migliore dei giallorossi per carisma e qualità individuali, ovvero Dybala, il quale trasforma il calcio di rigore ottenuto da Angeliño, forse l'uomo più in forma in questo momento tra i capitolini. 

La Roma prova subito a prendere il controllo della gara con il pressing alto, togliendo al Venezia la rapidità di verticalizzazione. Il gioco di Di Francesco fa grande affidamento al fraseggio rapido, ma manca di qualità per superare la pressione romanista. Si vuole togliere la possibilità di servire una delle due punte, così da lasciarle isolate in mezzo alle maglie della retroguardia capitolina. I tanti recuperi della Roma portano così ad alimentare a propria volta le proprie azioni d'attacco. Anche i veneti si affidano al pressing per alimentare le proprie azioni offensive, giocando uomo su uomo a centrocampo.

La squadra di Ranieri evidenzia grande qualità in fase di fraseggio, quando riesce a far girare il pallone a partire dalla linea arretrata. Il problema è che, forse per paura, la Roma si affida troppo spesso al pallone da lontano a cercare la punta, con Dovbyk troppo spesso stretto nella morsa dei difensori avversari per poter gestire la sfera. Questo rende la partita molto equilibrata dal punto di vista delle azioni da gol a conti fatti. 

Nel secondo tempo c'è grande equilibrio tra le parti, con una Roma più aggressiva ma leggermente più vulnerabile in virtù della minore densità nelle zone nevralgiche di campo, dove i veneti possono trovare gli uomini tra le linee. I giallorossi soffrono, ma proprio partendo da un recupero riescono a costruire il gol che vale alla fine i tre punti a fine gara. Nello specifico è N'Dicka a recuperare il pallone alto e a spingere per Angeliño, il quale riesce a procurarsi un penalty importante, anticipando l'avversario sulla palla contesa. Dybala realizza il calcio di rigore e la Roma può festeggiare. Ranieri in panchina invece può dirsi soddisfatto del debutto di Gourna-Douath, titolare in una versione del centrocampo inedita, così come Nelsson impatta bene la gara, dopo il debutto in Coppa Italia, chiudendo gli spazi nel finale.

In termini statistici la Roma vince la sfida soprattutto in termini di quantità di azioni costruite, di fatto perde il confronto per il possesso di palla con un netto 63% in favore del Venezia contro il 37% dei giallorossi. La partita conta 460 passaggi per i lagunari (84% di precisione), contro i 224 (72% di precisione) dei capitolini. La Roma però è più pericolosa e nel complesso dimostra di meritare i tre punti a gara archiviata. I ragazzi di Ranieri combinano per 13 tentativi, contro i 12 avversari; 5 a 3 per la Roma è il computo dei tentativi in porta. Per quanto riguarda invece gli expected goals, gli ospiti combinano per 2,14 xG, contro gli 0,91 xG del Venezia.

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