Roma: baricentro basso e rapidità di esecuzione, la quinta sinfonia di Ranieri

L'analisi del successo giallorosso nel derby contro la Lazio

di Redazione Sport
6 gennaio 2025
Lorenzo Pellegrini durante il derby

Lorenzo Pellegrini durante il derby

Roma 6 gennaio 2025 - Quando si vince, il giorno dopo è sempre più dolce passare in analisi l'incontro, figurarsi quando si vince un derby dove sulla carta si è gli sfavoriti. Claudio Ranieri ha compiuto il suo quinto capolavoro nella stracittadina, strappando il quinto successo in altrettante sfide con la Lazio, da allenatore della Roma. Un record perfetto, che in questo ultimo capitolo è stato raggiunto con una grande capacità di sofferenza in difesa e due fulmini nel primo tempo, capaci di folgorare i biancocelesti nella prima stracittadina stagionale e del 2025.

A inizio gara la Roma prova a impostare il ritmo, gestendo il possesso anche a fronte del pressing alto dei suoi avversari. Il possesso non è però fine a se stesso, al contrario serve a costruire lo spazio per le verticalizzazioni all'indirizzo di Dovbyk. Proprio così nascono entrambi le reti che al 10' e al 17' fissano il risultato sul definitivo 2-0 finale. Si può criticare molto il rendimento sottoporta al di sotto delle aspettative dell'ucraino, ma rimane un perno fondamentale della manovra offensiva giallorossa. Prima infatti è molto bravo a fare da sponda per Pellegrini, il quale apre a Saelemaekers, per poi riottenere la sfera per il gol del vantaggio; poi fa lo stesso con Dybala, aprendo il campo alla Joya per la ripartenza dove questa volta il belga si mette in proprio e realizza il raddoppio. Oltre alle qualità del centravanti giallorosso, da sottolineare anche l'abilità in entrambe le occasioni del ragazzo ex Milan e Bologna, bravo a sfruttare le debolezze difensive di Nuno Tavares, prima poi di diventare super nella metà campo arretrata. 

Ottenuto il vantaggio, i giallorossi abbassano il baricentro. Non si vuole concedere alla Lazio il lusso della profondità, ma la si costringe ad attaccare la difesa schierata. In questo modo si toglie molto del dinamismo che fin qui ha prodotto tantissimo per i biancocelesti. Nel secondo tempo i laziali alzano ulteriormente la loro linea e occupano costantemente l'area di rigore avversaria. Nel tentativo di alleggerire la pressione, i reparti romanisti si allungano tra loro, concedendo maggiore spazio sugli esterni per gli aquilotti. Nonostante questo la Roma però non vuole correre rischi, preoccupandosi sempre di coprire la ripartenza. Il lavoro di sacrificio alla fine è fondamentale per evitare guai a Svilar e a portare a casa una partita fatta di difficoltà, sofferenza e grande cinismo.

I numeri dell'incontro raccontano benissimo delle difficoltà della Roma, della pressione portata dai biancocelesti e anche del cinismo con cui i giallorossi hanno portato a casa il successo. È la Lazio infatti a vincere la lotta per il possesso, gestendo il pallone per il 67% del tempo totale, con una precisione eccellente: 94% dei passaggi realizzati, per un totale di 505 fraseggi completati. Dall'altra parte i ragazzi di Ranieri invece si fermano a 222 passaggi completati (82% di precisione) nel restante 33% del tempo con il pallone tra i piedi. 

In generale tra tutte le statistiche principali dell'incontro, in nessuna di queste i giallorossi sono davanti. In zona gol i romanisti concludono 7 volte di cui 5 nello specchio della porta, mentre sono ben 17 i tentativi dei laziali, di cui 6 impegnano i guantoni di Svilar. Anche in termini di expected goals, i numeri danno, seppur di poco, ragione ai biancocelesti, con un totale di 1,23 xG prodotti dai romanisti, contro gli 1,32 xG della Lazio.

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