Roma, Ranieri: "Cristante domani in campo, presto con il gruppo. Zalewski? Aspettiamo..."

Le parole del tecnico giallorosso a due giorni dalla trasferta di Bologna

di Redazione Sport
11 gennaio 2025
Claudio Ranieri

Claudio Ranieri

Roma 10 gennaio 2025 - Due giorni dalla trasferta di Bologna e in casa Roma c'è voglia di vendicare il ko casalingo patito nell'ultima sfida giocata con i rossoblù. Il 2-3 dello stadio Olimpico fu l'ultimo capitolo di Ivan Juric sulla panchina capitolina e anche l'inizio di questa terza epoca Claudio Ranieri in giallorosso. Non è folle definire il ko dell'andata come uno dei crocevia di questa stagione, per questo la trasferta del Dall'Ara va affrontata con tutte le precauzioni del caso. Così a due giorni dalla sfida, il tecnico della Roma si è presentato a Trigoria in conferenza stampa per presentare la gara che avrà il calcio d'inizio alle 18 di domenica. Ecco le sue parole.  

In estate il ruolo di Ranieri, con ogni probabilità, migrerà da bordo campo alla tribuna, convergendo in una nuova figura dirigenziale. Un lavoro nuovo, che però non preoccupa l'esperto allenatore giallorosso. "Non sono preoccupato per il futuro. I problemi si affrontano uno alla volta, se penso a giugno, vuol dire che non sono concentrato per il Bologna. So che c'è un grande lavoro da far e lo stiamo facendo. Sappiamo che ci sono delle difficoltà. Non è detto che si riescano a trovare dei giocatori in questo mercato di gennaio che possano darci qualcosa in più. Chi lavora può sbagliare, perché magari trovi un giocatore bravo ma che non si ambienta. Noi quando prendiamo un giocatore dobbiamo sapere vita, morte e miracoli. Questo è il bello dello sport. Noi stiamo intanto pensando al mercato di adesso. Pensiamo alla partita di Bologna e la mia concentrazione è a domenica, al 100%".

Dopo la vittoria nel derby, è necessario mantenere alta la guardia e la concentrazione, senza sottovalutare i rivali. "Come allenatore devo mettere in guardia la squadra. Sono convinto che faremo una buonissima partita, poi gli episodi decideranno il risultato. Per me la squadra quando va sul campo deve dare il massimo. Sono una squadra prima per pressing, saranno assatanati, ci attaccheranno alla gola. Sappiamo come gioca il Bologna, perché conosciamo Italiano, la sua Fiorentina e il suo Spezia. Ora dobbiamo mettere tutto in pratica".

La squadra è ancora lontana dal avere in campo la sua versione migliore, per questo la domanda successiva ha chiesto all'allenatore dove è più necessario lavorare. "Abbiamo visione su tutto, ma non tutto è prioritario. Noi dobbiamo cercare di trovare quei giocatori per la Roma. Inutile dare della polvere negli occhi ai nostri tifosi. Non mi piace. Le Fée dovrebbe andare, mi ha salutato e mi è dispiaciuto doverlo lasciare andare. Abbiamo parlato e gli ho detto che è stato sfortunato a capitare in mezzo a tanti cambi di allenatore. Io non ho potuto conoscerlo e provarlo, perché avevo bisogno di fare risultati subito. Lui è andato via perché vuole giocare, lo capisco, l'ho fatto anche io quando giocavo. È sceso di categoria, è andato in Serie B in Inghilterra. perché lì c'è il suo vecchio allenatore. Per il futuro abbiamo due opzioni: se non lo acquistano, avremo un giocatore che ha giocato 6 mesi in Championship, un campionato duro e importante, per questo tornerà più maturo; altrimenti avremo fatto una plusvalenza".

Dai problemi del gruppo ai singoli, si è cominciato parlando di Pellegrini. "Adesso godiamoci questo Lorenzo. Lui si allena sempre da primo della classe. Oggi era molto concentrato e spigliato. Sabato sera farò le mie decisioni".

Dal capitano a un altro elemento della rosa come Soulé, attualmente retrocesso nelle gerarchie di Ranieri. "Lui si applica molto, mi piace molto e non ha fatto nessuna richiesta. Lui sa che ha un futuro roseo qui da noi. Lui è bravo, ma a me piacciono i giocatori pratici. Se tocca 10 palloni, deve fare qualcosa di importante per la squadra, non posso pensare che lui prende la sfera, fa 3-4 tocchi e poi non succede nulla. Quando riceve la palla devo pensare che possa succedere qualcosa di importante. Lui piano piano ci arriverà. Ha tutto per riuscirci".

Si torna sul risultato positivo del derby, chiedendo al tecnico se si aspetta un calo dopo quanto visto nella stracittadina dello scorso turno. "Se ci fosse tutto questo saremo degli sciocchi. Il derby è stato importante perché abbiamo giocato contro una grande squadra. Abbiamo vinto, ma la Lazio è veramente una grande squadra. Pressa, attacca, sanno quello che fanno e lo fanno mille all'ora. Sono contento di aver vinto".

Si torna a parlare di singoli, questa volta il tema è virato sul lungodegente Cristante, lontano dal gruppo ormai da diverse settimane, su cui ruotano anche alcuni rumors di mercato. "Bryan sta bene, dovrebbe riprendere a correre, non gli si gonfia più la caviglia. Domani tornerà in campo e presto tornerà con il gruppo. Questo è importante per noi. Quando abbiamo bisogno di qualcuno della Primavera li chiediamo. Oggi ne sono venuti 2. Quando ci mancano ripeto, li chiediamo".

Si è battuto ancora il tema del mercato, questa volta chiedendo a Ranieri se si aspetta 2-3 colpi in entrata durante questa finestra di trattative. "Tutto può essere. Nel calcio ci potrebbero essere otto mesi di mercato aperto e tutte le trattative ci sarebbero l'ultima settimana. Facessero una settimana intensa, non ho mai capito perché si ha una finestra così lunga. Voi vi divertite di meno e io posso allenare subito, o no, nuovi giocatori. Invece, c'è la finestra lunga, si fanno riflessioni, si parla, aspettiamo, poi si fa tutto gli ultimi giorni. Questo è il bello del calcio".

Restando sul tema di mercato, si è discusso anche dei contratti in scadenza di Hummels e la situazione relativa invece a Zalewski. "Hummels dipende se lui vuole restare, se si sente ancora di giocare. È libero di scegliere e se si trova bene, e credo si trovi bene, ma deve valutare lui. Zalewski si allena sempre bene, io ci conto su di lui, aspettiamo e vediamo".

Dal mercato, si è tornati alla stretta attualità, in particolare si è chiesto al tecnico cosa ne pensi dello stop alla trasferta imposta ai tifosi residenti nella Regione Lazio. "Mi dispiace tantissimo che i nostri tifosi non possano venire. Se c'è questo in corso, vedremo come possiamo aiutarli e aiutarci, perché per noi i tifosi sono troppo importanti. Mi auguro si possa fare qualcosa".

Si è tornati a parlare della Roma e della figura che Ranieri stesso rappresenti per i giallorossi, domandandogli se si senta una sorta di figura paterna del romanesimo. "Io spero - afferma il tecnico - di non essere né il papà né il nonno né niente. Spero di avere il rispetto, quello che io do. Come ogni umano posso sbagliare, ma i nostri tifosi possono essere super convinti che se sbaglio è perché ho una visione. Non per altri motivi. Se sbaglio è per cercare di migliorare la Roma. Credo che questo si percepisca nel nostro lavoro. Voi (riferito ai giornalisti, ndr), come i nostri tifosi, mi rispettate perché sono aperto e leale. Io sono un libro aperto".

L'ultima domanda ha chiesto al tecnico che idea si sia fatto della mentalità dei giocatori giallorossi, domandandogli anche se noti qualche differenza tra come la squadra affronta le partite in casa o in trasferta. "Non credo manchi mentalità. Manca quell'aspetto mentale-motivazionale che ti fa dare quel di più. Noi ci siamo vicino. Avete visto che le nostre partite sono gagliarde. Si poteva perdere col Tottenham e col Milan. Queste sono le opportunità che le squadre si cercano. Noi ci stiamo andando vicini. Mancano pochi giorni alla vittoria in trasferta. Io sono per i grandi numeri. Prima o poi ci arriverò. Le squadre domenica si daranno battaglia, noi dovremmo essere bravi ad entrare dentro le vie che si creano".

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