Roma, Ranieri: "Dobbiamo far rinnamorare i tifosi. Pellegrini come Lampard"

Le parole di Claudio Ranieri a due giorni dalla sfida contro l'Atalanta

di Redazione Sport
1 dicembre 2024
Claudio Ranieri

Claudio Ranieri

Roma 30 novembre 2024 - La Roma rientra dall'Inghilterra dove ha giocato una super partita contro il Tottenham e già deve prepararsi al campionato, dove l'Atalanta lunedì sera attenderà all'Olimpico proprio i giallorossi. C'è scarso tempo per preparare le partite e Claudio Ranieri vuole dedicarvisi al massimo, per questo già all'antivigilia il tecnico romanista si è presentato di fronte ai giornalisti per raccontare la presentazione della sfida di lunedì sera. Ecco le sue parole.

Il primo tema ha subito toccato quello della difesa a tre, rivista fin dal 1' contro il Tottenham e scelta possibile anche per il match contro i bergamaschi. "Io credo che stiamo affrontando - spiega Ranieri - la terza squadra che più o meno ha la stessa filosofia, quella di attaccare sempre e andare in verticale. Il Napoli con Conte sta all'inizio sono al quarto mese, quinto mese. Il Tottenham, non ricordo bene, se sono due o tre anni, con un sistema differente ha la mentalità di attaccare sempre. Ecco, l'Atalanta è quella macchina perfetta. Complimenti al presidente Percassi perché all'inizio diceva di doversi salvare, e intanto scalavano la classifica e adesso giustamente cercano di fare il massimo, cioè tornare in Champions League e migliorare il campionato passato. Loro sono praticamente perfetti, e noi abbiamo rivisto la luce. Ho rivisto giocatori volere intensamente qualcosa di positivo. Credo che dobbiamo rendere i nostri tifosi orgogliosi di quello che facciamo. Non stiamo ancora bene, non è possibile dopo dieci giorni di lavoro avere tutto e subito. Le note negative che c'erano state a Napoli, al di là degli errori avevo detto ai giocatori di rispondere colpo su colpo. I giocatori hanno capito. Contro il Tottenham abbiamo rischiato alcuni contropiedi, dobbiamo migliorare le preventive, ma ci hanno annullato tre gol, abbiamo tirato spesso in porta spesso. Questo mi piace e questo fa rendere orgogliosi i nostri tifosi. Noi dobbiamo avere questa visione al di là del risultato. L'Atalanta è prima per gol fatti, per occasioni da gol, è terza per le verticalizzazioni, prima nei tiri in porta, seconda nei cross, prima nei recuperi palla. Ti mangia. Io non voglio che i miei giocatori vengano mangiati. Voglio vedere una gran bella partita. Stimolerò i miei giocatori a fare così davanti ai nostri tifosi. L'ultima partita in casa alcuni sono andati via prima. Io vorrei che restassero fino all'ultimo, come a Londra e dicano che finalmente abbiamo fatto tutto il possibile. Questo è il mio augurio".

Il tema successivo ha poi spostato la lente di ingrandimento sui tifosi e il rapporto con la squadra in questo momento. "Noi adesso dobbiamo far rinnamorare i nostri tifosi. Loro sono magnifici e, quando le cose non vanno bene, dicono alcune cose che vanno fatte. Per cui noi dobbiamo dare il massimo, e loro sanno quando lo facciamo".

C'è stato modo anche di parlare di singoli, a partire da Saelemaekers. "Gli allenatori cercano sempre giocatori duttili. Io ho parlato con lui, ama molto stare alto sul centro-sinistra, però si trova bene dall'altra parte. Io lo vedo più proiettato in avanti, poi deve anche aiutare, tutti quanti devono aiutare la squadra. A Dovbyk gli ho detto di non tornare mai indietro, però poi ha fatto un recupero strepitoso nel secondo tempo perché nell'azione si era trovato in zona ed è stato lui a fermare il contropiedi. Se lo fai una volta mi piace, ma non deve correre dietro sempre al suo uomo. Saelemaekers è un giocatore ritrovato, naturalmente non ha i 90 minuti, però si è visto come sia andato sempre nell'uno contro uno, ha dato il passaggio chiave ad Angeliño. Stiamo ritornando quelli che i tifosi conoscono".

Si è piccato leggermente l'allenatore giallorosso, quando gli è stato domandato se la Roma debba seguire il modello Atalanta, anche con il prossimo allenatore. "Questa domanda è stata un pochettino... finché mi dice modello Atalanta mi è piaciuto. Noi ci rapportiamo sempre a quello che è la nostra visione. Adesso tutti i tennisti devono sembrare Sinner, adesso tutti dobbiamo sembrare l'Atalanta. Loro sono un modello di vertice, che va preso anche come modello. Ognuno con le sue differenze. È una squadra che è diventata un emblema dell'Italia. Nelle coppe, da italiano, io auguro a tutte le italiane di andare avanti. È un modello che hanno costruito dalla base. Anche Gasperini all'inizio non era andato benissimo, poi è sbocciato e ha creato gioco. Ci sono stati giocatori che quando sono andati via non hanno reso quanto all'Atalanta. L'allenatore ha avuto un gran merito in tutto questo. Bisogna levarsi il cappello e fare i complimenti a tutta la società., nessuno escluso, stanno remando tutti nella stessa direzione".

Il clima è stato però disteso molto in fretta, con la domanda seguente in cui è stato chiesto a Ranieri se creda anche lui di essere molto diverso da Gasperini. "Vincere di più? Gasperini lo meriterebbe, io ho fatto il mio e ne sono super contento. Siamo diversi? Gasperini gioca uomo contro uomo, e ci sono tanti suoi 'figli'. Io cerco di fare il meglio con i giocatori che ho. Non ho un sistema definito, definiti sono i miei giocatori. Io cerco di metterli nel loro posizione migliore. Magari ad alcuni devo chiedere un lavoro extra, ma ho sempre tirato fuori il meglio da ogni giocatore, dovunque sono stato. Anche perché quando sono stato mandato via, mi sembra che chi è entrato al posto mio non ha fatto meglio di me. Ho questa presunzione a 73 anni".

Tornando a parlare di singoli, il tema successivo ha chiesto all'allenatore di Dybala e Pellegrini. "Dybala lo valuto allenamento dopo allenamento. Sappiamo che il ragazzo può avere problemi e io devo capirle. A Londra l'ho tolto perché avevo bisogno di un altro giocatore che pressasse e chiudesse l'avversario nella sua area di rigore. Quando Paulo si è acceso ha fatto tante cose meravigliose. So benissimo che invece, magari, Soulé non ha fatto quelle cose splendide, però mi ha dato tanta corsa e tanta pressione. Devo valutare bene ogni volta tutto. A Lorenzo (Pellegrini) ho detto che sta sentendo il peso di questa situazione. Voglio che si diverta, che stacchi la correnti, si resetti e che torni il fenomeno che conosco. Io ho avuto due fenomeni nella mia carriera di centrocampisti che facevano gol, uno Lampard e l'altro Pellegrini. Lo critichiamo tanto, ma quanti centrocampisti fanno i suoi gol? Io aiuto la Roma, è il mio lavoro e gli ho spiegato tutto. Quanto durerà? Nel calcio non si può dire quanto dura questa cosa. Vi posso dire che ha ricominciato a far gol in allenamento, quando invece sono arrivato non la trovava. Anche l'attaccante quando sta in forma, trova sempre la porta e lui ora come tira la porta fa gol. Sta cominciando quel processo di ricrescita di cui ha bisogno. È un ragazzo molto sensibile, molto introverso e soffre più di tutti per la situazione che riguarda De Rossi. Ho letto che le colpe siano le sue e non è vero assolutamente niente e questo i tifosi lo devono sapere. Né Mancini, né Cristante, né Pellegrini hanno mandato via Daniele, anzi hanno fatto i pazzi per farlo restare. Bisogna che la gente sappia la verità".

Se nella domanda precedente all'allenatore è stato chiesto di due dei suoi trequartisti, si è chiesto al tecnico anche di Dovbyk. "Ha avuto quei piccoli problemi in Ucraina, qualche problema al ginocchio, che non avverte più e questo è buon segno. Sappiamo come va servito questo ragazzo e noi lo stiamo aiutando. Ho parlato alla squadra, fatto vedere dei filmati: dobbiamo aiutarlo perché lui è il nostro bomber. Non dobbiamo caricarlo di responsabilità, però diamogli le palle che quel tipo di attaccante necessita".

La conferenza stampa volge al termine, quando a Ranieri viene chiesto del fatto di aver lavorato molto sulle verticalizzazioni. "Da tifoso del calcio amo quando le squadre, provano a farsi gol. In questi 4-5 mesi, cambiavo canale quando vedevo le squadre giocare solo dietro. Io da bambino giocavo a pallacanestro, in 30 secondi dovevi mettere la palla dietro, non c'erano discorsi. La partita dell'altra sera con il Tottenham è stata bellissima perché loro volevano fare gol e noi come loro. Credo che la gente si sia divertita, poi è finita 2-2, poteva finire in ogni modo, ma io voglio che la gente venga alla partita e dica che proviamo a vincere. Scusate se mi dilungo, ma è per farvi capire chi sono. La mia prima volta in Spagna (1997), dopo il primo allenamento ho fermato la squadra e ho detto che la porta avversaria stava dall'altra parte. Ancora non si parlava del tiki-taka, però c'era l'allenatore Valdano, grande conoscitore di calcio e tutto, che amava questo tipo di calcio. E io ho detto loro di no, di andare dall'altra parte. Ho lavorato, finché non è diventata una squadra che , con Hector Cuper, è arrivata due volte in finale di Champions League, con quasi tutti i ragazzini, che io avevo messo in campo. Per cui io credo che bisogna fare di una squadra, un mix di esperienza e gioventù, che ti porti a far divertire i tifosi, perché i tifosi pagano il biglietto. Noi siamo italiani, non siamo sportivi, siamo vincenti".

L'ultima domanda ha chiesto a Ranieri quale possa essere l'importanza di questo dicembre, con 7 partite all'orizzonte per i giallorossi, di cui ben 5 all'Olimpico. "Nella mia carriera non ho mai guardato il nome dell'avversario, perché possiamo affrontare la squadra più straordinaria nel momento in cui non gira. Io dico sempre: bussiamo e vediamo chi abbiamo dall'altra parte. Non mi è mai interessato il nome, per me sono tutte squadre che ti vogliono battere, con le loro qualità e strategie. Noi dobbiamo essere bravi e furbi per vincerle. Il calcio è semplicità e la cosa difficile è farlo semplice".

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