Roma, Ranieri: "Europa importante per il nostro percorso. Saelemaekers? Senza Dybala..."
Le parole di Claudio Ranieri a due giorni dalla sfida di Serie A contro il Milan

L'allenatore della Roma Claudio Ranieri
Roma 16 maggio 2025 - Solo due giornate al termine del campionato e vedere se Ranieri concretizzerà la sua rimonta sulla panchina romanista fino alla Champions. Per compierla è però necessario vincere a cominciare già dalla sfida di domenica contro il Milan. Un match complicato contro una squadra ferita, reduce da un mercoledì bruciante all'Olimpico, a causa del ko in finale di Coppa Italia. Tutte situazioni da prendere in esame, come ha fatto proprio il tecnico romanista nella conferenza stampa di oggi a due giorni di distanza dalla sfida contro i rossoneri. Ecco le sue parole.
La prima domanda per l'allenatore prova subito a toccare il tema mercato, chiedendo se l'attacco sia già di alto livello e se possa essere necessario qualche ritocco in estate. "Per il mercato - risponde Ranieri - ne parleremo a fine campionato, non mi pare il momento adesso. I fatti parlano chiaro, i gol siamo riusciti a farli, nonostante tanti errori. Sicuramente vedremo il da farsi"
Si torna sul tema della gara dello scorso weekend, in particolare della polemica arbitrale di fine gara, dove il tecnico resta sulle sue posizioni. "Io resto della mia idea. Io non sto giudicando se era rigore o meno. Io parlo di uniformità di intenti, del protocollo VAR parla di chiaro ed evidente errore. Ci sono stati sia nel nostro campionato di quest’anno in Italia, sia in Champions League alcuni errori molto simili. E il VAR non è intervenuto. Io solo questo dico, per sapere e regolarmi sul cosa dire a miei giocatori. Poi il presidente difende l'operato dei suoi ragazzi e lo capisco, anch’io farei lo stesso con i miei giocatori se venissero attaccati. Poi in forma privata gli dico quello che penso. Io non discuto rigore o non rigore. Io discuto quando è chiaro ed evidente. Perché quello che è successo a noi, è successo in altre occasioni. In Italia in questo campionato e in Champions League è successo e il VAR non è intervenuto".
La partita di domenica sera sarà l'ultima all'Olimpico di Ranieri, per questo gli si chiede cosa gli mancherà maggiormente e di quale sia la differenza tra questo stadio e gli altri. "La differenza è proprio perché siamo romani e romanisti, magari per un altro allenatore non ha quella sensazione, che possiamo avere noi da romanisti. Io ricordo da ragazzo, quando ero nel settore giovanile della Roma, solo a vedere i giocatori che giocavano, mi batteva il cuore forte. Mi chiedevo chissà se un giorno sarò pure io in campo. Per cui salire gli scalini è una cosa che va oltre. Lo stadio pieno significa che la squadra cerca di dare il meglio per i tifosi, pur nelle difficoltà che stanno combattendo. Questa sensazione è bellissima".
In sala stampa si fa una rapida analisi sul come le squadre che rappresenteranno l'Italia in Champions saranno quelle che, bene o male, hanno lottato per il titolo. Da quest'assunzione si domanda se la Roma il prossimo anno abbia le possibilità di affermarsi in quelle zone di classifica. "Il senso credo che lo abbia detto benissimo quando sono arrivato. Abbiamo due aperture di mercato dove saremo ristretti. Cercheremo di sbagliare il meno possibile, poi vedremo. Tante volte non vince la più forte, vince chi è riuscito a costruire qualcosa. Avete visto, abbiamo giocato a viso aperto con una squadra, lunedì scorso, che è stata formata in nove anni. Allora mi verrebbe da dire che siamo lì. Io dico di no, ma che dobbiamo migliorare. Abbiamo iniziato a mettere le fondamenta. Piano piano costruiremo una squadra che sia un orgoglio per i tifosi. Questo mi sento di dire".
Dalla squadra ai singoli, si è domandato come mai il minutaggio di Saelemaekers sia così ridotto. "Come ho detto prima di mercato non ne parlo. Io posso dire che Soulè si è adattato bene su quella fascia, mentre Saelemaekers aveva fatto una combinazione con Dybala meravigliosa, perché si scambiavano la palla a 2000 all’ora e creavano dei problemi all’avversario. Mancandogli Dybala ho visto che non era più lo stesso, allora ho cercato di cambiare e di dare un qualcosa in più. Ma Alexis è sempre nella mia mente perché è un giocatore importante".
Si parla anche di finanze in conferenza stampa, domandando di quanto sia importante, oltre al punto di vista personale, il raggiungimento dell'Europa per la Roma. "L'Europa da allenatore è importante arrivarci. Io penso a dove l’abbiamo presa e a quello che abbiamo fatto. Penso ai sacrifici che hanno fatto i ragazzi, la voglia, la determinazione e i tifosi. Tutto questo è super importante. Poi dopo tutto, si pensa all'aspetto finanziario, che è importante per la società".
Si parla anche del baricentro della Roma e della scelta di Ranieri dietro la disposizione in campo anche contro l'Atalanta. "Quando ci abbassiamo - spiega l'allenatore romano - e stiamo attenti e difficile che ci facciano gol. Noi abbiamo preso il gol di Lookman proprio perché su una punizione siamo rimasti aperti e gli abbiamo fatto battere la palla inspiegabilmente. Nessuno davanti alla palla, erano tutte e due aperti. Per cui la palla è sfilata in mezzo ai due. Non è una questione mia, ma dipende anche dalla forza dell’avversario. Poi bisogna sempre vedere tatticamente la forza dell’Atalanta quale era. Nello specifico era quella delle ripartenze e infatti loro sono stati pericolosissimi sempre in quelle situazioni. Ma così come lo siamo stati noi pericolosissimi, perché se noi avessimo fatto il rigore o i gol che ci siamo mangiati noi e non loro, cioè se gli episodi ci avessero sorriso, parleremo di un'altra partita. Staremmo parlando della stessa partita dell’Inter. Grande Roma, ha attaccato, è stata concentrata, ha sbandato un po’ ma alla fine ha vinto. Qui invece diciamo di come la Roma si è abbassata, si è messa dietro, ha preso gol... Questo è".
Il tecnico liquida molto in fretta le domande sul minutaggio di Hummels e Paredes. "Cosa abbiamo fatto in quelle 9 partite? Vinto. Grazie".
Si prova anche a parlare di scelte tattiche domandando se ci sarà una mini rivoluzione in queste ultime giornate. "Cercheremo di fare il meglio che possiamo fare seguendo anche la linea dei giocatori che abbiamo, senza stravolgere troppo".
L'ultima di campionato sarà la panchina numero 500 in Serie A del tecnico e si domanda a Ranieri se sappia di una Roma che abbia preparato qualcosa per lui. "Non lo so. Se lo hanno fatto è giusto che non me lo dicano. Sono 500 in Serie A, sono molto contento. Anni fa entrai nella hall delle mille panchine in Inghilterra, a Londra, mi inserirono senza che io lo sapessi. Sono cose che rivedrò tra un mesetto. Spero di avere tempo per guardare quello che ho fatto (ride, ndr)".
Si parla nuovamente di mercato mentre la conferenza stampa si avvia alla conclusione, domandando se qualche big della rosa verrà eventualmente sacrificato. "Onestamente ne avete parlato voi e non noi in società. I mercati sono sempre aperti a mille situazioni. Noi cercheremo di dare il nostro meglio per dare ai tifosi una squadra competitiva. Ma è importante lo zoccolo duro, la mentalità di quello che abbiamo costruito quest'anno. Questa è una squadra seria, che si impegna e fa gruppo. Sono giocatori che si aiutano l'uno con l'altro e noi non possiamo sbagliare i giocatori che arriveranno".
L'ultima domanda per Ranieri riguarda Bove, nel giorno del suo compleanno, chiedendogli cosa direbbe al ragazzo in questo momento di incertezza personale. "Voi non lo sapete ma io lo chiesi a Josè Mourinho e lui mi disse di volerlo tenere qui a Roma. Perché sennò me lo sarei portato a Cagliari. Per cui gli faccio i migliori auguri e gli auguro tutto ciò che desidera, perché è un ragazzo meraviglioso. Non lo conosco di persona, ma ho letto e visto le sue interviste, basta poco per capire che tipo di intelligenza ha quel ragazzo e che tipo di uomo sia".
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