Roma, Ranieri: "Voglio vedere il carattere, Paredes e Hummels out da Venezia per vacanza"
Le parole del tecnico a due giorni dalla sfida contro il Venezia

Claudio Ranieri
Roma 7 febbraio 2025 – Due giorni dalla sfida di campionato che vedrà la Roma affrontare il Venezia allo stadio Penzo. Oggi giornata piena di lavoro a Trigoria, con Claudio Ranieri che, come ogni anti-vigilia, ha presentato la gara contro i lagunari ai cronisti presenti nella sala stampa del centro tecnico Fulvio Bernardini. Ecco le parole del tecnico giallorosso.
Il tecnico ha iniziato analizzando la situazione societaria romanista, parlando del lavoro svolto dai Friedkin e anche di alcune critiche che hanno caratterizzato questo calciomercato. "Quello che ho detto sui Friedkin è vero. Hanno speso una barca di soldi. Capisco chi dica li abbiano spesi male, io non voglio fare il difensore di nessuno. Ma hanno messo un miliardo virgola due e ne spenderanno un altro per fare lo stadio. Hanno un tetto oltre il quale non si può andare e non si può andare sopra, questo si ripercuote per quest'anno e per il prossimo. Bisogna riuscire ad aumentare le entrate. Questo si fa cercando di andare avanti in Europa e non dovevamo andare fuori dalla Coppa Italia. Ci sono molte cose che possono portare dei soldi alla società, come Abraham o Calafiori, i nomi sono tanti. Non si può andare oltre il tetto di spesa, se ci andiamo siamo liberi, ma poi staremo fuori dall'Europa per diversi anni. Bisogna valutare bene e cercare di fare necessità virtù. Si cerca di gestire la forbice e manovrare fin quanto possibile. Per questo sono molto contento, non si può per ora fare di più. Si possono spendere tanti soldi per un giocatore, ma poi bisogna pagargli lo stipendio. Ci rimango male anche io. Gli inglesi hanno un detto meraviglioso per per noi romani: Roma non è stata fatta in un giorno. Date tempo alla proprietà di fare quello che hanno in mente. Ci riusciranno? Me lo auguro vivamente e lo dico da romanista, non da tecnico. Kolo Muani lo volevamo tutti, ma non potevamo. È facile parlare. Critichiamo il giusto, ma sappiamo dire le cose".
L'analisi dell'allenatore è proseguita, confutando l'idea di una possibile rivoluzione nella rosa durante il mercato appena concluso. "A me non hanno detto di rivoluzionare. Chi vi ha fatto filtrare questa cosa non è un nostro amico. A me non hanno mai detto di cambiare questo e quest'altro, perché sanno non si possa".
Si resta sul tema di mercato, chiedendo al tecnico se ci sia l'idea anche per il futuro di tagliare il monte ingaggi. "Se possibile - afferma il tecnico - sì. Se vogliamo prendere e far spendere 100 milioni ai Friedkin, dobbiamo abbassare il monte ingaggi. Io la spiego per come la so. Noi possiamo comprare un giocatore a 100 milioni, ma non possiamo dargli 2 bruscolini. Il comprare sta fuori dal Fair Play Finanziario, ma c'è il monte ingaggi di tutti i dipendenti della Roma a pesare. Tutti in Italia abbiamo un tetto e noi come gli altri non possiamo andare".
Dalla gestione del mercato ai giocatori arrivati, chiedendo al tecnico se stiano integrando bene nel gruppo. "Abbiamo delle difficoltà a operare nel mercato in Italia. Giocando ogni 3 giorni anche per farli allenare non è facile. Cerco di farli entrare nel meccanismo italiano, quello della Roma nello specifico. Stiamo a buon punto. Rensch l'ho inserito subito, adesso vediamo come si possono inserire tutti gli altri".
La domanda successiva non si discosta molto dalla precedente, chiedendogli se sia stato il tecnico a scegliere i giocatori personalmente, con un fondo di ironia dietro il quesito. "Il nuovo allenatore? Eheheh...Io vi farò uno scherzo sul nuovo allenatore, eh se ve lo faccio... (ride, ndr) Abbiamo messo su un fantastico gruppo di scouting. Copriamo tutto il mondo. Io ho detto quello che penso che il futuro ci riservi in base ai giocatori e questi signori mi portano 4-5 giocatori fattibili. Siamo tutti bravi a prendere giocatori come Walker. Lo potevamo prendere anche noi, ma non avevamo soldi e non avevamo slot per extracomunitari. Io do l'ok a chi risponde alle mie esigenze, in base a quello che possiamo spendere. Sono io che scelgo per lui".
Le due domande successive sono collegate e chiedono al tecnico di quanto il pubblico impatti le partite anche in trasferta. "Quando cantano Roma, Roma, Roma anche in trasferta si sentono, mi vengono i brividi... Le trasferte vietate? Ho letto che non è per noi ma per un incrocio. Ognuno fa il suo lavoro e cerca di farlo nel migliore dei modi. Non voglio entrare in campi che non conosco. Direi stupidaggini e non mi piace".
Si torna a parlare di campo, in particolare della sfida persa contro il Milan, chiedendo a Ranieri cosa sia mancato alla squadra. "A livello mentale non può essere manco qualcosa. Io condivido l'analisi di Panucci: c'è stata molta difficoltà nel trovare l'uscita per le punte o Dybala. Cosa che abbiamo fatto con l'Eintracht e con il Napoli. Siamo andati per cercare di pareggiare la partita. Oggi ho fatto i complimenti ai ragazzi per un motivo semplicissimo: si lotta fino in fondo. Io anche sul 3 a 1 non ho visto una squadra arrendevole. Poi ci sono stati dei ragazzi al di sotto delle loro prestazioni, ci sta, ma non sono macchine automatiche. Loro hanno dato sempre il 100% e come allenatore sono sofisticato. Poi sta a me cambiare, fare e dire. Tra i convocati non c'è né Hummels né Paredes, gli ho dato vacanza perché con De Rossi e Juric giocavano poco, ma con me hanno giocato tanto. Possono dare tutto, ma poi non riescono a reggere ai loro ritmi. È più utile che si ricarichino con le vostre famiglie. Sapete già che non li troverete nei convocati, ma non perché hanno giocato male, perché devono ricaricarsi. Tutti possono sbagliare, ma non siamo una squadra che si butta giù quando soffre".
Il tema si è approfondito ancor di più, parlando di una squadra forse non ancora curata dai malanni di inizio stagione. Per questo i capitolini hanno bisogno di tutto il sostegno possibile da parte dei tifosi e Ranieri ci ha tenuto a rimarcarlo. "Il Napoli lo scorso anno. Il Napoli quest'anno. Nello sport ci sta avere un anno positivo e uno negativo. Il Milan quando ha fatto i cambi sono entrati i titolari. Teniamoci stretta questa Roma. Amiamola non a parole, con i fatti. Io sono anziano o diversamente giovane. Quando andavo in Curva si diceva di amare, non discutere la Roma. Ora però siamo al 30% si discute, poi si ama. Questo non è bello. I ragazzi non hanno snobbato. Questi ragazzi stanno dando tutto e voglio che lo diano tutto. Fino alla fine. Ora andiamo a Venezia e per voi è facile, è l'ultima in classifica. Guardatevi le ultime 9 partite del Venezia, hanno vinto, perso o pareggiato. Hanno lottato dall'inizio alla fine e le gare perse sono state solo per un gol di scarto. Noi dobbiamo andare lì a lottare dall'inizio alla fine. Hanno un campo più corto e la palla sarà sempre fuori. Sarà una partita più corta, lo dicono le statistiche. Noi con il Napoli abbiamo giocato 57 minuti loro nelle ultime partite 47, 10 minuti in meno. Lì voglio vedere la Roma. Adesso la voglio vedere. Io non ero preoccupato di Napoli, Eintracht o Milan, ma di questa. Qui voglio vedere il carattere, poi nello sport puoi perdere, ma c'è modo e modo".
Dal passato al presente, si chiede cosa ne pensi di Di Francesco. "È stato sfortunato ma è un ottimo allenatore. Tutte le sue squadre giocano bene e cercherà di salvare il Venezia. Hanno preso nove giocatori e faranno il possibile, glielo auguro, ma dopo domenica".
Riguardo al campo, come detto dal tecnico in precedenza non ci sarà a Venezia Paredes, attualmente oggetto di interesse del mercato del Boca Juniors. Alla domanda sul campo viene anche chiesto al tecnico se qualche volto nuovo si vedrà in campo. "Qualcuno a Venezia ci sarà di nuovo. Contratto di Paredes? Credo ne stiano parlando ma non ho chiesto sono sincero. Stamattina ho avuto cose da fare e non ho chiesto. Così come sapevo sarebbe rimasto a gennaio e non sarebbe andato al Boca".
Nella sfida di Coppa Italia è stato decisivo Tammy Abraham, attualmente in prestito dalla Roma al Milan, nonostante la possibilità di un ritorno in giallorosso del giocatore, il tecnico però non crede farà parte del futuro romanista. "Credo che già sia stato un contratto di onore tra Roma e Milan. Lui prendeva un ingaggio importante per cui magari ci permetterà di abbassare quella quota che a noi ci permetterà di operare".
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