Rousseau, il portiere senza memoria: “Ora mi racconto a teatro”

Giocava nell’OM campione di Francia e nella nazionale juniores, oggi ha 62 anni. Nel 2019 ha perso tutti i ricordi: «Non riconoscevo neanche mia moglie». Compagni e amici stanno cercando di aiutarlo, la sua storia è diventata un’opera sul palco

di DORIANO RABOTTI
4 febbraio 2025
Pascal Rousseau è stato portiere dell'Olympique Marsiglia

Pascal Rousseau è stato portiere dell'Olympique Marsiglia

Ci sono storie vere che sembrano uscite dalla penna di qualche scrittore visionario, quelli che sanno trasformare il reale nel surreale. Come quella del portiere smemorato che sta appassionando la Francia. Si chiama Pascal Rousseau, è stato un buon calciatore oltre trent’anni fa e oggi combatte con la perdita della memoria. “Mi hanno detto che facevo il calciatore”, si racconta oggi Rousseau, dopo aver perso completamente i suoi ricordi nel 2019. Sei anni trascorsi a cercare di ricostruire un album personale nel cervello, grazie all’aiuto di familiari, amici e vecchi compagni di squadra. La sua storia in realtà ricorda molto quella del film ‘Memento’, di Christopher Nolan, con Guy Pierce che si scrive istruzioni su fotografie per ricordarsi quello che ha fatto e di cui perde la cognizione.

Rousseau ha 62 anni, è stato campione di Francia con l’Olympique Marsiglia nel 1990, giocava con Jean Pierre Papin e arrivò fino alla nazionale juniores francese. Si è raccontato in una intervista all'Equipe che sta facendo il giro del mondo.

La data del reset è il 10 marzo 2019. «Mi sono svegliato in ospedale. Non sapevo il mio nome. Un'infermiera è entrata e mi ha salutato con familiarità: Ciao! Sei finalmente sveglio?, mi ha detto. Ma io le ho risposto semplicemente: Io non ti conosco. Era una vecchia amica da vent'anni. Ho dimenticato tutto». I ricordi non sono tornati neanche in seguito: «Poi mi hanno presentato mia moglie, i miei figli. Non l'ho riconosciuta ma ho sentito che era lei e l'ho abbracciata. Ho dovuto imparare nuovamente i nomi».

Di che cosa soffre Rousseau? La diagnosi dei medici francesi parla di ‘amnesia dissociativa retrograda’: di solito arriva in seguito ad un evento traumatico, ma non è il caso di Rousseau, che ha iniziato sei anni fa a cercare di recuperare, incontrando i vecchi compagni di squadra: «Ho realizzato che ho giocato con giocatori incredibili», dice sorridendo. Tra i vecchi compagni che cercano di aiutarlo c’è Frank Lebœuf. Nell’ottobre del 2023, Rousseau è andato a Rennes per assistere a una partita tra la squadra bretone e il Nantes. Gli hanno permesso di entrare sul campo di gioco, di calcare la ‘pelouse’, l’erba del campo. Ma non ha sentito niente, non si sono accesi ricordi.  ed ha calcato il prato: non è bastato a suscitare dei ricordi particolari, anche se il boato dei tifosi gli ha fatto bene: «Ho ricevuto una dose di amore incredibile! Il pubblico ha urlato il mio nome. I tifosi erano molto affettuosi».

Il resto riguarda il futuro, perché Rousseau ha deciso di portare la sua storia sul palcoscenico, scrivendo una piece teatrale: l’ha intitolata «Ricordami».

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