Il Sassuolo cade anche a Torino. Sono sei sconfitte in undici gare

Il match comincia nel peggiore dei modi (gol di Sanabria), Thorstvedt mette solo una pezza. Decide Vlasic

7 novembre 2023
Il Sassuolo cade anche a Torino. Sono sei sconfitte in undici gare
Il Sassuolo cade anche a Torino. Sono sei sconfitte in undici gare

di Stefano Fogliani

Cade anche all’Olimpico, il Sassuolo, acuendo al Grande Torino una crisi di gioco e risultati scritta in 2 gol e altrettanti punti nelle ultime cinque partite di campionato e scritta (anche) in una classifica che oggi non allarma, ok, ma cui sarà il caso cominciare a dare un’occhiata. Troppi errori, da parte dei neroverdi che pure erano riusciti a restare ‘attaccati’ ai granata, ma sono capitolati confezionando l’ennesimo regalo che ha eslatato il Toro, mortificandoli oltre i propri demeriti. La sorpresa in casa granata è Tameze sulla linea dei difensori, mentre il Sassuolo è quello atteso, con Thorstvedt che vince il ballottaggio con Racic. E l’altra sorpresa, sempre in casa granata, è in curva, con uno spicchio di Maratona che resta vuoto per protesta per i primi 15’, a mandare al Torino un messaggio inequivocabile che appende il ‘quieto vivere’ al risultato della gara contro il Sassuolo. Che, da parte sua, mica sta troppo meglio dei granata e non fa nulla per confutare l’assunto e anzi da’ strada, da subito, ai padroni di casa.

Altro che gara d’attesa e statica, figlia di apprensioni reciproche: il Torino le apprensioni le scaccia costruendo in 2’, i presupposti del vantaggio che arriva al 4’ con Sanabria, e lasciandole tutte al Sassuolo, il cui avvio è un mezzo incubo. Soffre sugli esterni, la squadra di Dionisi, non meno che in mediana, ma quando sembra sul punto di appiattirsi su una gara da comprimario trova, con la collaborazione di Rodriguenz che sbaglia in uscita, lo spazio per ricucire. Berardi assiste, Laurientè rifinisce e Thorstvedt ristabilisce l’equilibrio. Ma una rondine non fa primavera: il Torino fa di più, anche se è contratto, il Sassuolo, che non trova transizioni giuste per ‘assestare’ la gara, si aggrappa ancora a Consigli – bravo anche su Buongiorno al 25’, e di nuovo in ambasce al 32’, quando Bellanova alza di testa - e fa di necessità virtù. Rischia ancora in chiusura di tempo (Zapata a fil di palo al 36’, tacco Vlasic al 48’ p.t.) ma resta a galla. E regge, anche perché il Torino a lungo è solo furore, almeno finchè un errore di Racic non propizia il secondo gol dei padroni di casa quando siamo nel cuore della ripresa e la reciproca stanchezza sembra avviare la partita verso il pari.

Segna Vlasic, imbeccato dal ‘solito’ Tameze, e conta nulla che poco prima il palo avesse fermato l’unica incursione degna di nota di Laurientè, visto che dopo ha più occasioni il Toro per il tris che non il Sassuolo. Se pesano gli episodi, come gli episodi pesano anche gli errori, e nella gara del Sassuolo, anche questa volta, di errori ce n’è qualcuno di troppo.

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