L’impresa dei quarti, l’incubo derby. Luci e ombre del Sassuolo in Coppa

Lo scorso anno eliminazione al via col Modena, nella stagione precedente il ko con la Juve solo all’ultimo respiro

1 novembre 2023
L’impresa dei quarti, l’incubo derby. Luci e ombre del Sassuolo in Coppa
L’impresa dei quarti, l’incubo derby. Luci e ombre del Sassuolo in Coppa

di Lorenzo Longhi

SASSUOLO

Quasi per coerenza con la stagione poco decifrabile, perché assai discontinua, del Sassuolo 2023-24, l’avvicinarsi della sfida di Coppa Italia contro lo Spezia (domani alle 18), valida per il secondo turno della competizione, segnala l’ambivalente rapporto con la competizione di Alessio Dionisi, da quando è sulla panchina neroverde. Tutto (tutto il possibile, diciamo) o nulla: questo è il sunto delle apparizioni in Coppa Italia del Sassuolo del tecnico toscano, capace il primo anno di portare i neroverdi a un cammino record nel torneo e, il secondo di uscire al primo turno, cosa che in precedenza era accaduta in una sola occasione, nel 2006, la prima volta che il club – ai tempi in C1 – si affacciava alla competizione.

Tanto vale allora partire da quest’ultima, dall’eliminazione dell’estate 2022, quando il Sassuolo abbandonò la Coppa Italia senza averci nemmeno preso gusto: era l’8 agosto 2022 e il ko arrivò immediatamente, nel derby contro il Modena, un 3-2 a favore dei gialloblù del tutto da dimenticare, nella prospettiva neroverde, compresi gli strascichi finali (la lite con un tifoso) che costarono a Berardi una sanzione di 3mila euro da parte del giudice sportivo. Non fu insomma il modo migliore per cominciare la stagione, e fece scalpore non solamente perché si perse contro una squadra di categoria inferiore – cosa che, a inizio agosto e con la preparazione ancora non conclusa, può capitare – ma perché nell’edizione precedente il Sassuolo si era spinto sino ai quarti. Ecco, appunto: proprio a Dionisi si deve il miglior risultato in assoluto dei neroverdi in Coppa Italia, stagione 2021-22, quando la squadra arrivò tra le prime otto e venne sconfitta dalla Juventus, a Torino, all’ultimo assalto prima dei supplementari. Fu la decisiva deviazione di Ruan Tressoldi, su conclusione di Vlahovic, a condannare il Sassuolo proprio al novantesimo. Tuttavia, se è vero che mai prima di allora il club era arrivato ai quarti di finale, è vero altresì che al cammino bisogna fare la tara, perché in realtà il Sassuolo era partito direttamente dagli ottavi (batté il Cagliari per 1-0, gol di Harroui) grazie alla posizione in classifica centrata da De Zerbi la stagione precedente.

Sono, queste, le storture di una manifestazione chiusa e che premia a dismisura chi fa bene in Serie A, ma tant’è: come dimostra il Sassuolo, può capitare che per arrivare ai quarti basti vincere una partita, ed ecco il record del club, mentre magari giocare una partita ed essere eliminati subito, in certi casi, col senno del poi non fa rumore, come accadde nel 2020-21 quando il Sassuolo di De Zerbi entrò in tabellone agli ottavi dove perse con la Spal. Ma erano appunto gli ottavi, per le storture di cui sopra, non il primo turno. Detto questo, il precedente del 2017-18 – fu la stagione di Bucchi e Iachini – vide i neroverdi superare 2-0 proprio lo Spezia e 2-1 il Bari, ma il cammino si interruppe agli ottavi. Contro chi? Con l’Atalanta, che agli ottavi attende la vincitrice tra Spezia e Sassuolo.

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