Romagna vale un gol preso in meno. Il Sassuolo si gode ’capitan difesa’

La statistica ha trovato conferme anche nella vittoria sul Pisa: il numero diciannove fa davvero la differenza

di STEFANO FOGLIANI
4 marzo 2025
Romagna guida la festa del Sassuolo dopo il successo sul Pisa (fotofiocchi)

Romagna guida la festa del Sassuolo dopo il successo sul Pisa (fotofiocchi)

di Stefano FoglianiSASSUOLOOltre a Toljan e Obiang, è l’unico neroverde con più di 15 presenze stagionali a non avere segnato, Filippo Romagna, ma è come se segnasse. Nel senso che la sua presenza in campo vale più di un gol a partita. Si parla, visto che il centrale marchigiano di mestiere fa il difensore, di gol subiti, la cui media, senza di lui in campo, quadruplica. Forse è solo una coincidenza, ma dopo 28 giornate diventa difficile non dar conto di un dato che la dice invece lunghissima su quanto il centrale – che contro il Pisa ha giocato, con la fascia da capitano al braccio, la sua 16ma gara stagionale – pesi sugli equilibri difensivi dei neroverdi. E se la circostanza era già emersa prima che Romagna si fermasse, causa infortunio, dopo il derby tra Sassuolo e Reggiana a fine novembre (con lui in campo 0,6 gol subiti a gara, senza di lui 2 ogni 90’) il rientro del difensore ne ha consolidato lo score, chiudendo a doppia mandata la porta neroverde. "L’inizio stagione ci ha dato le consapevolezze che servivano dopo il tanto che era cambiato in estate, poi piano piano siamo cresciuti, trovando certezze che sono cresciute gara dopo gara", ci aveva detto ad ottobre, quando il Sassuolo aveva cominciato a correre dopo un avvio così così (5 punti nelle prime 4 gare, 10 nelle quattro successive) ma era ancora all’inseguimento di Pisa e Spezia, che verrà completato solo a fine novembre con la conquista di un primato poi difeso, con successo, nelle giornate a venire. Oggi il difensore che Fabio Grosso – con il quale Romagna aveva vinto, da capitano, un Viareggio con la Primavera della Juventus, una vita fa – ha scelto come imprescindibile – delle 12 assenze di Romagna, solo due sono legate a scelta tecnica e non ad una condizione non ottimale – scrive sulle sue pagine social ‘Avanti con questo spirito’ aggiungendovi un ‘ancora più su’ che dice molto. Sia rispetto all’iniezione di fiducia che la vittoria sul Pisa ha trasmesso al gruppo, che per blindare la promozione ha blindato una fase difensiva ricostruita (anche) sul rientro del difensore marchigiano.Lo score, allora: dopo 28 giornate dice che senza Filippo Romagna in campo il Sassuolo ha subito 17 gol in 12 gare (1,4 a partite) mentre se a guardia di Moldovan, oltre ai vari Toljan, Doig, Odenthal, Muharemovic, Lovato etc. c’è anche lui i gol al passivo diventano 8 in 16 partite, ovvero 0,5 subito ogni 90’. A confermare quanto aveva già suggerito la prima parte di stagione, e a dire che Romagna, di fatto, vale un gol di meno subito a gara dentro una fase difensiva che quasi tutti suoi cean sheet (11 su 13) li ha fatti, tra l’altro, proprio con il difensore marchigiano in campo. Un caso? Dopo quasi tre quarti di campionato di casuale non c’è nulla…

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