Sassuolo, arriva il Bari. Solo quattro i precedenti
Due successi a testa nelle gare in casa dei neroverdi. Domenica la prima al Mapei. Partita speciale per Lovato: dal rosso dell’andata tantissimo è cambiato.

Due successi a testa nelle gare in casa dei neroverdi. Domenica la prima al Mapei. Partita speciale per Lovato: dal rosso dell’andata tantissimo è cambiato.
Due a due: i precedenti tra Sassuolo e Bari, in casa neroverde, sono pari e patta, con un paio di successi a testa, ma ai punti – o meglio, ai gol – il vantaggio è del club pugliese, con un 7-6 che merita qualche spiegazione. Di fatto, il Sassuolo, domenica, avrà da rimettere in sesto i conti, perché, se è vero che ha vinto l’ultimo scontro tra le due squadre (Coppa Italia 2017-18, 2-1) e quello della stagione della promozione (2012-13, anche allora fu 2-1), è vero altresì che le prime due gare disputate dai due club in cadetteria in casa neroverde le aveva vinte proprio il Bari, con il 3-1 della squadra allora allenata da Antonio Conte nel 2008-09, stagione che condusse il Bari in A, e l’2-1 biancorosso del campionato 2011-12.
Tutte sfide, a parte quella di Coppa Italia, che si disputarono al Braglia di Modena, e pertanto quella di domenica sarà la prima trasferta del Bari, almeno in campionato, nel Mapei neroverde. Tornando invece alla partita di andata al San Nicola – dove peraltro il Bari non ha mai battuto il Sassuolo: due vittorie neroverdi e altrettanti pareggi in quattro precedenti – la squadra di Grosso, in vantaggio dopo nemmeno 20 minuti grazie al gol di Thorstvedt, venne ripresa in pieno recupero dal gol di Lasagna, dopo aver giocato per oltre un’ora, recuperi compresi, in dieci uomini. Il rosso venne sventolato al cospetto di Lovato, espulso per avere interrotto fallosamente una chiara occasione da rete, secondo l’arbitro La Penna: era la sua prima gara da titolare nella difesa neroverde, e quel cartellino costrinse di fatto la squadra a doversi difendere (e a farlo anche con grande spirito di sacrificio, in realtà) per il resto della partita. Per Lovato, scontata la squalifica, arrivarono due partite dal 1’ e l’infortunio al bicipite femorale che, alla fine, lo ha tenuto ai box per quasi due mesi, per un periodo insomma non esattamente carico di soddisfazioni.
Esattamente il contrario di quanto accade oggi: il centrale padovano, infatti, si è ripreso una maglia da titolare a partire dalla gara contro la Juve Stabia e non l’ha lasciata più, giocandone cinque di fila dall’inizio – le prime tre con Muharemovic quale partner, le ultime due con Romagna – e, cosa ancora più importante, le ha chiuse senza che il Sassuolo prendesse reti, togliendosi anche lo sfizio di un gol segnato contro il Brescia. La concorrenza per le due maglie dei centrali di difesa, tuttavia, ora è ancor più fitta, considerando che anche il nuovo arrivato Bonifazi scalpita, lo stesso Muharemovic lavora per riprendersi un posto mentre, nelle gerarchie, è scivolato Odenthal. Grosso, però, ha abituato tutti a restare sulla corda, e non a caso il contributo dell’intera rosa in questa stagione è stato uno dei fattori decisivi.
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