Sassuolo Buona la prima, ma senza strafare

I neroverdi battono il Cittadella con Mulattieri e Laurientè e accedono ai sedicesimi. Cantiere ancora apertissimo, ritmi contenuti

10 agosto 2024
Sassuolo Buona la prima, ma senza strafare

I neroverdi battono il Cittadella con Mulattieri e Laurientè e accedono ai sedicesimi. Cantiere ancora apertissimo, ritmi contenuti

di Stefano Fogliani

REGGIO EMILIA

Bentornato in Serie B, Sassuolo. Si fa per dire, ovviamente, considerato da una parte il contesto ambientale – solleone e un paio di migliaia di persone in uno stadio che tieni dieci volte tanto – e il non moltissimo che i neroverdi di Fabio Grosso consegnano alla loro prima uscita stagionale. Passano il turno, e questo contava, anche perché è di tutta evidenza, e Grosso lo ribadirà nel dopogara, come il Sassuolo stia ricostruendosi, andando oltre situazioni non semplici e ben note dettate da un mercato che qualcuno distrae, qualcun altro lo ha già messo ai margini del progetto. La sintesi? Contava vincere, si è vinto e tanto basti per ora: il resto, ci si augura, verrà. Le fatiche, nel Sassuolo di oggi, ci sono, fisiche e mentali, come ci sono intese da perfezionare e giocatori che, se restano, contiamo possano metterci un po’ più di entusiasmo di quello che, ad esempio, Laurientè ha messo – gol a parte – nel suo incerto incedere. Segnali positivi, a volerli vedere, in una certa propensione al sacrificio e nel cosiddetto ‘spirito’, ma anche un’idea di ‘lavori in corso’ e di distanze tra i reparti non ancora registrati del tutto che fanno del Cittadella avversario in grado di farsi comunque valere. Le linee che Gorini tiene ben compatte garantiscono al Sassuolo pochissimo spazio, e il resto lo fanno la scarsa incisività offensiva – primo tiro in porta al 24’, con Obiang – e transizioni troppo laboriose via via che ci avvicina alla porta del Cittadella. Morale? I veneti quanto devono fanno – cercando anche la porta di Satalino, ma sempre da troppo lontano – mentre il Sassuolo resta lì, più incompiuto che bello, salvo trovare il guizzo giusto con Mulattieri, ben servito da Bajrami, a fine primo tempo. La differenza la fa la qualità dei solisti ma siccome la qualità non basta, quando uno dei solisti (Thorstvedt) sbaglia il Citta trova il pari, obbligando i già citati solisti a metterci altro. Ecco allora Laurientè, e il destro che vale tutto. Anche perché da lì in avanti il Sassuolo gestisce, sfiorando il tris, ed il Cittadella non ha il peso che serve. Nei confronti del quale, tra l’altro, Grosso si copre aggiungendo alla difesa il debuttante Lovato. Prove tecniche di pragmatismo. Al Sassuolo che ricomincia dalla B servirà anche quello.

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