Sassuolo festeggia il ritorno in Serie A: ambizioni e progetti per il futuro

Il Sassuolo celebra la promozione in Serie A con una festa in piazza. Obiettivi ambiziosi per la prossima stagione.

di STEFANO FOGLIANI
17 maggio 2025
Il Sassuolo celebra la promozione in Serie A con una festa in piazza. Obiettivi ambiziosi per la prossima stagione.

Il Sassuolo celebra la promozione in Serie A con una festa in piazza. Obiettivi ambiziosi per la prossima stagione.

di Stefano FoglianiSASSUOLO"Avevate dubbi?". Lo chiede alla piazza, dal palco, Veronica Squinzi. La vicepresidente neroverde cita il ‘claim’ che ha accompagnato il ritorno in Serie A del Sassuolo facendo capire che lei, di dubbi, non ne ha mai avuti, e ringrazia la squadra che, dice "ci ha sempre creduto".

Si comincia da qui per raccontare ‘La nostra festa’, l’evento che il Sassuolo ha voluto a Sassuolo, nel salotto buono della città, per (ri)alzare la coppa che l’ha (ri)accompagnato nella massima serie dopo una stagione da urlo. La piazza bolle, la coppa arriva alle 21,09, insieme alla squadra: i portici sono la quinta, la platea è entusiasta e rumorosa il giusto. Arrivano gli ultras in corteo, ma attorno al Sassuolo che festeggia ci sono in tanti perché, ammetterà il presidente del Sassuolo Carlo Rossi, alla sua quarta promozione – tre dalla C2 alla A più questa – il traguardo non era scontato. Sul palco salgono anche il sindaco Matteo Mesini, il direttore sportivo del Sassuolo Francesco Palmieri, i giocatori e lo staff e tra siparietti non male (Doig, Thorstvedt, Toljan e Skjellerup che si sfidano a golf, per dire) e canti, cori e balli la serata viaggia verso un futuro che il Sassuolo che torna nella massima serie non vede l’ora di cominciare a scrivere.

Fabio Grosso ringrazia il gruppo e i tifosi, il decano della dirigenza neroverde Remo Morini canta una delle sue hit, la piazza accompagna e asseconda, ringrazia e promette. Perché oggi si festeggia, ma da domani si lavora alla prossima stagione, in vista della quale i piani non sono privi di ambizione, come fa capire il direttore generale del Sassuolo Giovanni Carnevali. Del resto, prima della caduta, il Sassuolo in A ci è rimasto per oltre un decennio e, dice, "l’obiettivo, ora, è fare altrettanto bene, e altrettanto a lungo". Se il futuro è un’ipotesi, tanto vale scommetterci: l’anno di purgatorio è in archivio, i punti fermi da cui partire – dal confermatissimo Grosso – ci sono, e il resto verrà. "Abbiamo tagliato il traguardo grazie al lavoro e all’impegno di tutti: sappiamo che serviranno innesti e che la A è un campionato difficile, ma ci faremo trovare pronti. Berardi e Laurienté? Faremo –dice Carnevali – una squadra competitiva e per farlo non si può rinunciare a due pedine così importanti". Chi li vuole togliere da Sassuolo, insomma, dovrà ‘lavorare’ parecchio.

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