L'Inter batte il Cagliari 3-1. E subito scatta la pressione sul Napoli
I campioni d'Italia battono la squadra sarda nella 32esima giornata a San Siro. Arnautovic ancora decisivo (gol e assist), poi Lautaro e Bisseck. Di Piccoli il gol ospite. Infortunio al 65’

Inter contro Cagliari
Milano, 12 aprile 2025 - Simone Inzaghi rimanda la palla dalla parte di Antonio Conte. L'Inter fa il suo dovere e batte il Cagliari nell'anticipo del sabato per tre a uno, mettendo sotto pressione il Napoli, che ora satà obbligato a vincere contro l'Empoli al Maradona. Non sono mancato i colpi di scena: al 65’ l’infortunio di Zalewski che obbliga Inzaghi al cambio di strategia.
Ancora un ottimo primo tempo dei nerazzurri che sfondano con Arnautovic e Lautaro, prima che Piccoli mettesse in discussione il punteggio a inizio secondo tempo, ma la zuccata di Bisseck ha risolto gli ultimi dubbi e tolto le residue paure di rimonta.
Tris per i nerazzurri che salgono momentaneamente a più sei sui partenopei e ora possono pensare al Bayern Monaco che scenderà a Milano mercoledì per il ritorno dei quarti di finale di Champions League.
Subito Arnautovic, poi Lautaro
Inzaghi rilancia Dimarco e sceglie Arnautovic come partner di Lautaro davanti, mentre braccetto di sinistra gioca Augusto. Nicola guardingo con un 3-5-1-1 abbotonato con Coman a sostegno di Piccoli. Da segnalare l’Inter con una maglia particolare ispirata e dedicata a Valentino Rossi, grande tifoso nerazzurro. Sono ovviamente i padroni di casa a fare la partita, con l’intento di partire forte per indirizzarla immediatamente, mentre il Cagliari gioca in difesa, con particolare attenzione soprattutto in fascia dove Zortea e Augello devono fare buona guardia. La prima occasione è nerazzurra ed è costruita sull’asse Dimarco-Lautaro, con l’esterno che pesca in profondità l’argentino che sparacchia malamente il sinistro sul fondo.

L’Inter, in ogni caso, riesce a sbloccare i conti subito. Al 12’ una azione insistita di Carlos Augusto permette ad Arnautovic di incunearsi dentro l’area: sinistro vincente e uno a zero. I padroni di casa non abbassano il ritmo e continuano a macinare gioco, spesso cercando di sfondare a sinistra con la tecnica di Dimarco e la gamba di Augusto, mentre dalla parte opposta il Cagliari fatica a innescare Coman e Piccoli, spesso molto isolati. I sardi si fanno vedere con il classico cross teso di Augello ma Bisseck fa buona guardia a centroarea, ed è troppo poco per poter pensare di fare male all’Inter.
Infatti, la squadra di Nicola l’occasione se la divora poco dopo, quando Piccoli lanciato in campo aperto non sfrutta una scivolata di Sommer e trova il riflesso del portiere sul sinistro ravvicinato. Brivido a San Siro. Gol sbagliato, gol subito, si dice in questi casi.
Su una situazione simile, Lautaro si dimostra più bomber di Piccoli e con un delizioso tocco sotto, su splendida palla di Arnautovic, sigla il raddoppio che fa esplodere di gioia Inzaghi.
Il Cagliari non riesce più a pungere
Troppa Inter per il Cagliari che non riesce a uscire, non riesce più a pungere e continua a baricentro basso senza grosse possibilità di riaprire la partita. I nerazzurri prendono ancora più possesso del match, giocano a memoria, con un Arnautovic pimpante in veste di goleador e regista aggiunto e gli esterni sono sempre pronti a inserirsi garantendo la profondità. Con il doppio vantaggio c’è anche la possibilità di gestire ritmo e punteggio, mercoledì c’è il Bayern, e con il possesso palla i campioni d’Italia provano ad addomesticare un Cagliari poco brillante.
L’ultima occasione del primo tempo nasce ancora da Arnautovic, poi la palla giunge dalla parte opposta per il cross di Zalewski e la rovesciata di Lautaro che finisce di poco a lato. Applausi dal Meazza.
Piccoli spaventa, Bisseck chiude i giochi
Serve un episodio al Cagliari per tornare in gara, e accade immediatamente a inizio ripresa. Lo schema è canonico, con il proverbiale cross di Augello per la zuccata aerea di Piccoli: 2-1 al 48’. Ritrovato morale, il Cagliari ci prova e attacca, cercando ancora la fascia sinistra dove l’Inter fa maggiormente fatica a trovare le uscite giuste e sembra proprio stia arrivando l’ennesimo e atavico calo dei secondi tempi. Facendo così, i sardi si sbilanciano e rischiano dietro.
Dimarco manda uno squillo e va al volo di sinistro su imbeccata di Barella, ma Caprile è attento. La paura passa al 56’. Dal corner successivo sbuca lo stacco aereo di Bisseck che vale il 3-1 che scaccia i fantasmi. Inzaghi va con la gestione cambi e sceglie Darmian e Correa per Dimarco e Arnautovic, cercando di evitare acciacchi e infortuni e il doppio vantaggio lo consente. Sostituzioni anche per Nicola che sceglie Marin e Luvumbo per cercare di riprendere una partita compromessa.
Al 65’ l’infortunio di Zalewski
Al 65’ ancora problemi nerazzurri con l’infortunio muscolare di Zalewski che obbliga Inzaghi al cambio con l’inserimento di Bastoni e poco dopo tocca anche a Thuram fare una sgambata per dare fiato a Lautaro. La partita sembra comunque in ghiaccio, il Cagliari prova a forzare dalla parte di Luvumbo ma grosse occasioni non ce ne sono e Sommer può governare tranquillamente la sua retroguardia. In fase offensiva, invece, manca un pizzico di qualità in zona di rifinitura per arrivare al poker, con il Cagliari che attaccando si espone al contropiede.
La chance al 78’, ma non riesce la rimonta
Il finale vede ritmi più blandi, i padroni di casa controllano e gestiscono, rallentando alla bisogna con un Cagliari volenteroso ma non con la qualità necessaria a riprendere il risultato e l’ultima carta di Nicola è Gaetano per cercare qualcosa in più negli ultimi metri.
La chance è al 78’. Stavolta Luvumbo crea un vantaggio a destra, poi la palla schizza a Piccoli che di sinistro trova la respinta sulla linea di De Vrij. Nei quattro di recupero oltre il novantesimo non accade di fatto nulla. I sardi si sono arresi e non c'è tempo per la doppia rimonta, l'Inter non ha bisogno di forzare e naviga dolcemente verso il triplice fischio. Inter momentaneamente a più sei sul Napoli, ora tocca a Conte rispondere al Maradona contro l'Empoli per tenere aperti i giochi Scudetto.
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