L'Inter lascia due punti al Tardini: il Parma rimonta da 0-2 a 2-2
Primo tempo dominante dell'Inter che va avanti di due gol (Darmian e Thuram), poi il crollo nella ripresa per il pareggio del Parma che rimonta con Bernabè e Ondrejka. Conte ha una chance

Ondrejka esulta dopo il gol
Parma, 5 aprile 2025 - L'Inter apre la porta al Napoli per la volata Scudetto. La squadra di Inzaghi si ferma a Parma sul due a due al termine di una partita dai due volti. Campioni d'Italia dominanti nel primo tempo con le reti di Darmian e Thuram, ma nella ripresa il vistoso calo tecnico e atletico ha aperto alla rimonta del Parma che impatta con Bernabè e Ondrejka. I cambi di Chivu hanno fatto la differenza, ma anche il tremendo down dei nerazzurri che nella ripresa sono apparsi spenti e poco brillanti. Ora Conte ha una possibilità vincendo il posticipo a Bologna per provare a rientrare in scia.
Darmian e Thuram nel primo tempo
Chivu sceglie un 4-3-3 con Almqvist che in realtà fa il quinto, con Bonny e Man davanti. Inzaghi rispolvera Lautaro Martinez in coppia con Thuram, mentre a sinistra rientra Dimarco. A centrocampo sorpresa col doppio playmaker Calhanoglu-Asllani. E’ un primo tempo vibrante e decisamente spettacolare. Ovviamente il possesso palla è nerazzurro, con il Parma che tenta di schermare le linee di passaggio con particolare attenzione sui due registi dell’Inter, così ci sono poche valvole di sfogo in zona centrale. In fascia, invece, l’Inter riesce a trovare subito una combinazione tra Dimarco e Bastoni, poi cross teso su cui si avventa Lautaro al volo: palla alta di molto. Gli ospiti hanno una seconda mezza chance poco dopo, direttamente da rimessa laterale, con un colpo di testa di Bisseck agevolmente addomesticato da Suzuki. La vera chance per il difensore capita al 9’, quando sul cross di Dimarco il destro di mezzo volo è tecnicamente rivedibile. Un minuto dopo, con l’Inter sbilanciata, Sommer salva l’Inter. Valeri va in fuga a sinistra e assiste Bonny, tutto solo a centro area: piattone murato dal portiere svizzero, ma l’attaccante avrebbe potuto fare meglio. Passata la paura, la squadra di Inzaghi passa al 15’. Un assist fortuito favorisce Dimarco, che è lesto a pescare sul secondo palo Darmian per il sinistro che bacia il palo e si insacca alle spalle di Suzuki. La reazione del Parma non si fa attendere, e c’è ancora una paratissima di Sommer. Bonny va via di fisico a due difensori poi scarica per Man che ci prova di destro a centro area: grande colpo di reni dello svizzero. Fioccano le occasioni. L’Inter sfonda a sinistra senza problemi con un Dimarco scatenato, poi conclusione masticata di Thuram che diventa assist per Lautaro, ma c’è Suzuki a impedire il raddoppio. Il piano di Chivu, con Almqvist a tutta fascia, di fatto è saltato dopo pochi minuti e proprio sugli esterni i campioni d’Italia dilagano. Un enigma per i ducali è anche Darmian che al 31’ spreca un buon destro da posizione ghiotta. Il primo tempo scorre via così, con la sensazione che alla prima accelerazione l’Inter possa segnalare, ma in fase difensiva Bonny mette in difficoltà la retroguardia e Sommer si è eretto a baluardo salvando in due circostanze il risultato. Il raddoppio è invece abbastanza comico e giunge allo scadere. Salta la linea difensiva del Parma, con Almqvist che tiene tutti in gioco, così Mkhitaryan si invola e assiste Thuram che sforna una delle sue più brutte conclusioni, ma è comunque sufficiente a far entrare la sfera in rete grazie al goffo intervento di Almqvist che non riesce a evitare il raddoppio.
La clamorosa rimonta del Parma
Leon, Bernabè e Pellegrino per Chivu a inizio ripresa, Inzaghi toglie Bastoni, che va in panchina con il ghiaccio al ginocchio sinistro e c’è apprensione per la Champions League, dentro Augusto. E’ chiaramente il Parma a doversi scoprire per cercare di rientrare in gara, così l’Inter si mette in modalità gestione sapendo di poter sfruttare il contropiede. I ritmi sono diversi, l’Inter non ha bisogno di forzare col doppio vantaggio e i ducali non hanno grandi idee per creare occasioni da rete dalle parti di Sommer. Chivu deve cambiare ancora e sceglie Ondrejka per Sohm, sperando di ricevere qualità ed energia in fase offensiva. Farris, Inzaghi è in tribuna squalificato, chiede ai suoi possesso palla per addormentare la partita ed evitare rischi, in più arrivano i primi cambi con Zalewski al posto di Dimarco. Ma la partita si riapre al 60’ spaccato, merito del neo entrato Bernabè che scarica un sinistro pregevole dal limite che fulmina Sommer nell’angolino. Il Parma ritrova verve e Sommer deve uscire su Ondrejka lanciato in area da Bonny, spronando Inzaghi ad altri cambi con Correa e Frattesi per Lautaro e Calhanoglu. La manovra dei nerazzurri è totalmente assente, non c’è trama, non c’è risalita del campo e rispetto al primo tempo è una versione peggiore dei campioni d’Italia che si fanno schiacciare e rischiano dietro. Il pareggio è una naturale conseguenza. Al 69’ Ondrejka va in slalom e il suo tiro deviato finisce alle spalle di Sommer: 2-2. Doccia fredda per i nerazzurri che faticano a ritrovare il bandolo della matassa e ora sono anche privi dei leader in campo, anche se provano a riversarsi in attacco per riprendere una partita che sembrava già vinta. Nell’ultimo quarto d’ora il Parma decide di difendere il pari e così intasa le vie centrali per non dare chance all’Inter, che infatti è costretta ad andare per fasce ma senza la dovuta precisione. Inzaghi si gioca anche l’ultimo cambio ed è Arnautovic per Asllani per una Inter con tre punte. Gli ultimi assalti sono molto caotici, senza tanto costrutto, con cross abbastanza disperati per quanto sbagliati. Anzi, è il Parma a sfiorare il 3-2 al 90' con Pellegrino che in spaccata non trova la porta su imbeccata di Valeri. Brivido per Inzaghi. L'ultima palla interista finisce con Zalewski fermato da Keita. L'Inter lascia al Tardini due punti e apre la porta al Napoli di Conte.
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