C’è il bando: la nuova Spal sarà ’Ars et Labor’. Progetto triennale e basi solide per candidarsi
Il sindaco: "Nome condiviso coi tifosi". Ora una commissione vaglierà tutte le proposte, sulla base dei requisiti che verranno chiesti

a scelta del nome è stata «condivisa coi tifosi», ha fatto sapere Alan Fabbri. Tifosi che si erano riuniti nei giorni scorsi proprio per decidere
Ars et Labor. Ferrara guarda avanti. All’indomani dell’uscita di scena della Spal dalla Serie C, l’amministrazione si è mossa, con un bando ah hoc, per restituire al capoluogo estense una squadra di calcio all’altezza della sua gloriosa tradizione. Una "manifestazione di interesse" che non è solo una procedura amministrativa, ma un atto politico, identitario, morale. Non si tratta, infatti, solo di selezionare una nuova società sportiva per ripartire dal campionato di Eccellenza. È in gioco molto di più: il legame tra la città e il suo simbolo sportivo, la possibilità di una rinascita che sia vera discontinuità rispetto al recente passato.
È questa la sfida lanciata dal Comune, con la benedizione della Figc, come confermato dalla missiva firmata dal presidente Gabriele Gravina arrivata ieri, di cui ha dato notizia il primo cittadino Alan Fabbri attraverso i suoi canali social. Al centro del nuovo progetto, un nome che non è solo un marchio, ma una promessa: Ars et Labor. L’antico motto torna a sventolare come vessillo della rigenerazione sportiva ferrarese. Il nome della nuova società, come indicato nell’avviso pubblico, dovrà necessariamente contenerlo. Una scelta, quella del nome, che è stata "condivisa coi tifosi" fa sapere il primo cittadino. Ma entriamo nelle pieghe del bando.
Il nuovo soggetto, che potrà essere una società già esistente o costituenda, dovrà superare una selezione stringente. Le condizioni poste non lasciano spazio a improvvisazioni: obbligo di sede legale in città, business plan triennale, solidità patrimoniale e finanziaria documentata, e soprattutto un corpo dirigente immune da ombre. L’articolata griglia di autocertificazioni richieste dai soci e amministratori è significativa: assenza di condanne gravi, di procedimenti per reati contro la pubblica amministrazione, per bancarotta fraudolenta o riciclaggio, né coinvolgimenti in club radiati dalla Figc negli ultimi cinque anni.
A vigilare su tutto questo, lo stesso Fabbri in con una commissione composta dall’assessore allo Sport, Francesco Carità, l’avvocato Menichini incaricato di seguire l’iter e in stretta sinergia con la direzione generale. Saranno loro a vagliare i progetti che dovranno essere consegnati entro il 9 luglio. Fra l’altro, la Figc ha chiesto anche al sindaco una lettera di accompagnamento al progetto come ulteriore garanzia di stabilità economico-patrimoniale della nuova società. Il piano triennale dovrà includere, tra le priorità, obiettivi per la prima squadra ma anche per il settore giovanile e quello femminile. Sarà auspicato il coinvolgimento dei tifosi e delle realtà imprenditoriali locali, come pure la valorizzazione della memoria sportiva cittadina attraverso il marketing territoriale.
Il sindaco, in ogni momento, potrà revocare il proprio endorsement in caso di dichiarazioni mendaci. Infine, l’aspetto finanziario. Il contributo alla Figc per l’iscrizione in sovrannumero al campionato di Eccellenza non sarà inferiore ai 100mila euro. A garanzia, i partecipanti dovranno allegare un assegno circolare di 150mila euro. Ma, oltre ai numeri, sarà la visione a contare: la capacità di costruire un progetto sportivo serio, inclusivo, sostenibile. L’ombra lunga del recente passato sembra destinata a lasciare spazio alla luce di una nuova alba. Ma questa volta, lo farà con regole chiare, trasparenza assoluta e un principio scolpito nella pietra: Ars et Labor.
Federico Di Bisceglie
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