Juan Ignacio Molina: l'uomo-salvezza della Spal con una doppietta decisiva

L'argentino Molina, da rincalzo a eroe della Spal, segna la doppietta decisiva nei playout contro Milan Futuro.

di STEFANO MANFREDINI
19 maggio 2025
L'argentino Molina, da rincalzo a eroe della Spal, segna la doppietta decisiva nei playout contro Milan Futuro.

L'argentino Molina, da rincalzo a eroe della Spal, segna la doppietta decisiva nei playout contro Milan Futuro.

Tutti pazzi per Juan Ignacio Molina. È l’argentino l’uomo-salvezza della Spal, l’attaccante arrivato a gennaio dalla Vis Pesaro – dove era un rincalzo – e diventato immediatamente un punto fermo della squadra di Baldini, fino a realizzare la doppietta decisiva nel ritorno dei playout col Milan Futuro. Non è stato un percorso lineare quello compiuto in biancazzurro da Molina, passato attraverso un’ingenua espulsione che gli è costata tre turni di squalifica e clamorosi errori sotto porta. Ma il tecnico di Massa gli ha sempre rinnovato la fiducia, prendendolo addirittura come esempio per i compagni, e la prestazione fornita sabato scorso – peraltro in un ruolo non suo – impreziosita da due reti, rappresenta il meritatissimo riscatto per un atleta che nonostante limiti evidenti non ha mai gettato la spugna, fino a togliersi la soddisfazione di mettere la propria firma sulla permanenza della Spal in serie C. "Abbiamo giocato la partita che avevamo pensato durante la settimana – ricorda Molina –. Dopo la sconfitta maturata nella gara di andata eravamo nervosi e arrabbiati, ma al tempo stesso consapevoli di dover preparare il ritorno in maniera perfetta. E così abbiamo fatto. Il merito è di tutti: di quelli che hanno giocato, di chi era in panchina, dello staff tecnico e della nostra gente: l’abbiamo vinta tutti insieme. Per quanto mi riguarda, sono fatto così: metto l’anima in tutto quello che faccio. Mister Baldini mi aveva chiesto di fare un sacrificio in un ruolo che non era il mio, ma ero disposto a giocare anche in difesa pur di vincere e mantenere la categoria. La mia principale caratteristica è quella di lottare su ogni pallone, pressare forte ed essere cattivo. Questo a volte mi porta a non essere abbastanza lucido, però il calcio è come la vita: a volte si soffre, ma se si ha la forza di andare avanti e sacrificarsi per quello che si fa i risultati alla fine arrivano e ora sono felice. Il secondo gol? Ho calciato con la convinzione di fare gol, poi ho sentito il boato dello stadio e non sapevo più dove andare. C’era pressione, sapevamo quello che significa la Spal per la città. Tensione e ansia si avvertivano nello spogliatoio nel corso della settimana, ma le abbiamo trasformate in energia positiva". Molina è in prestito con diritto di riscatto, ma se fosse per lui resterebbe a Ferrara. "Non so cosa succederà, ci sarà tempo per parlarne, però restare sarebbe motivo di orgoglio – assicura l’argentino –. Ora voglio godermi la salvezza, poi vedremo. I 10mila del Mazza? Da quando gioco in Europa non avevo mai giocato in un contesto del genere. Arrivo dall’Argentina, dove viviamo il calcio in maniera particolare, e un pubblico come questo mi carica alla grande".

Stefano Manfredini

Continua a leggere tutte le notizie di sport su