La festa al gol del pareggio la dice lunga sulla voglia di risalire. Un segnale positivo da cogliere, perchè sblocca una serie nera

Non può essere risolutivo, il punto di Pescara, per una Spal che ha bisogno di vittorie per scansare i playout....

di MAURO MALAGUTI
2 marzo 2025
Nador in azione (Foto Fiorentini)

Nador in azione (Foto Fiorentini)

Non può essere risolutivo, il punto di Pescara, per una Spal che ha bisogno di vittorie per scansare i playout. Però dà un segnale da cogliere con speranza, perché almeno sblocca la striscia di cinque sconfitte consecutive, anche se nelle ultime 7 i punti conquistati sono appena 2. E’ anche il primo risultato utile di Baldini, al quarto tentativo, ed evita l’ennesima umiliazione di consentire la festa anche a un Pescara che non vince in casa da novembre, pur restando squadra di spicco al quarto posto.

Prova double face quella della squadra, e così pure quella dell’allenatore. Ma per prima cosa si vorrebbe sottolineare lo spirito della ripresa dopo 45’ davvero stitici, se ci si passa il termine. All’intervallo la Spal era sotto e con quel centrocampino a due smilzo smilzo e mai capace di pescare uno dei tre attaccanti, trasudava sconfitta a ogni intervento. Baldini ha corretto il 3-4-3, che non ha per nulla confermato le speranze destate col Campobasso, portandola a 4-2-4 e dandole così forza e coraggio: lì la Spal ha giocato a calcio e pareggiato, con una festa al gol di D’Orazio che la dice lunga sulla scimmia che i giocatori hanno sulle spalle, e che non ammazza sul nascere il "patto" stipulato in settimana con Baldini.

L’allenatore, dunque. Sta ancora studiando la Spal, e del tutto non sembra averla capita in pieno. La logica imponeva la conferma del 3-4-3 varato col Campobasso, ma contro una squadra che concede meno Antenucci & C. hanno penato per un tempo.

Mirco non è centravanti e deve giocare vicino a un 9, e a 3 la Spal crea poco e non segna. Il 4-2-4 della ripresa, con D’Orazio on fire e Rao vivace, ha segnato la fase migliore della partita dei biancazzurri, addirittura in vantaggio con un’altra magia del cannoniere di giornata, fermata solo da un fallo in area da rivedere.

Qui Baldini poteva sfruttare l’abbrivio, invece già al 17’ ha preferito inserire Awua per Parigini e mettersi a 4-3-3. Così ha sì bloccato un Pescara che non ha più creato pericoli veri, ma anche perso la verve offensiva iniziale. Ugualmente c’è stata una enorme occasione per vincerla con Rao, ma dato il momento, si è avuta la sensazione che il punto fosse considerato troppo importante per rischiare oltre sbilanciandosi. Infine, due pensierini della sera: che secondo tempo D’Orazio! E deve ben esser giù Karlsson per non trovare minuti accanto ad Antenucci.

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