La Spal e il ricordo amaro dei playout 2011-12: tra penalizzazioni e retrocessione
Luca Capecchi ricorda la stagione 2011-12 della Spal, segnata da penalizzazioni e retrocessione dopo i playout.

Luca Capecchi ricorda la stagione 2011-12 della Spal, segnata da penalizzazioni e retrocessione dopo i playout.
La Spal non gioca i playout dalla stagione 2011-12. Un campionato di Prima Divisione nel quale senza la maxi penalizzazione di otto punti la squadra di Stefano Vecchi sarebbe arrivata a metà classifica. Invece la disastrosa gestione societaria di Cesare Butelli trascinò i biancazzurri agli spareggi contro il Pavia. La Spal pareggiò in trasferta la gara di andata, poi perse allo stadio Mazza quella di ritorno retrocedendo in Seconda Divisione. In piena estate poi i biancazzurri precipitarono nei dilettanti in seguito alla mancata iscrizione, ma questa è un’altra storia. Il portiere di quella squadra, nonché tra i giocatori di maggiore esperienza e personalità, era Luca Capecchi (nella foto) che ricorda con dispiacere quella stagione terminata nel peggiore dei modi. "Fu una stagione a dir poco burrascosa, con addirittura otto punti di penalizzazione che rovinarono il nostro campionato – ricorda Capecchi –. Diverse volte dalla società arrivarono delle rassicurazioni, in realtà delle promesse che non furono mai mantenute. Parole al vento alle quali a un certo punto non abbiamo più creduto: la situazione della Spal era diventata una barzelletta". Sul campo invece la squadra di Vecchi non sembrò risentirne, quantomeno fino ai playout.
"Avevamo stretto un patto nello spogliatoio: andare avanti nonostante tutto, centrando una salvezza incredibile. Un po’ come sta facendo la Lucchese quest’anno: senza i punti di penalizzazione si sarebbe salvata, invece si giocherà la salvezza ai playout".
Cosa ricorda di quei playout? "Eravamo determinati a tenere duro, ma dopo aver tirato al massimo la corda per tutta la stagione, alla fine si è spezzata. La squadra era stremata, non tanto fisicamente quanto sotto il profilo psicologico".
Peraltro, gli spareggi si disputarono in un periodo molto particolare per la nostra città. "Eccome! La gara di andata si giocò domenica 20 maggio 2012, poche ore dopo il terremoto che sconvolse il nostro territorio. Noi eravamo in ritiro a Pavia, ma le notizie provenienti da Ferrara dove vivevamo le nostre famiglie ci fecero trascorrere una notte turbolenta".
La Spal però steccò la partita di ritorno al Mazza, giusto? "A Pavia pareggiammo a reti inviolate, un ottimo risultato in vista del ritorno. A Ferrara eravamo noi i favoriti, ma le cose andarono male".
Vede delle analogie tra quella stagione e la Spal di oggi? "No, la situazione odierna per fortuna è completamente diversa. Certo, le cose stanno andando male e la società è contestata dalla curva, ma arrivati a questo punto ritengo sia opportuno tirare tutti dalla stessa parte e aiutare Antenucci e compagni".
Non finirà come 13 anni fa? "Me lo auguro con tutto il cuore: anche se è una squadra B, la prospettiva di affrontare il Milan mette un po’ di timore. Speriamo che l’esperienza faccia la differenza, anche se abbiamo perso due gare su due in campionato".
Stefano Manfredini
Continua a leggere tutte le notizie di sport su