La Spal rinuncia a Zilli. Perso un altro punto fermo
Dopo il mancato riscatto di Dalmonte, la società lascia anche il centravanti. Una mossa che suscita rabbia e preoccupazione tra i tifosi: cambierà tutto?.

La Spal rinuncia a Zilli. Perso un altro punto fermo
Tabula rasa. Dopo aver escluso con largo anticipo la possibilità di riscattare i vari Luca Ghiringhelli, Marco Bertini, Dario Sits e Tomi Petrovic, la Spal ha rinunciato anche ai due pezzi più pregiati della squadra di Di Carlo. La lunga riflessione su Nicola Dalmonte ha portato a un nulla di fatto, con l’esterno romagnolo diventato a tutti gli effetti di proprietà del Vicenza, che ora può disporre del suo cartellino a proprio piacimento (la soluzione più probabile è una cessione in serie B). Quello che in pochi si aspettavano è il ripensamento in extremis sulla posizione di Massimo Zilli (nella foto), per il quale il club biancazzurro aveva a disposizione l’opzione del riscatto e quella del rinnovo del prestito, con la possibilità di posticipare il diritto di riscatto al prossimo anno. Fino a venerdì sera si dava per scontato che si andasse verso un altro trasferimento a titolo temporaneo per Zilli, che in più occasioni aveva lasciato intuire il proprio gradimento per la Spal. Peccato che proprio in corrispondenza dello striscione del traguardo la società biancazzurra abbia interrotto la trattativa, rinunciando quindi alla garanzia di potersi assicurare il prestito di Zilli per un altro campionato. Va detto che in linea teorica la Spal ha ancora la chance di agganciare il centravanti friulano, per il quale però adesso il Cosenza può prendere in considerazione anche altre richieste. Uno sviluppo tanto inatteso da lasciare disorientato e frustrato pure il diretto interessato, se si considera che subito dopo la mezzanotte Zilli ha pubblicato su Instagram una foto eloquente che lo ritrae con le mani sul volto mentre indossa la maglia della Spal.
Tabula rasa, dicevamo. Le ultime mosse della società – effettuate dal direttore generale Di Taranto su impulso del presidente Tacopina – si inseriscono infatti nell’ambito di un progetto preciso: consegnare al nuovo direttore sportivo – con tutta probabilità Alex Casella – un organico meno affollato (al momento gli atleti sotto contratto sono tantissimi) e meno costoso possibile, mettendo poi nelle mani del responsabile dell’area tecnica il budget per realizzare il proprio disegno tecnico. Il problema è che Dalmonte e Zilli non sono giocatori qualsiasi, ma i punti di riferimento dai quali la tifoseria biancazzurra e mister Di Carlo contavano di ripartire di slancio la prossima stagione. Preoccupazione e rabbia sono i sentimenti prevalenti tra i supporters, che ora temono di perdere pure l’allenatore che aveva rilanciato la squadra nel finale di campionato gettando le basi per quello successivo. Oggi arriva il presidente Tacopina, che prossimi giorni incontrerà il direttore generale Di Taranto e il direttore sportivo in pectore Casella: servono risposte concrete, perché anche la prima metà di giugno se n’è andata e la Spal è ancora ferma al punto di partenza.
Stefano Manfredini
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