Marchini: "Spal, un piano biennale per risalire"

E’ l’auspicio di Davide Marchini, ex capitano e oggi allenatore: "Troppi errori, a cominciare da portiere e terzino sinistro. La C è durissima"

di MAURO PATERLINI -
4 giugno 2023

di Mauro Paterlini

La Spal, e la sua annata da dimenticare. E poi la panchina, in quello che è diventato il suo mondo, il calcio dilettantistico.

Davide Marchini, quando si tratta dei colori biancazzurri, che lui ha indossato da capitano in momenti molto difficili, toglie gli abiti di allenatore (lavora al Granamica, nel Bolognese, in Eccellenza) e mette quelli del tifoso e dell’ex giocatore anche in serie A, e analizza. "Purtroppo il destino della Spal mi è parso segnato già negli ultimi due mesi – racconta –, quando ho messo in preventivo l’ipotesi di retrocedere".

Quali, tra i tanti, gli errori da matita rossa?

"Secondo me non aver messo una pezza ai difetti della stagione scorsa, ovvero il portiere e il terzino sinistro. Poi se ne sono aggiunti altri, meno prevedibili".

Ovvero?

"Se la coppia La Mantia-Moncini avesse fatto una stagione almeno normale, la Spal non sarebbe retrocessa. Ma se le punte non ti danno nulla e in difesa addirittura peggiori, prendendo a volte gol da dilettanti, non puoi farcela".

I tanti cambi di allenatore durante l’anno?

"Non hanno aiutato, ovviamente. Ho letto le parole di Lupo e di Tacopina e spero che si possa fare tesoro di tutto quanto è stato sbagliato. Prima fai fare la squadra a Venturato, poi lo mandi via per De Rossi ma non lo assecondi nel mercato di gennaio. Oddo? Aveva ben poco da fare, al suo arrivo il giocattolo si era ormai rotto e si è visto".

Il limite principale della squadra?

"La poca personalità. Ho visto gare nelle quali si sono fatti recuperare nei minuti finali, giocando in casa. Penso alla Ternana ad esempio. E se i migliori in campo sono sempre e solo i giovani, bisogna farsi delle domande".

A proposito di giovani: Prati e Contiliano faranno strada?

"Prati lo seguivo già quando giocava in serie D, Contiliano ha fatto ottime cose. Credo che principalmente il primo sarà difficile da tenere, ma spero che la Spal riesca nel caso a venderlo bene: se parte deve valerne la pena, non come accaduto in passato con Strefezza, che è stato quasi regalato.

A Contiliano invece consiglierei una stagione in C da protagonista, per crescere e dimostrare di poter confermare le cose fatte vedere fin qui".

Tacopina cosa farà secondo lei?

"Credo abbia tanta rabbia in corpo, è comprensibile visti i soldi che ci ha messo, ma non è uno stupido e starà valutando tutto.

Sicuramente non è stato positivo lo scontro creatosi con la curva, ma in quelle situazioni di tensione a volte si rischia di esagerare. Spero che, smaltita la delusione del momento, si facciano le cose come si deve, come accadde ad esempio quando affrontò la serie C a Venezia".

A proposito di serie C: per vincerla in due questi due anni, Modena e Reggiana hanno dovuto rasentare la perfezione...

"Verissimo. Ci vogliono oganizzazione, serietà e passione. E ovviamente idee chiare, con un programma di risalita in due anni".

Il presente di Davide Marchini?

"Mi diverto in Eccellenza con il mio Granamica, a Granarolo dell’Emilia. Quest’anno ci siamo salvati ma potevamo fare qualcosa in più. Mi trovo bene, abbiamo una struttura eccellente con campo sintetico e resterò anche la prossima stagione, sperando di poter alzare l’asticella, anche se il budget non cambierà. Ho un bellissimo rapporto con la dirigenza e sarebbe stupendo ripetere quanto fatto in passato con il Progresso".

Uno sguardo alle ferraresi?

"In Eccellenza non è stata una grande annata. La Comacchiese è retrocessa e non la vedevo inferiore ad altre rivali, soprattutto con un giocatore del calibro di Schiavon. Masi Torello e Sant’Agostino sono andate al di sotto delle loro possibilità: la prima a mio parere era da primi posti come rosa, e invece si è salvata solo all’ultima giornata. Si può fare assolutamente meglio la prossima stagione".

In Promozione il grande flop è stato quello della X Martiri, è d’accordo?

"Sì, è stata una retrocessione davvero inaspettata, immagino figlia di problemi interni e di tensioni con l’allenatore. Mi è spiaciuto leggere a riguardo alcune cose, ma ovviamente non ho certezze. Delle altre, vedo che la Portuense ha scelto di puntare sui giovani, ma in futuro a mio parere quella è una piazza da categoria superiore e può essere più ambiziosa. E poi il Mesola, che si è confermato ai piani alti e lo potrà fare anche in futuro, perchè è una squadra molto competitiva".

Citazione per il Consandolo, promosso in Promozione?

"Bravi, hanno alcuni giocatori che ho conosciuto in Eccellenza e un tecnico esperto. La Centese a livello di organico doveva stravincere, invece hanno vinto loro con grande merito".

Continua a leggere tutte le notizie di sport su