Si è finalmente intravista la squadra che ha in mente Dossena, quantomeno a livello di mentalità e determinazione. Luci e ombre al primo vero esame ufficiale. Gruppo incompleto e il debutto si avvicina
Il debutto di Melgrati tra i pali è stato incoraggiante. Radrezza è in crescita . ma non è ancora al top.
Spal rimandata nella prova generale in vista del debutto in campionato, fissato tra esattamente 11 giorni – venerdì 23 agosto – allo stadio Mazza contro l’Ascoli. La Coppa Italia serie C è una competizione ufficiale soltanto sulla carta: uscire di scena da questa competizione non rappresenta motivo di particolare rammarico per nessun allenatore di Lega Pro, che specialmente in questa fase la sfruttano per testare le proprie squadre in attesa di fare davvero sul serio. Se dopo il trittico di amichevoli contro i dilettanti di Rotaliana, Este e Forlì i campanelli di allarme erano risuonati senza soluzione di continuità, a Caravaggio si è finalmente intravista la squadra che ha in mente Dossena. Quantomeno a livello di mentalità e determinazione, in attesa della brillantezza necessaria ad applicare i concetti di gioco del tecnico lodigiano. Mister Dossena aspetta che i propri giocatori entrino in forma – soprattutto gli ultimi arrivati – ma soprattutto attende notizie dal direttore sportivo Casella che nelle prossime settimane gli dovrà mettere a disposizione almeno due terzini, una mezz’ala, un’attaccante esterno di destra e forse un altro centravanti.
La Spal se l’è giocata, ma ai punti l’Atalanta Under 23 ha meritato la qualificazione al turno successivo, dimostrando di essere più avanti nella preparazione. Esattamente come era accaduto un anno fa, quando nell’ultima amichevole precampionato la seconda squadra della Dea pareggiò a reti inviolate a Ferrara facendo un figurone di fronte a una Spal che in quel momento si illudeva di poter puntare alla promozione. La strada imboccata dai biancazzurri appare quella giusta, ma la formazione scesa in campo a Caravaggio era ancora troppo incompleta.
Il debutto di Melgrati tra i pali è stato incoraggiante, Radrezza è in crescita ma non è ancora sorretto da una condizione che gli permetta di prendere in mano il centrocampo, mentre Bachini e Zammarini hanno debuttato nella ripresa ma non sono giudicabili. La catena di destra formata da Bruscagin, Collodel e Rosafio – non certo dei titolarissimi nei piani dello staff tecnico – ha sofferto l’intraprendenza e il dinamismo dei giovani atalantini, inducendo l’allenatore ad abbandonare in corsa il 4-3-3 virando su un modulo più abbottonato con Antenucci a supporto di Karlsson. Può rappresentare una soluzione alternativa in corso d’opera, difficilmente dal primo minuto.
Stefano Manfredini
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