Spal di Baldini: Autolesionismo e Rimonte, la Sfida Continua
La Spal di Baldini lotta tra autolesionismo e rimonte tardive, con un pareggio sofferto a Pesaro. Tifosi sperano nella salvezza.

Ai playout, dove peraltro probabilmente non basteranno due pareggi per salvarsi, Antenucci e compagni non potranno permettersi nulla di tutto ciò
Questione di approccio, di concentrazione o più semplicemente di attitudine? La gara di Pesaro ha rappresentato una sintesi perfetta della Spal di mister Baldini. Una squadra che purtroppo ha dimostrato e confermato di essere incline all’autolesionismo, una tendenza a farsi male da sola che non viene compensata a sufficienza dalla generosità di Antenucci e compagni. La partita dello stadio Benelli ha racchiuso in 90 minuti più recupero tutti i vizi e le virtù dei biancazzurri, finiti subito al tappeto a causa di un gol generato da una sanguinosa palla persa da uno dei giocatori più esperti e affermati in assoluto come El Kaddouri e poi alla disperata ricerca di un pareggio arrivato soltanto a tempo scaduto grazie a una zampata di Nador. Un punto che per quanto prodotto – specialmente nella prima frazione – va stretto alla Spal, che però deve recitare il mea culpa per l’ennesima partenza a handicap che poi inevitabilmente condiziona il resto dell’incontro. Da quando Baldini siede sulla panchina biancazzurra (12 partite in tutto), sono state addirittura sei le reti subite nei primi otto minuti. Un’enormità. Per la precisione due a Chiavari contro la Virtus Entella, una in casa contro il Campobasso, una allo stadio Mazza contro la Ternana, una sul campo del Pineto e l’ultima mercoledì scorso in trasferta contro la Vis Pesaro.
Sei gol incassati a freddo che si traducono in sette punti lasciati per strada. Sette punti che osservando la classifica farebbero tutta la differenza del mondo, proiettando la Spal in quintultima posizione a -1 dall’Ascoli, +3 sulla Lucchese e +6 sul Milan Futuro. Per fortuna la squadra di Baldini – piena di difetti e a fortissimo rischio retrocessione – ha un’anima e un carattere che non si possono mettere in discussione. E che rappresentano un’ancora di salvezza alla quale si aggrappano i tifosi biancazzurri. Se infatti l’impatto alle partite è da censura, la Spal va a segno negli ultimi 15 minuti con la stessa frequenza.
Sono sei le reti realizzate dai ragazzi di Baldini nel quarto d’ora finale, purtroppo spesso e volentieri quando la frittata ormai era fatta. Non hanno portato punti i gol siglati allo scadere contro Virtus Entella e Campobasso, e nemmeno la doppietta di Karlsson a Pineto che aveva riportato il punteggio in parità ma poi è stata vanificata dall’autorete di Nador.
Ma è arrivato negli ultimi 15 minuti anche il gol decisivo di Molina a Piancastagnaio, oltre a quello in pieno recupero di Nador a Pesaro. Se tante volte nel corso della stagione si è puntato il dito contro la condizione fisica della squadra, apparsa spesso in affanno nei finali di gara, adesso è la Spal a finire in crescendo. Peccato che quasi sempre per svegliarsi e cominciare a giocare i biancazzurri abbiano bisogno di ritrovarsi a rincorrere.
Ai playout, dove peraltro probabilmente non basteranno due pareggi per salvarsi, Antenucci e compagni non potranno permettersi nulla di tutto ciò. Squadra avvisata...
Stefano Manfredini
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