Spal, equilibrio cercasi
Il centrocampo fatica, serve più agonismo per questa categoria .

Spal, equilibrio cercasi
di Mauro Malaguti
Troppo brutta per essere vera? E’ questa la speranza di un popolo spallino più che deluso dall’esito e dall’andamento del primo vero confronto diretto dei biancazzurri contro un avversario di pari lignaggio e ambizione: che sia stata solo una serataccia. In fondo, è il primo stop dal giorno di inizio preparazione. Gli è che mentre Di Carlo chiede pazienza e tempo per assemblare una Spal completamente rinnovata, la gente che viene da quattro pessimi anni con due retrocessioni fatica a coltivarne. Ma bisogna sforzarsi, come ha fatto la curva venerdì sera: non c’è alternativa. Per ora è una partita soltanto, è presto per essere catastrofisti su tutta la linea. Ci si era illusi forse di poter dominare il campionato, e allora il rimbalzo sulla realtà fa doppiamente male.
La realtà dice che la Spal aveva in campo tre giocatori soltanto (e per fortuna…) dell’ultima stagione in Tripaldelli, Arena e Maistro, e il Perugia ben otto. Normale quindi che l’assemblaggio per Baldini sia meno complicato, e infatti il Perugia è sembrato assai più avanti. Ma un torneo si compone di 38 partite, e siamo solo alla seconda. Questo del totale rinnovamento è un handicap reale, un gap messo in preventivo che la Spal per un po’ si ritroverà addosso rispetto a quasi tutti gli avversari: bisognerà farsene una ragione, chiedendo però a mister e squadra di accelerare i tempi per non veder fuggire via troppe concorrenti.
Detto ciò, vanno segnalate cosine che anche nelle vittorie non hanno quagliato, o hanno destato perplessità. Al momento il problema vero è a centrocampo. Col Perugia la Spal è stata molle nei contrasti sempre persi, eterea sulle seconde palle sempre concesse, ritardataria negli anticipi sempre mancati e anche imprecisa nei passaggi. In definitiva, non l’ha mai presa.
Il dato un po’ era emerso già contro Atalanta e Vis Pesaro, e si è presentato in tutta crudezza venerdì sera. Di Carlo ha confermato gli interpreti della prima partita, ma la sensazione è che con Parravicini, Carraro e Maistro la Spal sia poco mobile e battagliera lì in mezzo, e anche parecchio leggerina.
Occorre sperare che un incontrista-agonista come Contiliano e un cursore "da serie C" come Collodel possano dare equilibrio e corsa, e temperamento di categoria. Carraro - che pure è difensivamente attento e fisicamente prestante - va davvero al passo, e in C camminare non è permesso. Maistro se la squadra è bassa serve a poco e non ha nella difesa il suo punto forte: Iannone già gli era scappato al 4’ calciando alto, e sul gol era al terzo inserimento in area letto male dalla Spal. Serve altro ritmo in mezzo, e lo spadone. Così la Spal ha invece faticato a innescare Siligardi, mentre dal lato opposto il 2006 Rao e un Dalmonte ancora in ritardo di condizione hanno dato poco.
L’infortunio di Sits ha poi privato la Spal dell’unico 9 prestante fisicamente da gettare nella mischia quando il gioco si fa duro. La società ha scelto di aspettare gennaio. Va detto che il 4-3-3 richiede centravanti tecnici abili nell’aprire spazi e negli scambi stretti come Antenucci: si pensi al Foggia di Zeman con Baiano tra Rambaudi e Signori, al Pescara di Galeone con Edy Bivi, allo stesso Delfino di questa stagione col piccolo Cuppone. E si parla di piazze che hanno cultura di quel modulo. Ma una presenza fisica in area per fasi concitate in finali arroventati sarebbe utile, se non necessaria.
Più la si vede, più vien da pensare che questa Spal avrebbe grande potenziale offensivo a 4-2-3-1, con Maistro sotto punta e Siligardi e Dalmonte larghi.
Il guaio è che per puntare tutti i suoi cannoni Di Carlo avrebbe bisogno di due mediani con due polpacci così. Se ne possono trovare? Collodel e Contiliano possono fare al caso? Poi bisognerebbe che i tre sotto punta rientrassero anche, va da sè. Appunti sparsi, in attesa della Juve Next ad Alessandria martedì prossimo, e col timore che al momento una Spal in cerca del migliore equilibrio fatichi a permettersi tutta ‘sta creatività là davanti.
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