Spal, Molina e Nina: doppio arrivo da Pesaro: "Sfida da vincere, Ferrara non merita la C"
L’attaccante argentino: "Qui c’è un contesto da serie A che mi motiva tantissimo. Antenucci mi ha accolto alla grande"

L’attaccante argentino: "Qui c’è un contesto da serie A che mi motiva tantissimo. Antenucci mi ha accolto alla grande"
Hanno lasciato una Vis Pesaro quarta in classifica per approdare in una Spal in piena zona playout. Per Juan Ignacio Molina e Christian Nina (nella foto da sinistra assieme, e poi l’attaccante in azione sabato scorso al Mazza) – due giocatori che hanno fatto tanta gavetta senza calcare palcoscenici prestigiosi – però arrivare a Ferrara rappresenta senza dubbio il punto più alto delle rispettive carriere. Un’occasione imperdibile per dimostrare di che pasta sono fatti in un club che ha fatto la storia del calcio italiano e che adesso è costretta a lottare per evitare la discesa negli inferi.
"Sono un giocatore ambizioso – assicura l’attaccante argentino –, e quando ho ricevuto la proposta della Spal non ci ho pensato nemmeno un attimo ad accettare. Mi piacciono le sfide, conoscevo la società, i tifosi e la storia del club, e adesso voglio dare tutto me stesso per crescere insieme. Nella mia carriera sono migliorato tantissimo dopo essere arrivato in Italia, dove ho girato parecchio ma non ho mai trovato un centro sportivo bello come quello di Ferrara: qui c’è un contesto da serie A che mi motiva tantissimo.
Inoltre, mi piace sentire il calore dei tifosi, allo stadio Mazza mi sono subito sentito come a casa. Così come nello spogliatoio: Antenucci mi ha accolto alla grande, e in generale tutti i compagni mi hanno fatto sentire importante. Conoscevo Karlsson, con cui ho condiviso una stagione difficile alla Vis Pesaro: ci siamo salvati all’ultimo minuto dei playout, però nella Spal vogliamo fare qualcosa di diverso portandola più in alto possibile. Non ho preferenze sul modulo: mi adatto alle esigenze dell’allenatore sia nell’assetto a due che a tre punte. Sono un giocatore aggressivo, e questo può essere un difetto perché spreco tante energie. Ma sono un lottatore nato, sempre al lavoro al servizio della squadra. I miei idoli? Maradona e Messi sono eroi nazionali, ma nel mio ruolo mi piaceva tantissimo Batistuta".
A differenza di Molina, Christian Nina deve ancora debuttare. Ma il centrocampista di Pompei è già affascinato dalla Spal, dove sogna di mettere radici: "È un onore giocare qui, una società gloriosa con una tifoseria fantastica – spiega –. Ferrara non merita la serie C, essere qui è un sogno che si è trasformato in realtà: ora devo sudare la maglia con la speranza di restare a vita in biancazzurro. Ho trovato un bel gruppo, grandi lavoratori che danno il massimo per la Spal. Sono qui per dare una mano dentro e fuori dal campo: sono reduce da una salvezza strappata coi denti e sono abituato a soffrire.
Con mister Baldini mi trovo già bene: mi metto a sua completa disposizione. Anche per me non è un assolutamente un problema il modulo, del resto sono un centrocampista di rottura. La grinta, anzi la ‘cazzimma’ è mia principale qualità, mentre devo migliorare a livello tecnico".
Stefano Manfredini
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