Spal, non ci sono più parole. Ennesimo disastro in casa
Anche il Campobasso, che in trasferta non vinceva da quattro mesi, fa festa al Mazza. I biancazzurri sciupano tanto davanti e fanno regali dietro.

Anche il Campobasso, che in trasferta non vinceva da quattro mesi, fa festa al Mazza. I biancazzurri sciupano tanto davanti e fanno regali dietro.
Fase difensiva horror e colossali errori sotto porta impongono alla Spal la quinta sconfitta consecutiva, quella che con tutta probabilità la condannerà a giocarsi la salvezza ai playout. Il Campobasso – che in trasferta non vinceva da quattro mesi – ringrazia e festeggia davanti a 850 tifosi rossoblù in estasi. Per gli altri 5mila dello stadio Mazza di fede spallina invece è un incubo senza fine, con le ultime 10 giornate di campionato da vivere col cuore in gola. Né 4-3-3 e nemmeno 3-5-2 per mister Baldini, che sceglie un compromesso schierando un 3-4-3 con Arena, Nador e Bassoli in difesa, Fiordaliso e Mignanelli sulle fasce, Radrezza e Awua in linea mediana e tridente composto da Spini, Antenucci e Parigini. Assetto diverso, ma la musica non cambia.
Avvio shock per i biancazzurri, che vanno sotto dopo una manciata di minuti: Arena esce in ritardo su Bifulco, che con un tocco buca centralmente la difesa della Spal liberando Di Nardo che dribbla Galeotti e appoggia in fondo al sacco. La reazione dei padroni di casa è rabbiosa, ma le due occasioni più ghiotte vengono sciupate malamente da Spini. Prima l’attaccante esterno calcia addosso a Neri sugli sviluppi di un cross di Parigini, poi incorna sopra la traversa da posizione invitante su traversone di Mignanelli. Il Campobasso non rinuncia a pungere: con un gioco di prestigio, Bifulco manda a spasso Arena e Nador ma sul più bello manda a lato.
La Spal continua a collezionare occasioni: la zuccata di Arena su corner di Radrezza centra la traversa, poi il colpo di testa Spini supera il portiere ma viene respinto sulla linea da Calabrese. La dura legge del gol non perdona la squadra di Baldini, che subito prima dell’intervallo cola a picco. Un evidente fallo di mano di Mignanelli induce l’arbitro Frasynyak a concedere il calcio di rigore al Campobasso. Dal dischetto, Di Nardo si fa ipnotizzare da Galeotti, ma sulla respinta il più lesto di tutti è Pellitteri che insacca sotto la traversa firmando il raddoppio. La Spal torna in campo con tre giocatori diversi: Calapai, Haoudi e D’Orazio al posto di Fiordaliso, Awua e Spini. La spinta dei biancazzurri non è la stessa del primo tempo: Bassoli ci prova di testa, Antenucci chiede invano un calcio di rigore e Haoudi scheggia la traversa con un bel destro a giro. Il gol che riapre i giochi lo mette a segno il solito Antenucci nel corso del recupero, troppo tardi per sperare di riuscire ad acciuffare il pareggio. Il Campobasso disinnesca le mischie finali e conquista tre punti d’oro, mentre per la Spal lo scontro diretto finisce con l’ormai tradizionale bordata di fischi della curva Ovest, che invita la squadra a lasciare il campo senza la maglia. Avanti di questo passo, si finisce in serie D.
Stefano Manfredini
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