Spal, un cantiere aperto. Biancazzurri in ritardo. Servono subito rinforzi e doti di corsa e pressing

Per attuare quel 4-3-3 Dossena ha bisogno di profili precisi, non quelli di oggi .

di Redazione Sport
22 luglio 2024

Biancazzurri in ritardo. Servono subito rinforzi e doti di corsa e pressing

FERRARA

Non può certo incantare, la Spal-che-non-sarà, per il semplice fatto che è una Spal che ancora non c’è, o c’è poco, né ci può essere. Senza più gli uomini che a primavera le regalarono il deciso cambio di passo, da Dalmonte a Zilli, da Petrovic a Buchel, da Valentini a Ghiringhelli, il buon Dossena si ritrova né più né meno la povera truppa di Colucci, arricchita soltanto da un La Mantia a bordo col fazzoletto in mano. Pochino per esaltare i tifosi: bisognerà attendere ancora, aspettare cessioni che liberino spazio a nuovi arrivi. L’allenatore è paziente perchè si fida del suo direttore Casella: lo conosce ed è certo di non venire buggerato. Ma intanto l’orologio non si ferma, il campionato è meno lontano e il tempo di inserire i nuovi diminuisce. Pare che in settimana qualcosa possa maturare, ed è ora di accelerare. Chiudere la stagione a fine aprile e ritrovarsi in ritardo a metà luglio non è esattamente ciò che si auspicava. Dossena è bravo, ha metodo e una formula precisa: ma proprio per questo chi verrà necessiterà di tempo per entrare nel meccanismo, e bisogna ricordare che la Spal non partirà alla pari con le altre, ma già sotto zero. Nè i primi avversari, Ascoli, Perugia e Lucchese, saranno così teneri da consentire sogni pindarici.

Ma torniamo al campo. Detto che la Spal di oggi non può competere in alcun modo con un Sassuolo ancora in formato serie A, alla fin fine l’amichevole non ha neppure detto malissimo. Dopo cinque minuti pimpanti ci si è potuti solo difendere, e per rivedere la Spal attaccare e creare qualcosa si è dovuto attendere il Sassuolo2. Si è però apprezzata la buona volontà, e nel complesso non si sono concesse ai neroverdi palle-gol in eccesso: la traversa finale poteva poi addolcire il punteggio. Dossena sta impostando una Spal intensa, ricca di corsa, capace di andare a pressare forte sulla costruzione dal basso e di accorciare in avanti anche su centrocampisti e attaccanti avversari, tenendo la linea difensiva parecchio su per non allungare la squadra. Facile a dirsi, ma nel gruppo attuale c’è poca attitudine a questi modelli: l’allenatore cerca lo stesso di mettere la sua impronta, confidando che i nuovi possano inserirsi più rapidamente se ci sarà una base che conosce già i princìpi di gioco. Servirà gente di gamba, quindi gli innesti dovranno essere corposi.

Proviamo ad azzardare. Se Thiam parte, un portiere verrà ad affiancare Galeotti. In difesa centrale serve un leader al posto di Valentini che faccia reparto con Arena, Bassoli, Bruscagin, Breit e - si spera presto - Fiordaliso. A sinistra se rimane Tripaldelli non è detto che sia Saiani l’alternativa, mentre un terzino destro è indispensabile. Il centrocampo ha gran bisogno di corsa e freschezza: potrebbero partire sia Carraro che Buchel, e Puletto ha confermato di non essere un play, quindi un regista arriverà, insieme ad almeno una mezz’ala da inserimenti. Infine l’attacco. Casella lavora per cedere La Mantia e portare a casa due centravanti. A sinistra potrebbero anche bastare Rao e D’Orazio, mentre dall’altra parte Rosafio e Rabbi andranno e si cercheranno due mancini puri. Maquillage robusto, come si vede, e mica facile da centrare in pieno, sia in entrata che in uscita. A Casella il lavoro non manca, perchè per attuare quel 4-3-3 Dossena ha anche bisogno di profili precisi: con quelli di oggi, impresa impossibile.

Mauro Malaguti

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