Spalletti a caccia di un protagonista. Euro Italia da costruire in sette mesi
Il ct ha forgiato un gruppo solido e riacceso l’entusiasmo. Ma resta il nodo dell’attacco: manca il bomber

Spalletti a caccia di un protagonista. Euro Italia da costruire in sette mesi
Sette mesi. Per Luciano Spalletti, dopo l’apnea iniziata il 1° settembre e finita lunedì sera contro l’Ucraina, sembreranno una (quasi) vacanza. Senza dubbio per il tempo a disposizione. Sette mesi durante i quali, smaltita felicemente l’impellenza di andare all’Europeo, dovrà fissare alcuni punti e progettare il gruppo che andrà in Germania.
Il gruppo. Ce n’era già uno e Spalletti lo ha riplasmato al meglio. L’entusiasmo con cui i giocatori hanno risposto alle sollecitazioni del ct, il modo in cui si relazionano durante gli allenamenti dicono due cose: 1) Spalletti, navigatissimo, ha subito toccato le corde giuste. 2) I dirigenti della Figc, Gravina in testa, sono riusciti a ’proteggere’ la squadra e a tenere la barra dritta individuando l’uomo giusto al momento giusto. Quindi, si va in Germania con un gruppo solido e in impennata di entusiasmo.
I leader. Si è visto contro l’Ucraina chi può essere leader in campo, perlomeno, perché poi lo spogliatoio è un’altra cosa. Sicuramente Federico Chiesa. Nessuno gli aveva chiesto di mettersi la squadra sulle spalle e gli è venuto così, in modo naturale. Ogni maledetto secondo di quella sfida con l’Ucraina Fede lo ha interpretato con un esempio da riflettere sui compagni. Ha rincorso come un terzino, sfidato gli avversari negli uno contro uno, anche i più difficili, per una sorta di ’Yes we can’ da infondere ai compagni. Eppoi Donnarumma, se torna a essere quello che si è intravisto contro l’Ucraina per presenza e capacità di fare la differenza tra i pali, è una gran bella notizia, per il ct e la squadra. Un altro che può vestirsi da leader trascinatore è Frattesi, così come lo sono Dimarco e Locatelli che l’altra sera non c’era. Cosa manca? I giocatori ’superiori’, Per dire, gli inglesi hanno Bellingham e Kane, giusto per fare un esempio. Noi non tiriamo fuori giocatori di livello mondiale da un bel pezzo e l’ultimo calciatore di stazza superiore che però in Nazionale s’è visto ad intermittenza e ora non c’è più, è stato Marco Verratti.
Le punte. Nota dolente. Raspadori sa fare gol e sa far girare la squadra, ma non è (ancora, perlomeno) un giocatore di caratura internazionale nè un bomber. Scamacca ha tutte le qualità del mondo, oltre ad essere un professionista serissimo, ma deve prendere il treno in corsa perchè la Nazionale non è un club e vuole tutto molto in fretta.
Alle spalle di questi due, sembra ormai opacizzata la stella di Immobile, mentre Retegui è giocatore su cui il ct dovrà lavorare. Dal punto di vista del senso della porta, rivaleggia solo con Scamacca. Ci sarebbero molti nomi possibili e speriamo che esplodano, ma a tutt’oggi, pur con qualche lampo, sembrano essersi persi un po’ per strada quelli che sembravano essere talenti esplosivi: da Lucca a Pellegri, da Colombo a Pinamonti, mentre pare in risalita Moise Kean, duttile e rifiorito, anche se deve ancora segnare il suo primo gol stagionale. Non un granchè per una Nazionale che ha bisogno di spaccare la porta.
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