Spalletti e le voci di dimissioni: Gravina, Mancini e la rivolta social dei tifosi dell’Italia. Cosa c’è di vero
Dopo la pesante sconfitta con la Norvegia che rischia di compromettere (per la terza volta consecutiva) la qualificazione alla fase finale dei Mondiali fioccano le critiche nei confronti della gestione Spalletti e il suo futuro pare incerto

Il Ct Luciano Spalletti nel mirino delle critiche dopo la pesante sconfitta con la Norvegia nelle qualificazioni per i Mondiali
Roma, 7 giugno 2025 – La pesante sconfitta con la Norvegia (3-0 già nel primo tempo) rischia di privare gli italiani di un’estate con il rito dei “Mondiali di calcio” per la terzo volta consecutiva. Ed essendo, quando si parla di Nazionale, l’Italia un paese di 50 milioni di commissari tecnici, non possono mancare le critiche al Ct, Luciano Spalletti. Figuriamoci poi nelle era dei social quando critiche, post, meme girano vorticosamente sugli smartphone generando un effetto tsunami.
La rivolta Social
Già durante il match con la Norvegia, e poi nelle ore immediatamente successive, non si contavano i commenti negativi su Instagram, X, Facebook e via dicendo a partire dalla “gente comune” delusa e spazientita passando poi per gli addetti ai lavoro (i profili social dei giornalisti in particolare) con critiche e “delusione” per quella che in moti non hanno stentato a definire “un’umiliazione calcistica”. Persino gli 850 tifosi azzurri sugli spalti dello stadio di Oslo, dopo il 3-0, hanno contestato la Nazionale davanti a un presidente della Fgci, Gabriele Gravina parso comprensibilmente teso in volto.
Spalletti alla guida della Nazionale
Chiamato a risollevare l’Italia dopo il flop dell’ultima qualificazione ai mondiali al posto di Roberto Mancini (passato dalla gloria della vittoria all’Europeo in Inghilterra alla “fuga” ad allenare la nazionale dell’Arabia Saudita per 25 milioni di euro a stagione), Luciano Spalletti ha avuto risultati altalenanti con gli Azzurri. Da una buona qualificazione all’ultimo Europeo, alla pessima figura nella fase finale della competizione (eliminati dalla Svizzera) a una buona fase iniziale di Nations League (con anche una vittoria in Francia). Ora la sconfitta nella prima partita di qualificazioni al prossimo Mondiale che rischia di essere già decisiva, e in ogni caso complica maledettamente il cammino azzurro.
Spalletti, Gravina e la Fgci
Ma oltre alle critiche dei social, comincia ad affiorare una certa insoddisfazione relativamente alla gestione Spalletti negli ambienti vicini alla Federazione. E suonano come un monito le parole pronunciate della stesso Ct alla fine del match. "Farò la prossima partita contro la Moldova (seconda gara di qualificazione che si giocherò lunedì al Mapei Stadium di Reggio Emilia) e poi parlerò con Gravina perché c'è bisogno che ci parli delle intenzioni che ho e sulle scelte che faccio". Così il commissario tecnico della Nazionale italiana Luciano Spalletti, ai microfoni di Sky Sport dopo Norvegia-Italia. "Ci vuole morale a sostenere le qualità tecniche di un calciatore. Dopo una prestazione del genere ti fai diverse domande e ti rendi che ci sono delle complicazioni, che vanno affrontate. A livello individuale penso che si possa fare qualcosa in più. Io comunque vado avanti con questo gruppo perché penso abbia delle qualità", rassicura Spalletti, 23 panchine con l'Italia con 11 vittorie e 6 sconfitte da settembre 2023.

Le critiche
Ma le critiche non mancano e cominciano ad arrivare anche da ambienti politici. "La crisi del nostro calcio: troppi stranieri nelle squadre, un italiano di troppo in Nazionale. Cacciare oggiSpalletti, che se conoscesse la dignità avrebbe dovuto dimettersi dopo la disfatta agli europei. Rischiamo di essere out da un mondiale a 48 squadre Figc". ha scritto nelle ultime ore il capogurppo al Senato di Fi, Maurizio Gasparri sui social dopo la sconfitta di ieri della nazionale italiana di calcio in Norvegia.
La suggestione Mancini
E c’è chi comincia ad ammiccare a un ritorno sulla panchina azzurra di Roberto Mancini (artefice come detto dell’ultimo grande, quanto inatteso, trionfo azzurro all’Europeo 2020). Suggestioni che fanno leva anche su una serie di parole e commenti. L’ex ct azzurro ha infatti recentemente ammesso di essersi “pentito di aver lasciato la Nazionale” e che se tornasse indietro “non lo rifarei”. C’è chi poi ha visto una critica indiretta all’operato di Spalletti nel “like” messo al post di Acerbi nel quale motivava (con critiche alla gestione di Spalletti) il “no” alla maglia azzurra del difensore centrale dell’Inter.
Continua a leggere tutte le notizie di sport su