I motivi. Emergono dei limiti mai visti in passato. E il morale è a terra
Alla quarta sconfitta consecutiva, con 1 gol segnato (giusto giusto in extremis) e 7 subiti, in questo poker nefasto, non si può far finta di niente. La luce fioca fioca sta venendo a mancare, le occasioni nitide per fare gol non sono sicuramente proporzionate alla caratura tecnica della squadra aquilotta. Troppe poche volte il portiere avversario, ieri al ‘Manuzzi’, ha dovuto intercettare i palloni degli aquilotti. Troppe poche volte, ad esempio, gli esterni, Reca e Amian (che parevano indirizzati a squadre di categoria superiore soltanto un mese fa), riescono a superare l’avversario diretto e, perlomeno, la metà del campo. Che qualcosa non vada bene è lampante, perché negarlo? I più cinici sono sempre gli altri, che, come ieri, con quattro tiri in porta, segnano due volte. E anche quello, non può essere nulla di casuale. Quando la difesa va in sofferenza, mal protetta dal centrocampo, spesso emergono anche limiti tecnici. A volte, per alcuni elementi, che non venivano messi in evidenza neppure dai big delle squadre di Serie A nella scorsa stagione. C’è qualcosa di mentale? Una partenza così negativa ha annichilito e sta continuando ad affossare il morale dei ragazzi? Ad Alvini tocca trovare la soluzione, perché l’altalena delle prestazioni continua a muoversi, al di là dei risultati. Se lui stesso definisce (a fine gara), "ultima possibilità", l’agognata vittoria sul Brescia, martedì nel serale su quello stesso campo, saprà caricare il gruppo nel modo giusto. Al di là di tutto. Marco Magi
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