Il commento. Le occasioni per segnare ci sono state
Benedetti
Questa volta gli dei del pallone nulla tolgono e nulla regalano a uno Spezia apparso ancora convalescente, sia pur in netta ripresa rispetto allo squallore di certe partite, Como e Reggiana su tutte. Il ritorno al ’Picco’ coincide con il terzo 0-0 casalingo consecutivo, dopo quelli cesenati con Brescia e Pisa. Una partita che lo Spezia avrebbe potuto perdere, se il palo non avesse respinto al 90’ il tiro a colpo sicuro di Venturi. Ma anche vincere, se in pieno recupero Micai non avesse compiuto una prodezza sul colpo di testa del bravo Serpe e Amian non avesse calciato alto un pallone più che invitante pochi secondi prima del fischio finale. Tutto sommato lo Spezia ha creato tante occasioni da gol anche nel primo tempo, le più clamorose con Gelashvili di testa e Reca che non ha ripetuto la prodezza palermitana. Però non è riuscito a buttarla dentro, un particolare che ha fatto la differenza dal conquistare uno, piuttosto che tre punti. Il Cosenza ha dimostrato di meritare la classifica che occupa, ha creato palle gol soprattutto all’inizio con gli ex Forte e Marras, ma nel complesso lo Spezia si è fatto preferire. La squadra di Alvini è piaciuta soprattutto nella seconda parte del primo tempo, quando ha pressato costantemente i calabresi e ha creato almeno cinque opportunità per segnare. I bianchi avrebbero dovuto credere di più nei propri mezzi al rientro dagli spogliatoi, invece a parte un parziale di 6-0 nel conto degli angoli, le occasioni sono mancate a parte il finale scoppiettante, da una parte e dall’altra. Merita una citazione Serpe che ha debuttato con personalità, ha provato anche il tiro da fuori e sfiorato il gol di testa. Bene anche Gelashvili che nella precedente apparizione aveva deluso. Alla fine il pubblico, oltre 5.400 spettatori, ha applaudito e questo è l’importante. Resta semmai la domanda, ancora senza risposta, su quale potrà essere il campionato dello Spezia.
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