Lo Spezia affonda sul lago. Discreto inizio ma è un’illusione. Il Como segna due gol nel 1° tempo. Nessuna reazione, arriva la goleada

I tifosi presenti hanno contestato gli aquilotti a fine partita, la società ha deciso per il ritiro immediato

14 gennaio 2024
Discreto inizio ma è un’illusione. Il Como segna due gol nel 1° tempo. Nessuna reazione, arriva la goleada

Discreto inizio ma è un’illusione. Il Como segna due gol nel 1° tempo. Nessuna reazione, arriva la goleada

Un fragilissimo Spezia affonda dopo appena mezz’ora nel Lago di Como, colpito a ripetizione dalle bordate di una squadra a cui non serve nemmeno giocare a tutta per distruggere un’armata Brancaleone che si avvia verso un destino ineluttabile. Eppure lo Spezia non è partito male, all’inizio ha provato anche a fare la partita, ma l’inconsistenza difensiva è stata così evidente che ai lariani bastava mettere il pallone dalle parti di Zoet per creare pericoli. Pio Esposito al 6’ ruba un bel pallone, serve Cassata e si invola, sul cross di ritorno è anticipato da Odenthal. All’8’ Bandinelli serve Verde, Semper è attento e bravo. Ma già al 10’, al primo corner comasco, si capisce che sarà una gran brutta giornata: Gabrielloni vince il duello in area senza problemi, il suo colpo di testa è spazzato dalla difesa quasi sulla linea. Quando le annate dicono male non ne va giusta neanche mezza, ed è quello che succede al 12’, quando una deviazione di Sala nella propria porta è sventata da Semper con un grande intervento. Quando sei scarso, però, non vai da nessuna parte: al 15’ Nikolaou sbaglia un elementare rinvio di testa e Cutrone lo grazia, almeno per il momento. L’ultimo sussulto spezzino al 19’: Antonucci è tanto bravo a rubar palla quanto indisponente a scaricare un tiretto da nulla sull’incredulo Semper. La punizione è inesorabile: al 21’ un indisturbato Cutrone dal limite coglie il palo a Zoet battuto, al 27’ il predominio comasco sfocia nel gol: basta un’apertura di Gabrielloni per Cutrone, che coglie un secondo palo clamoroso. L’azione riprende incontrastata con Da Cunha che da sinistra tira un diagonale e supera Zoet, non irreprensibile nell’occasione. La reazione è inesistente, il Como fa quello che vuole specialmente sulla sua sinistra, dove la superiorità è imbarazzante. Il raddoppio arriva al 37’, preannunciato da un paio di avvisaglie poco prima: basta perdere un pallone a centrocampo, un taglio ben fatto, Nikolaou a dieci metri da Cutrone e il raddoppio è servito con un tiro che tocca il palo e stavolta entra. All’intervallo è già k.o. tecnico. D’Angelo è disarmato: toglie un fantasma come Antonucci per inserirne un altro come Moro, con esiti scontati: la ripresa è un tiro a segno comasco contro uno Spezia in disarmo. Il terzo gol al 58’: Da Cunha crossa dalla sinistra, Elia rinvia malissimo, Abdilgaard sbaglia il tiro, che diventa un comodo assist per Gabrielloni, che insacca sotto gli occhi di un dormiente Gelashvili. Cinque minuti dopo è poker, con Da Cunha che triangola con Sala e chiude in rete con tranquillità. Solo a questo punto D’Angelo inserisce Vignali, mentre la partita si trasforma in un umiliante allenamento, dove è il Como ad avere molte più occasioni per fare il quinto gol che lo Spezia di fare quello della bandiera: per poco non ci riesce Moro, con un tiro sporco sventato dal dodicesimo Vigorito, ma è giusto così, altrimenti qualcuno ne avrebbe approfittato per difendere l’indifendibile.

A fine partita i calciatori e mister D’Angelo sono andati sotto la curva e i tifosi presenti a Como, poco più di un centinaio, li hanno vivacemente contestati. Sono volate anche parole grosse. E la società ha deciso di mandare subito la squadra in ritiro.

Mirco Giorgi

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