Lo Spezia strappa un punto. Primo tempo di grande difficoltà. Lecco pericoloso e gol annullato. Le Aquile non costruiscono gioco
Amian ha avuto nella ripresa il pallone del colpaccio. Domenica al Picco altro scontro per la salvezza
Su un campetto battuto alla meglio, lo Spezia porta via un punto triste come le brume lecchesi, utile solo ad Alvini, che guadagna qualche giorno rimandando la sua personale resa dei conti a domenica contro la Ternana, nella classica sfida tra disperate. Troppa sofferenza e troppo poco gioco, contro una squadra in palla, reduce da sette punti in tre trasferte consecutive, ma anche un po’ affaticata (e si è visto nella ripresa) per un tour de force, dovuto alla necessità di recuperare tre partite, che affronta con una rosa un po’ corta. Il Lecco decide di giocarsi le sue cartucce con un primo tempo all’arma bianca, con assalti tipicamente "British", palla lunga e pedalare, lottando in ogni zona del campo contro una squadra che assiste compassata e difende con qualche affanno di troppo, ribattendo solo sporadicamente nella metà campo avversaria. Kouda, e non potrebbe essere diversamente, è l’unico faro tra tanto grigiore: all’8’ sfrutta una bella iniziativa di Bertola, il suo tiro è respinto dal portiere, Elia non ne approfitta. Ma è il Lecco a tenere costantemente l’iniziativa: al 18’ Lepore, un trentottenne che giostra a tutto campo con una condizione invidiabile, pennella per Novakovich, Dragowski sventa. Poco dopo è Reca a salvare sulla linea una delle tante mischie che si accendono davanti alla porta spezzina, mentre al 24’ una bella azione sull’asse Lepore-Crociata porta Buso al tiro, Dragowski c’è. Al 25’ il Lecco segna: un contropiede fulmineo, Novakovich infila, ma l’arbitro annulla ritenendo influente la posizione di Guglielmotti davanti al portiere. Lo stesso Guglielmotti al 28’ scappa via a Bertola, che è costretto a fermarlo fallosamente in piena area: fortunatamente un fuorigioco precedente, rilevato dal Var, annulla una situazione potenziale di rigore ed espulsione per doppia ammonizione.
Il tempo finisce con lo Spezia costantemente sulla difensiva e nulla cambia al rientro dagli spogliatoi, con Dragowski bravo al 2’ in due tempi su Novacovich, servito da Buso. Al 7’ una lunghissima azione corale dei padroni di casa viene conclusa dallo scatenato Lepore sull’esterno della rete. Meno male che c’è Kouda: all’11’apre benissimo per Antonucci, si butta sulla ribattuta ma è contrastato all’ultimo istante. Al 16’ l’ex Picerno serve Reca, il cui tiro è deviato: è il primo corner per gli Aquilotti, un dato che la dice lunga. Kouda insiste e un suo bellissimo cross finisce sui piedi di Amian, che, come al solito da quasi tre anni, spreca da due passi spedendo alle stelle. Il Lecco cala il ritmo, d’altronde non poteva continuare sulla falsariga del primo tempo, ma al 26’ ha l’occasione migliore della partita: Buso ancora una volta serve Novakovich, che si libera bene ma allarga troppo il tiro a portiere battuto. Alvini toglie Kouda, chissà perché, e la luce si spegne in un finale che più mesto non si può. A meno che non si voglia sostenere con improntitudine che lo Spezia abbia finito all’attacco per le vacue occasioni finali di Candelari e Reca.
Molto più onesto dire che il non gioco frutta il penultimo attacco del torneo, andato a secco otto volte su dodici, con la classifica disastrosa che ne consegue .
Continua a leggere tutte le notizie di sport su