Spezia, non resta che piangere. La Cremonese vince meritatamente. Pessima prestazione delle Aquile partita già chiusa dopo mezz’ora

Grigiorossi sul 2-0 con gravi errori difensivi, ad inizio ripresa arriva anche il 3-0 firmato da... Coda .

di MIRCO GIORGI
6 novembre 2023

La Cremonese straccia lo Spezia e lo spedisce all’inferno, con la posizione di Alvini che ormai non è più difendibile, benché il tecnico sia certamente meno colpevole di Macia e Melissano, che hanno allestito un Titanic costosissimo lanciato contro gli iceberg della serie C. Non si può certo dare la colpa alla Coppa Italia, visto che nella formazione iniziale ci sono nove undicesimi che a Reggio Emilia o non c’erano proprio, o sono rimasti a guardare in panchina, come Pio Esposito. Gli altri due erano entrati o a ripresa inoltrata (Salvatore Esposito) o addirittura nei supplementari (Nikolaou). Dunque, l’alibi dell’affaticamento non esiste. Senz’altro un po’ di colpa ce l’hanno invece le "cariatidi" dell’attacco cremonese, che seppelliscono nel ridicolo qualche definizione quanto meno superficiale sul loro conto. Coda in particolare è uno "one man show", anche in fase di rifinitura, con perle dispensate per tutta la partita contro una difesa spezzina letteralmente impotente.

Lo strapotere è tale che già alla fine del primo tempo lo Spezia deve dire grazie a Dragowski se il passivo si contiene sul 2-0. Il portiere polacco al 4’ aveva iniziato con un rinvio sbagliato, ma Vazquez da lontano non ne approfittava. Al 7’ uno dei pochissimi spunti degni di nota dello Spezia, con Zurkowski che lancia Antonucci, ma Sarr para senza difficoltà. Al 10’una palla persa da Cassata sulla trequarti difensiva rischia di costare caro, ma Coda la mette fuori di poco. Poca attenzione, una costante di tutta la partita, che al 12’ la Cremonese mette all’incasso: dopo un tiro di Coda ribattuto dal portiere, Reca sbaglia grossolanamente un rinvio, Sernicola intercetta, si accentra velocissimo eludendo un lentissimo Cassata e insacca dal limite con un gran diagonale. Al 22’ un altro errore di un disastroso Reca spalanca la strada a Sernicola, il suo invito a nozze per Vazquez viene sprecato. Lo Spezia non si scuote e alla mezz’ora arriva il raddoppio che di fatto chiude il match: tacco di Vazquez per lo scatenato Sernicola, Reca è disperso, Nikolaou subisce il tunnel e per Zanimacchia, che arriva indisturbato dall’altra parte, è un gioco da ragazzi metterla dentro. Lo Spezia è un puglie suonato, si aggrappa al suo portiere che salva due volte su Coda al 36’ e al 41’, la reazione arriva solo sulla sirena con un tiro fuori di Antonucci.

La ripresa va avanti sullo stesso canovaccio: dal 51’ Dragovski prima salva l’autorete di Pio Esposito in corner, sugli sviluppi si salva sul colpo di testa di Vazquez, ma nulla può su Coda ben piazzato e liberissimo in posizione defilata, con Reca a due metri da lui. Si potrebbe chiudere come nel baseball per manifesta inferiorità, anche se siamo al minuto 52. Salvatore Esposito prova a riaprirla, ma il fuorigioco di Elia vanifica tutto. L’unico che si salva dal naufragio è Kouda, che in un minuto impegna severamente Sarr due volte, ma non è giornata. E mentre Coda continua a dare spettacolo a scena aperta, Nikolaou trova il modo di farsi buttare fuori con un’entrata insensata al limite dell’area avversaria. Ci si chiede con che spirito una squadra allo sbando giocherà mercoledì un drammatico scontro diretto.

Continua a leggere tutte le notizie di sport su