Troppo poco una sola vittoria in dieci gare. L’attacco non segna neppure un gol a partita

Forse è arrivato il momento, almeno in casa dove lo score è di una rete ininfluente, di giocare con due punte e un trequartista offensivo

di MIRCO GIORGI
30 ottobre 2023

Il terzo zero a zero consecutivo in casa, zavorra lo Spezia in uno scomodo quintultimo posto con vista play-out, con l’orizzonte tutt’altro che rassicurante della trasferta di domenica a Cremona. Una sola vittoria nelle prime dieci partite, come lo Spezia neopromosso di Soda 200607, che fece un pareggio in più di questa squadra in un campionato infinitamente più forte (Juve, Genoa, Napoli, Bologna ed altre ottime squadre di categoria). Anche un buon Cosenza ha messo a nudo i problemi di sempre e può rammaricarsi per il palo colpito al 90’. I limiti che rischiano di affondare la squadra sono essenzialmente due: l’attacco inadeguato, da piena zona retrocessione con i suoi 0,8 gol a partita di media, e la carenza di alternative di livello, frutto di un mercato disastroso.

La carenza di rosa porta con sé anche un terzo limite: il crollo atletico e tecnico vistoso che avviene nei secondi tempi. Non inganni l’arrembaggio finale, giocato sui nervi dello scampato pericolo e dove Micai ha fatto la prima e unica parata della ripresa su Serpe.

A questo punto Alvini deve necessariamente rivedere qualcosa. Pio Esposito ci è piaciuto, tutte le occasioni più pericolose del primo tempo lo hanno visto partecipe, ma nel ruolo di sponda molto lontana dalla porta, quasi un pick and roll cestistico: non avendo, pur chiamandosi Pio, il dono della bilocazione, le azioni da lui innescate non trovavano mai in area una punta vera a trasformarle. Forse è arrivato il momento, specialmente in casa, dove al momento lo score è di un gol ininfluente dello stesso Esposito in quattro partite, di giocare con due punte vere e un trequartista offensivo, almeno inizialmente.

Non abbiamo condiviso assolutamente il cambio di Esposito (uno dei più positivi della squadra) con Moro, apparso ancora una volta in grande difficoltà. A discolpa dell’ex Frosinone diciamo che forse accanto a una punta vera avrebbe potuto essere più utile a se stesso e soprattutto alla squadra. Non creando mai la differenza in avanti, in una squadra che mette le occasioni sui piedi (Reca) e sulla testa dei difensori (Serpe e Gelashvili, entrambi vicini al gol e autori di una buona prova), con Antonucci troppo fumoso, ci chiediamo se davvero si può fare a meno del talento di Verde, l’unico in grado di sparigliare le carte. Prendiamo per buona la contrattura che lo ha visto saltare questa partita, ma per Cremona si cominci a pensarci su, se ancora lo si ritiene un giocatore utile alla causa.

Sui cambi: se anche quelli del Cosenza hanno saputo incidere di più di quelli dello Spezia, senza il paracadute e senza le cessioni milionarie di Nzola e Holm, sarà il caso che la proprietà già ora faccia le opportune valutazioni prima del mercato di gennaio, praticamente domani, decisivo per salvare la stagione.

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