(S)punti di vista. Sfida elettrica. Ma alla fine imprecano tutti

Mola Il derby in salsa “orange“ non ha tradito le attese e regalando altresì un pomeriggio di intense emozioni: dal...

di GIULIO
3 febbraio 2025
Mola Il derby in salsa “orange“ non ha tradito le attese e regalando altresì un pomeriggio di intense emozioni: dal...

Mola Il derby in salsa “orange“ non ha tradito le attese e regalando altresì un pomeriggio di intense emozioni: dal...

Mola

Il derby in salsa “orange“ non ha tradito le attese e regalando altresì un pomeriggio di intense emozioni: dal gol di Reijnders nel primo tempo dopo il contropiede di Leao al pareggio di De Vrij nel recupero su sponda del debuttante Zalewski, passando fra le reti annullate (due per fuorigioco), pali (tre) e un rigore reclamato dall’arrabbiatissimo Inzaghi, è stato un concentrato di pathos e tensione, anche se la sfida con duelli serrati ma leali ha prodotto “solo“ due ammoniti. Il moto d’orgoglio dei rossoneri (abilissimi nel primo tempo a rubare palla e sfruttare le ripartenze) non è bastato, perché ad un certo punto, in una ripresa da Cavalleria rusticana, l’Inter ha scatenato il suo potenziale enorme che si è concretizzato con 17 conclusioni, il 63% di possesso palla e una densità nella metà campo del Milan che sembrava di essere in zona Duomo in una giornata di festa. Gran bel carattere i campioni d’Italia che però con la formazione al completo avevano l’obbligo di vincere, ma anche il Milan deve essere comunque felice perché dopo una settimana a nervi tesi come quella appena conclusa, i calciatori (pure quelli dati in partenza, su tutti il gladiatore Tomori e il roccioso Pavlovic, due che fino a sabato sembravano più di là che di qua) hanno dato il meglio senza mai mollare. Col senno di poi, Conceiçao avrebbe dovuto evitare di arroccarsi in difesa e soprattutto togliere tutti insieme Pulisic, Abraham e anche Leao, anche se non è stato banale l’ingresso del talentino Camarda (al suo primo derby in serie A), l’unico andato al tiro pericolosamente nel periodo in cui il sergente di Coimbra aveva deciso di chiudersi a chiave manco fosse il mitico Nereo Rocco. Alla fine restano due punti persi e tanti rimpianti. Per tutti. Con imprecazioni varie, polemiche e proteste. Altrimenti che derby sarebbe?

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