Tacchinardi vota Motta. "Può aprire un ciclo Juve. Conte? Occhio a Kvara»

L’ex bianconero e il mercato: "Inter davanti, ma Giuntoli farà un colpo dei suoi". Il Milan? "Ibra vuole spaccare il mondo, però serviva altro, non Fonseca e Morata".

di Redazione Sport
29 luglio 2024
Alessio Tacchinardi, 49 anni, con la Juventus di Lippi è arrivato per tre volte consecutive in finale di Champions League

Alessio Tacchinardi, 49 anni, con la Juventus di Lippi è arrivato per tre volte consecutive in finale di Champions League

di Lorenzo Longhi

"Accadranno ancora tante cose, vedrete: è di qui in avanti che si capirà la bravura dei vari direttori sportivi, con gli acquisti che si finanziano con le cessioni". Alessio Tacchinardi, di estati a mercato aperto, ne ha vissute una ventina, da calciatore e allenatore, e sa che luglio è sempre il regno dell’effimero, una sorta di antipasto per l’abbuffata di movimenti agostana. E, per questo, con un occhio alle italiane che giocheranno la Champions, invita ad aspettarsi l’inatteso.

L’Inter riparte davanti?

"Sì, lo dicono le ultime due stagioni e il modo di agire di Marotta e Ausilio. Se si crea un buco, lo coprono subito. Vedi Taremi: uno va, un altro entra, c’è sempre una soluzione e viene chiusa con rapidità. Tra le grandi, Inzaghi è l’unico che sta lavorando su una base conosciuta, mentre le altre sono tutte alla ricerca della quadra. A settembre sarà diverso".

Intanto partiamo dalla Juventus.

"Mi incuriosisce. Thiago Motta è il miglior allenatore per aprire un ciclo e gli acquisti, da Douglas Luiz a Khephren Thuram, sono funzionali, ma non li considero dei crack, in attesa di Koopmeiners. Ora Giuntoli deve dimostrare di che pasta è fatto: dopo un anno di ambientamento, deve entrare a gamba tesa. Con il denaro delle cessioni mi aspetto un colpo che dia un’impronta, come a Napoli con Kvaratskhelia, Osimhen e Kim. Secondo me ce l’ha già in testa, noi lo scopriremo poi".

Il Milan la convince?

"Oggi vedo confusione e idee poco chiare. Ibrahimovic vuole spaccare il mondo, come quando giocava, con la solita convinzione feroce, ma fa un altro lavoro. I fatti sono l’arrivo di un allenatore che non scalda la piazza, Fonseca, e di Morata: bravo, sì, ma non uno da 20 gol, ciò che servirebbe al Milan. E vedo il tifo perdere entusiasmo".

Il motivo?

"Quando sei da tempo in mano a un fondo, da tifoso non sai con chi hai a che fare, né cosa aspettarti. Ibra fa da punto di riferimento, ma in panchina serviva una persona carismatica, alla Conte".

Già, Conte.Quanto mancava alla A?

"Antonio si esalta dove si viene da una stagione negativa, e quella del Napoli è stata fallimentare. Conte non è andato per vivacchiare. Mi sembra di rivivere l’estate della mia Juve del 2001".

In che senso?

"Fu l’anno in cui cedemmo Zidane e prendemmo Buffon, Thuram e Nedved. Ecco: ad Antonio Kvaratskhelia piace moltissimo, ma non è perfetto per il suo gioco, io mi aspetto il 3-5-2. E se alla fine, oltre a Osimhen, vendesse Kvara? Potrebbe rivoluzionare il Napoli con colpi che cambierebbero faccia a squadra e campionato".

Torniamo in Champions con l’Atalanta, la sua casa madre.

"Per dirla con Guardiola, giocare con l’Atalanta sarà sempre come andare dal dentista, perché Gasperini è un fenomeno. Ma per lo scudetto devi acquistare senza vendere i migliori, e non sarà così: i Percassi non fanno mai il passo più lungo della gamba. Umiltà e lavoro, la dimensione è quella ed è eccellente, con la possibilità di giocarsi opportunità come quella di sfidare il Real in Supercoppa".

Senza Motta, Zirkzee e Calafiori, quanto perde il Bologna?

" Italiano è il miglior sostituto di Motta, ma non gli si può chiedere la Luna. Il Bologna avrà molto bisogno dei suoi tifosi, perché dovranno capire che una stagione come quella passata è un’eccezione. Quello bolognese è un pubblico che mi piace, anche se mi ha sempre fischiato da giocatore. Deve godersi l’annata senza pretese. Il 2023-24 è stato clamoroso e darà la possibilità di stare nel circolo dei grandi. Bisogna però avere misura: la Champions è un premio".

8 italiane nelle coppe, ma veniamo da un Europeo pessimo. Cos’è successo?

"Spalletti non è riuscito nel passaggio da allenatore a selezionatore. Mi fido di ciò che dice Deschamps: un ct deve semplicemente mettere i giocatori migliori al loro posto. Spalletti ha fatto troppi esperimenti, non ha trovato l’abito giusto e si è inacidito. Ma non siamo così disastrati".

No? E cosa serve per risalire?

"Potremmo parlarne altre due ore, è un discorso lungo. Intanto iniziamo a lanciare i giovani, a togliergli prima il ciuccio, e aggiungiamoli a una base che poi così pessima non è".

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