Tafferugli prima di Brasile-Argentina, la polizia carica i tifosi. La condanna di Infantino: "Non c’è posto nello sport per eventi cosi». Violenza e paura al Maracanà, Messi ritira la squadra

di Redazione Sport
23 novembre 2023

Violenza e paura al Maracanà, Messi ritira la squadra

"Non c’è posto per la violenza nel calcio, dentro o fuori dal campo. Eventi del genere non hanno posto nel nostro sport o nella nostra società". Ferma condanna del presidente Fifa, Gianni Infantino, dopo i violenti scontri dell’altra sera prima della partita Brasile Argentina (0-1) al Maracanà di Rio. "Senza eccezioni, tutti i giocatori, i tifosi, lo staff e gli ufficiali di gara devono essere al sicuro per giocare e divertirsi con il calcio - conclude - e chiedo alle autorità competenti di garantire che ciò sia rispettato a tutti i livelli". Venendo all’altra sera, la partita è iniziata con quasi mezz’ora di ritardo a causa di gravi incidenti sugli spalti. I disordini sono iniziati mentre suonavano gli inni nazionali e in un settore occupato dai 3.000 ultras argentini presenti, dove sono scoppiate risse con i tifosi brasiliani, al momento si ha notizia di 8 arresti. L’episodio ha ricordato i tafferugli a Copacabana per la finale di Libertadores tra Boca Juniors e Fluminense. Data la situazione, i giocatori argentini hanno lasciato il campo dirigendosi verso il luogo degli incidenti, mentre diversi spettatori argentini si sono lanciati nel terreno di gioco. A quel punto, il capitano della nazionale Albiceleste, Lionel Messi, si è rivolto all’arbitro, il cileno Piero Maza, e con gesti eloquenti ha annunciato che avrebbe allontanato la squadra dal campo e si è diretto con i compagni negli spogliatoi in attesa che fosse ripristinata la calma.

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