Tre sconfitte in appena cinque partite, troppo. Per la vera Ancona c’è bisogno di altro tempo

Rispetto alle altre gare, i dorici contro la Juve next gen hanno creato molto ma non hanno concretizzato. I nuovi non ingranano .

25 settembre 2023
Tre sconfitte in appena cinque partite, troppo. Per la vera Ancona c’è bisogno di altro tempo
Tre sconfitte in appena cinque partite, troppo. Per la vera Ancona c’è bisogno di altro tempo

Sabato l’Ancona ha infilato la terza sconfitta di queste prime cinque giornate di campionato, la seconda consecutiva dopo quella di Cesena, e stavolta è uscita tra i fischi dal Del Conero. Questi i fatti. Ma i dorici hanno disputato ben altra partita rispetto a quella di quattro giorni prima in Romagna, uscendo dal campo immeritatamente sconfitti dopo aver sprecato un elevato numero di chiare occasioni da gol. Se ci fossero dubbi, al riguardo, eccole: sono quella di Saco nel primo tempo, di Kristoffersen (salvataggio sulla linea), di Peli e di Paolucci nella ripresa, prima della quinta palla gol clamorosa e sprecata da Energe nei minuti finali. Cinque limpide occasioni da rete mancate per un soffio o, appunto, salvate sulla linea di porta, che dimostrano che contro la Juve Next Gen l’Ancona ha giocato e costruito, ma che ha avuto poca lucidità e fortuna sotto porta, anche per merito del portiere bianconero Daffara. Che la Juventus baby fosse un undici farcito di talenti e non una squadra che meritava zero punti in classifica era logico, i numeri di Yildiz, subito pericoloso con una palla in area per Turicchia e poi irresistibile nell’azione del gol del vantaggio lo testimoniano. L’Ancona è andata sotto ma ha avuto la forza di reagire e di trovare il pari prima del riposo con il bomber Spagnoli, nella ripresa ha cominciato benissimo e proprio quando sembrava che prima o poi il gol del vantaggio sarebbe arrivato, su un rovesciamento di fronte è giunto invece quello della Juventus. Le cose più positive del match: senza Perucchini e Cioffi e dopo dieci minuti anche senza capitan Gatto, l’Ancona ha dimostrato un buon atteggiamento e costruito molto, Paolucci, Peli e Spagnoli hanno confermato le loro qualità, supportati da una squadra che nonostante l’impegno ha avuto davvero poca fortuna. Le cose su cui riflettere: senza Perucchini, Cioffi e Gatto, senza tre giocatori di peso, l’Ancona sembra perdere peso specifico. Se n’è andato il primo quarto di girone d’andata, quattro punti sono pochi e tre sconfitte mostrano evidenti tutti gli attuali limiti di questa squadra. Che però ha ampi margini per crescere, anche se dovrà inevitabilmente farlo il più in fretta possibile. Inutile mettere sotto pressione la squadra e il tecnico Donadel: in estate è stata fatta una scelta e costruita una squadra, non certo stellare, sulle indicazioni del tecnico di Conegliano. Gli ultimi giocatori sono arrivati ad Ancona meno di un mese fa. A quest’Ancona serve il tempo, così come la fiducia di chi le vuole bene.

Giuseppe Poli

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