Una Vis strepitosa vince anche a Perugia. La prodezza di Raychev fa sognare Pesaro
Stellone inserisce nel finale uno degli ultimi acquisti che lo ripaga al 95’ con la rete decisiva. Locali in dieci per l’espulsione di Amoran

Stellone inserisce nel finale uno degli ultimi acquisti che lo ripaga al 95’ con la rete decisiva. Locali in dieci per l’espulsione di Amoran
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VIS PESARO
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(4-3-3): Gemello; Leo, Amoran, Dell’Orco, Giraudo (42’ st Plaia); Torrasi, Joselito (16’ st Giunti), Broh; Cisco, Montevago (42’ st Marconi), Matos. All. Zauli. A disp. Yimga, Albertoni, Kanoute, Barberini, Bartolomei, Cottini, Giorgetti, Polizzi.
VIS PESARO (3-4-1-2): Vukovic; Ceccacci (1’ st Palomba), Coppola, Neri (24’ st Di Renzo); Peixoto (16’ st Tavernaro), Obi (16’ st Lari), Pucciarelli, Zoia; Paganini; Okoro, Cannavò (48’ st Raychev). All. Stellone. A disp. Pozzi, Mariani, Tonucci, Schiavon, Forte, Rizzo, Ruiz Tombesi.
Arbitro: Vergaro di Bari.
Rete: 50’ st Raychev.
Note: serata fredda, terreno ottimo; un minuto di raccoglimento per la scomparsa del segretario storico del Perugia Ilvano Ercoli; spettatori 3.700 (166 ospiti), incasso; espulso 37’ st Amoran (gesto violento), ammoniti Ceccacci, Joselito, Cannavò, Torrasi; angoli 5-4; recupero 0’ + 5’.
Adrian Raychev come Marco Nappi. Trentotto anni dopo, la Vis torna a sbancare Perugia, dove la tradizione è niente male (quarta vittoria in 11 gare) e comunque non è facile per nessuno. Il 18enne bulgaro, che per sua ammissione può coprire tutti i ruoli dell’attacco, al primo pallone toccato regala alla Vis tre punti di vitale importanza segnando un gol da attaccante di rango. Palla riconquistata nel mezzo dai vissini, Tavernaro è lesto a divincolarsi dalla morsa degli avversari e a tagliare in area per l’ultimo entrato, doppio passo che lascia sul posto l’esperto Leo e sinistro potente a gonfiare la rete. Sotto l’incrocio, sotto la curva vissina di nuovo in estasi. Adrian, buttato dentro in pieno recuero, aveva a disposizione solo due minuti di partita, li ha sfruttati come meglio non poteva.
Facciamo un 48? Stellone accontentato, e il pennarello della sala stampa nei prossimi giorni
aggiornerà l’obiettivo a 51. Di vittoria in vittoria, la Vis aggiorna così i numeri della sua magnifica classifica: 14° centro stagionale, sesto in trasferta, 13° clean sheet, 15° marcatore diverso. E stavolta è un attaccante, nel giorno della più marcata carenza di reparto per via delle assenze. Vittoria da grande squadra, perché ottenuta in una giornata non brillante e dentro una partita sporca. Alla fine però il meglio l’hanno costruito i pesaresi e Vukovic non ha dovuto mai sporcarsi i guantoni.
Stellone mantiene il modulo inalterato avanzando Paganini sulla trequarti orfana di Di Paola e Orellana e Cannavò al fianco di Okoro; in difesa meritata conferma per Ceccacci e Neri dopo
l’ottima prova col Campobasso. Zauli, che sconta una decina di assenze, ultima quella del febbricitante Giunti, affida la regia a Joselito e opta per un 4-3-3 deputato a lavorare la Vis sui fianchi. Il calcio relazionale della Vis trova più difficoltà alla luce delle assenze in ruoli chiave, lo testimoniano i palloni persi nel primo tempo e i reparti talvolta sfilacciati. Partita giocata sulle aggressioni reciproche, difficile mettere ordine nel caos. E però ci provano di più i pesaresi, che nel primo tempo si rendono pericolosi con Paganini prima e due volte con Okoro, la seconda dopo una palla rubata da Obi in areea avversaria. Il Perugia crea a destra dove Cisco si avvantaggia delle sovrapposizioni di Leo ma più volte è impreciso.
La ripresa corre sparata verso uno zero a zero fotocopia dell’andata (pericoli portati da Cannavò e Broh, poco altro) fino a quando Amoran si becca il rosso diretto per una manata in faccia a Coppola, già oggetto in precedenza di analoghe attenzioni da parte del nervosissimo Montevago. Proprio nel momento di massima pressione del Grifo. A questo punto la Vis ha la partita in pugno. E dopo aver rischiato su un errore del nuovo entrato Di Renzo (l’ex Giraudo murato) assesta il colpo di grazia. Sarebbe stato super gradito anche il pari, in situazione di emergenza. E’ arrivato il massimo e l’ennesima conferma che questa squadra possiede concetti ferrei, valori morali e sa esprimersi a prescindere dagli interpreti. Sabato prossimo al Benelli contro il Sestri Levante tornerà l’abbondanza per Stellone e crescerà la voglia di spingersi verso vette inesplorate.
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